McNulty, è urlo statunitense a Bergamo, che cuore Marco Frigo. A 7 minuti il gruppo, senza scossoni

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McNulty, è urlo statunitense a Bergamo, che cuore Marco Frigo. A 7 minuti il gruppo, senza scossoni

Giro d'Italia, 15esima tappa: secondo successo per la UAE Emirates, con Healy beffato e il giovane italiano della Israel che sfiora il colpaccio. I big non si fanno male, timido tentativo sulla Boccola da parte di Almeida ma Armirail rimane in rosa: lunedì riposo e poi la durissima terza settimana. Dunkerque, brindano Merlier e Grégoire, mentre Demi Vollering domina anche la Vuelta a Burgos femminile.

Parla statunitense l'ultima tappa prima del giorno di riposo al Giro, con Brandon McNulty che si prende la “classica” attorno a Bergamo (che folla dal Selvino alla Roncola, sino alla città alta!) beffando in uno sprint, al termine dell'ennesima fuga arrivata al traguardo (l'ottava su tredici tappe in linea di questa edizione), Ben Healy e un bravissimo Marco Frigo.

Primo hurrà in un GT per il classe '98 del Team UAE Emirates, al secondo sigillo in questa corsa rosa dopo la volata di Tortona a firma Pascal Ackermann: McNulty è stato bravissimo a rientrare su Healy dopo la cima della Roncola, a 30 km dalla conclusione, ed è stato quello il momento cruciale della tappa, visto che l'irlandese in solitaria sarebbe stato quasi impossibile, come a Fossombrone, da riprendere.

L'alfiere dell'EF-EasyPost aveva guadagnato una quindicina di secondi sull'ultima salita di giornata, quando stava per risolvere a suo favore la fuga di 17 uomini partita poco dopo il via da Seregno. Nel tratto di pianura che precedeva lo strappo della Boccola, Frigo (già 5° a Rivoli, cresce benissimo il classe 2000 in forza alla Israel) è riuscito a rientrare su McNulty e Healy, prima di staccarsi nuovamente verso Bergamo Alta, a 3 km dall'arrivo.

Sul nuovo rallentamento dei duellanti, il giovane azzurro è rientrato a -500 mt e, con la strada in lieve discesa, è partito di slancio per provare a beffarli: a Frigo sono mancati poco più di 50 mt, con Healy che gli ha preso la ruota e McNulty che è stato perfetto, saltando a sua volta entrambi gli avversari per vincere nettamente.

A quasi 2 minuti dal terzetto, 4° posto per Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e 5° per Einer Rubio, con il colombiano del Team Movistar, a braccia alzate venerdì scorso a Crans-Montana, che avvicina Davide Bais in chiave maglia azzurra dei GPM, così come lo stesso Healy rientra in piena corsa per l'obiettivo. Gli altri italiani (rimaniamo fermi a quota 2 successi di tappa con Milan e Bais, anche se i piazzamenti sono tantissimi) in top ten: Velasco 6°, Pasqualon 7° e Albanese 9°.

E il gruppo dei big? Ancora una volta, ma oggi non è certo una gran sorpresa, non hanno fatto nulla chiudendo a 7 minuti dai fuggitivi, anche se sullo strappo finale verso Bergamo Alta ci ha provato Joao Almeida, portandosi a ruota quasi tutti gli altri uomini di classifica (un paio di secondi persi da Kamna, Pinot e Carthy, tra gli altri). E così, Bruno Armirail ha ceduto una trentina di secondi, ma nella tappa trentina di martedì con l'arrivo in salita al Monte Bondone, dopo il riposo in programma lunedì, il transalpino della Groupama-FDJ vivrà la sua seconda e probabilmente ultima giornata in maglia rosa, ripartendo con 1'08” su Geraint Thomas e 1'10” rispetto a Primoz Roglic.

 

LE ALTRE CORSE

 

Alla Quattro Giorni di Dunkerque, si è chiuso con un'altra volata (arrivo proprio a Dunkerque dopo la tappa decisiva di ieri a Cassel) l'appuntamento con la corsa a tappe transalpina (categoria 2.Pro), che ha visto sbloccarsi Tim Merlier per il successo di marca Soudal-Quick Step, con il campione belga che ha saltato negli ultimi metri Blikra (Uno-X) e Bol. Proprio l'olandese dell'Astana, grazie agli abbuoni, si è preso il 3° posto nella generale davanti a Olav Kooij (4° anche di tappa dopo averne vinte due) e alle spalle di Romain Grégoire, il ventenne della Groupama-FDJ al primo trionfo da pro in una classifica finale, e Kasper Asgreen, 2° per la Soudal.

Si è corso in Germania, con la classica di Colonia (Rund um Koln, categoria 1.1) che ha visto la Bora-Hansgrohe padrona di casa brindare: dopo aver fatto la selezione, tagliando fuori gli sprinter più attesi come Groenewegen e Welsford, ci ha pensato Nils Politt a lanciare in uno sprint ristretto Danny Van Poppel, con l'olandese che ha resistito per una decina di centimetri alla rimonta di Milan Menten (Lotto-Dstny), secondo davanti al compagno di squadra Jasper De Buyst, con Luca Mozzato (Arkéa-Samsic) buon sesto.

Categoria 1.1 anche per l'edizione 2023 della Antwerp Port Epic, la corsa tra sterrati e pavé attorno ad Anversa: dominio totale dell'Alpecin-Deceuninck, con Dries De Bondt a braccia alzate in solitaria, con 16 secondi di margine sulla prima parte del gruppo regolata dai compagni di squadra Timo Kielich e Quinten Hermans, mentre Giacomo Nizzolo si è accontentato dell'ottava moneta.

Infine, panorama sul movimento femminile con la conclusione di una corsa del Women's World Tour come la Vuelta a Burgos: quattro su quattro a livello di tappe e classifica generale per la solita, imbattibile SD Worx e una straripante Demi Vollering.

Dopo aver guidato Lorena Wiebes e aver già portato a casa la seconda frazione (dove in realtà la dominatrice delle Ardenne aveva concluso seconda, prima del declassamento della velocista compagna di team), la fuoriclasse orange ha staccato tutte in maniera impressionante sull'arrivo in salita decisivo di Lagunas de Neila.

Dopo aver perso in maniera clamorosa le classifiche di Vuelta e Itzulia (anche se nel secondo caso per un gioco tattico con la compagna di squadra Marlen Reusser), Vollering non ha concesso nulla staccando di oltre un minuto e mezzo Erica Magnaldi e Silvia Persico, capaci di prendersi un gran doppio podio nella quarta e ultima tappa, pur chiudendo decima e nona rispettivamente in GC, con Soraya Paladin miglior italiana in ottava posizione.

Demi Vollering che ha così conquistato Burgos con 2'07” di margine sulla connazionale Shirin Van Anrooij della Trek-Segafredo e 2'11” rispetto ad una veterana come Ashleigh Moolman (AG Insurance), che ha tenuto giù dal podio Chloe Dygert, con la statunitense ex iridata a crono comunque in continua crescita e finalmente ritrovata a grandi livelli dopo il tremendo infortunio del Mondiale di Imola 2020.

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