Milan beffato da "mago" Merlier a Padova, dove Dainese sogna ma è quarto nel penultimo sprint del Giro

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Milan beffato da "mago" Merlier a Padova, dove Dainese sogna ma è quarto nel penultimo sprint del Giro

La 18esima tappa della corsa rosa, con Pogacar tranquillo alla vigilia delle montagne di Sappada, regala uno sprint caotico con la maglia ciclamino costretta ad una super rimonta, che non basta per piegare il belga al secondo hurrà in questo Giro d'Italia. Terzo Groves, poi il padovano della Tudor. Al Giro di Norvegia, apre il "solito" Thibau Nys.

Un nuovo duello fra Jonathan Milan e Tim Merlier, in un finale molto complicato (con doppia curva a gomito tra i -900 e i -450 metri all'arrivo) nel cuore di Padova, con Prato della Valle che accoglie il secondo trionfo in questa corsa rosa, il terzo in assoluto al Giro, per il belga della Soudal-Quick Step (tris per gli uomini di Lefevere, considerando il timbro di Alaphilippe a Fano) capace di bruciare il friulano in maglia ciclamino, naturalmente primo favorito della vigilia per quanto visto negli ultimi sprint.

La Lidl-Trek è stata perfetta, dopo aver gestito tutta la corsa (assieme alla stessa Soudal) per chiudere sulla fuga di giornata formata da Maestri e Pietrobon (coppia Polti-Kometa), Fiorelli e Honoré, poi raggiunti a poco meno di 60 km dall'arrivo da un coraggioso Affini: ai -10 km gruppo compatto e volatona come da previsioni, ma il treno più forte, quello guidato da Stuyven, Theuns e Consonni per lanciare Milan, ha perso per strada Jonathan (che poi ammetterà di aver sbagliato non riuscendo a seguire i compagni), ritrovandosi in testa negli ultimi 600 mt senza il “Toro di Buja” a ruota.

Bravissimo Consonni a rallentare per permettere a Milan di inventarsi da dietro una grande rimonta, come accaduto più volte nel Giro 2023, ma è stato bravissimo anche Merlier a lanciare la sua volata da dietro per piegare di una trentina di centimetri l'azzurro, che di fatto ha già vinto aritmeticamente la maglia ciclamino che dovrà solo portare a Roma domenica, dove Jonny proverà a fare poker dopo la delusione odierna per la terza piazza d'onore (alla pari dei successi portati a casa).

Terza moneta, ancora una volta a secco, per Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), che ha saltato negli ultimi metri Alberto Dainese: il padovano della Tudor (strepitoso Trentin a portare davanti il compagno all'altezza della flamme rouge) ha sognato il trionfo in casa ed era in posizione perfetta dietro al treno Lidl-Trek, poi è saltato sulla ruota di Cimolai e Hofstetter, trovandosi al comando a 150 mt dalla linea, ma gli è mancato qualcosa per firmare il colpaccio e dovendosi accontentare del 4° finale, davanti ad Aniolkowski (altra top five dopo il 2° posto di Cento), Gaviria, Mihkels, Ewan e Ballerini, discreto 9°.

In classifica non cambia nulla, con Tadej Pogacar in rosa con quasi 8 minuti di margine su Daniel Felipe Martinez, mentre Antonio Tiberi è 5° e in maglia bianca, ma con Ben O'Connor (davanti di 42” al laziale) da provare ad attaccare di nuovo domani con l'arrivo di Sappada, non durissimo ma comunque impegnativo prima del tappone di sabato con la doppia scalata al Monte Grappa.

E' cominciato oggi il Giro di Norvegia, corsa categoria ProSeries con la durata di quattro tappe e la prima che proponeva subito un arrivo duro sulla rampa di quasi 4 km verso il Voss Resort: secondo pronostico, Thibau Nys ha fatto la differenza, ma è stato davvero impressionante il dominio del giovanissimo della Lidl-Trek, al quinto centro in poco meno di un mese di gare (dalla tappa al Romandia passando per il tris al Giro di Ungheria, dove il figlio d'arte si è preso due frazioni e la generale), con il compagno Mathias Vacek che l'ha portato fuori ai 700 metri prima dello scatto micidiale del classe 2002 belga, che ha trionfato con 4 secondi di margine sul norvegese Adne Holter (Uno-X) e il transalpino Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck), con Vacek poi 5° e i migliori italiani che risulteranno Luca Vergallito, 13° a 28”, e Lorenzo Rota nei venti pagando 35” di ritardo.

Wout Van Aert, al rientro oltre un mese e mezzo dopo la bruttissima caduta di Waregem, si è staccato sulle prime rampe della salita conclusiva, in una gara che per il fuoriclasse di Herentals sarà importante per ritrovare il ritmo gara, in ottica Tour de France al via il 29 giugno da Firenze.

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