Milan convinto: "Ho un treno fantastico, punto alla seconda ciclamino". Pogacar: "Ci sono anche gli altri..."

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Stradagiro d'italia 2024

Milan convinto: "Ho un treno fantastico, punto alla seconda ciclamino". Pogacar: "Ci sono anche gli altri..."

Giro d'Italia 2024: le voci alla vigilia della partenza di un'edizione caratterizzata dalla presenza dello sloveno, che non vuole però sottovalutare alcun rivale, a partire da Geraint Thomas che si dice convinto di potersela giocare. Il giovanissimo Uijtdebroeks: "La maglia bianca sarebbe una gran cosa, ho lavorato sulla crono".

Sabato lo start del Giro n° 107 e sul traguardo di Torino in molti si attendono che proprio Tadej Pogacar, il netto favorito per la rosa finale a Roma, il prossimo 26 maggio, possa conquistare la prima tappa e quindi il simbolo del primato.

Il fuoriclasse sloveno, che nel suo 2024 con pochissime corse ha mancato solo il bersaglio Milano-Sanremo (concludendo comunque 3°), trionfando a Strade Bianche e Liegi-Bastogne-Liegi, oltre a dominare la Volta a Catalunya, vuole abbassare i riflettori accesi quasi completamente su di lui, “anche perchè trovo irrispettoso verso gli altri parlare solo di un corridore o di una squadra”, ha specificato ieri in conferenza stampa, sottolineando poi come primi rivali per questo Giro i nomi di Geraint Thomas e Romain Bardet siano in cima al “cartellone”.

“Sono abituato ad essere considerato il favorito e so come approcciare questo tipo di pressione – l'analisi di “Pogi”, riportata dai colleghi di tuttobiciweb – Se si presenterà l'occasione nelle prime battute la coglieremo, ma la priorità non è avere la maglia rosa dal primo giorno, bensì correre in modo intelligente e vincere il Giro, arrivando all'ultima settimana nelle migliori condizioni. Ci sarà quasi subito una salita come Oropa, il meteo in generale potrebbe giocare un ruolo importante, mentre la seconda settimana si chiuderà con una tappa dura come Livigno. Le insidie sono tante lungo il percorso, mi intriga la doppia ascesa al Monte Grappa (ultima tappa di montagna sabato 25 maggio, ndr).

Saranno fondamentali anche le cronometro, con oltre 70 chilometri totali: rispetto all'anno scorso mi sono allenato di più sulla bici per la specialità, anche se non è mai facile trovare il tempo per utilizzarla”.

Geraint Thomas ha perso il Giro 2023 solo nel finale della cronoscalata al Monte Lussari, appena 14, amarissimi secondi da Primoz Roglic. Festeggerà 38 anni proprio in chiusura di questa edizione, si sente ancora competitivo e, per l'affidabilità che il gallese leader della Ineos Grenadiers ha garantito anche alla sua età negli ultimi GT (3° al Tour 2022 dietro i marziani Vingegaard e Pogacar, 2° appunto nella corsa rosa di un anno fa), è il secondo favorito. “La preparazione è andata anche meglio della scorsa stagione e il percorso mi piace molto – le sue parole in conferenza – No, non penso di partire già battuto rispetto a Pogacar, altrimenti non sarei qui.

Sarà una corsa diversa rispetto all'anno scorso, quello sì, perché chiaramente abbiamo un grande favorito come Tadej; noi proveremo a fare il possibile per contrastarlo, sarà una bella sfida e il Giro è sempre pieno di insidie. Serve anche un po' di fortuna, a volte basta una giornata negativa in montagna e la classifica può cambiare”.

Filippo Ganna ha già vestito la prima maglia rosa, dominando le cronometro a Palermo nel 2020 e proprio a Torino nell'edizione successiva, ma questa volta dovrà superarsi in una frazione impegnativa come quella di domani, in particolare per lo strappo di San Vito posto a soli 3 km dalla linea d'arrivo: “Sarà dura, ma ci proverò – le parole del colosso piemontese che gioca in “casa” - Ci saranno poi due cronometro e avrò spazio in alcune tappe, ma come sempre ricoprirò il doppio ruolo visto che abbiamo una squadra con leader importanti in ottica classifica”.

Oltre ad Antonio Tiberi, l'altro azzurro più atteso in questo Giro, ma in ottica... ciclamino, ovvero la maglia della classifica a punti che vinse nel 2023 al suo debutto assoluto, è Jonathan Milan. Vincitore di due tappe alla Tirreno-Adriatico battendo anche Philipsen, il classe 2000 di Buja si sente in gran forma: “Voglio lottare per quella maglia e ripetere quanto di buono fatto lo scorso anno, magari concretizzando di più ed evitando di arrivare quattro volte secondo (con un successo, nella prima volata a San Salvo). Il livello in volata è molto alto, ci sono Kooij, Merlier e Ewan, solo per citarne alcuni, ci sarà da lottare e io al momento mi ritengo solo tra i 10 migliori sprinter del mondo-

Di una cosa però sono sicuro: con la Lidl-Trek abbiamo il miglior treno possibile, da Hoole a Theuns, da Consonni a Stuyven, anche se per quest'ultimo bisogna verificare la sua condizione dopo l'infortunio”.

Cian Uijtdebroeks, assieme allo stesso Tiberi, è uno dei talenti più in vista per questo Giro d'Italia e quindi pensando alla maglia bianca, il belga del 2003, da quest'anno alla Visma Lease a Bike dopo l'8° posto (al debutto in un GT) della Vuelta 2023 con la Bora-Hansgrohe, non si può non considerarlo anche se la compagine olandese ha ambizioni decisamente ridimensionate rispetto alla scorsa edizione, quando trionfò con Primoz Roglic. “La maglia di miglior giovane sarebbe un gran risultato – le parole di Uijtdebroeks alla vigilia, riportate sempre da tuttobiciweb – Punteremo innanzitutto alle tappe e con Olav Kooij abbiamo certamente tante possibilità; per quanto mi riguarda, ho lavorato molto anche sulla cronometro in questo periodo lontano dalle gare (l'ultima a fine marzo al Catalunya, ndr).

Ho preferito avvicinarmi al Giro senza correre, come feci lo scorso anno prima della Vuelta”.

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