Pelayo Sanchez beffa Alaphilippe a Rapolano Terme, i big non si scontrano sulle strade bianche

Pelayo Sanchez beffa Alaphilippe a Rapolano Terme, i big non si scontrano sulle strade bianche
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Pelayo Sanchez beffa Alaphilippe a Rapolano Terme, i big non si scontrano sulle strade bianche

Giro d'Italia: finale da batticuore anche nella sesta tappa, con Pogacar in controllo e la sfida a tre che premia lo spagnolo della Movistar, mentre Piccolo è 4° in rimonta. Brutta caduta per Caruso, domani la cronometro-verità di Perugia. Cavendish torna a vincere in Ungheria, ancora De Lie al Circuit de Wallonie.

Ancora prima di tagliare il traguardo, Pelayo Sanchez scuoteva già la testa perchè davvero, non poteva credere di aver vinto, alla sua terza affermazione tra i pro, una tappa al Giro d'Italia.

L'iberico classe 2000 al primo anno nel Team Movistar, però, ha meritato eccome di portarsi a casa la sesta frazione della corsa rosa, quella delle strade bianche verso Rapolano Terme, 180 km di pura battaglia e con tre settori di sterrato, ma soprattutto un saliscendi continuo negli ultimi 110 km dopo i primi 70 di pianura che non erano bastati per dare il via alla fuga in una giornata corsa all'arma bianca.

Alla fine ce l'hanno fatta, dopo l'ascesa a Volterra, ad andarsene in sette (c'erano dentro anche Vendrame, Fiorelli, Trentin e un sorprendente Groves) ma solo tre hanno resistito per pochi secondi al ritorno del gruppo dei big, ovvero Sanchez, Julian Alaphilippe e Luke Plapp. Il giovane spagnolo ha piegato allo sprint, rimontandolo in maniera netta, il bi campione del mondo che sognava, al suo debutto sulle strade del Giro, il ritorno a quella vittoria che gli manca da quasi un anno per completare la collana dopo le tappe a Tour e Vuelta.

Al terzo posto ha concluso il campione australiano in carica, generosissimo e per tanti km con la maglia rosa virtualmente sulle spalle, visto che Tadej Pogacar e la sua UAE Emirates oggi hanno lasciato spazio, facendo sì che fosse la Ineos Grenadiers a spingere per provare a giocarsi il successo di giornata con Jhonatan Narvaez, primo leader di questo Giro e 5° a 29” regolando il gruppo dei migliori, a 5” da Andrea Piccolo (EF), che sarà quarto attaccando negli ultimi 2 km per tentare il disperato rientro sui 3 davanti.

I grandi sono arrivati tutti assieme, a parte Damiano Caruso che è finito malamente a terra a 18 km dalla conclusione, in attacco all'ultimo settore di sterrato, arrivando dolorante (ma i primi controlli hanno evidenziato che non dovrebbero esserci fratture o problematiche troppo gravi per impedire al ragusano di proseguire la sua corsa rosa) con quasi 16 minuti di ritardo.

In classifica, Pogacar rimane maglia rosa con 46” su Thomas, 47 su Martinez, 55 su Uijtdebroeks e 56 su Rubio, con Lorenzo Fortunato miglior italiano in sesta piazza a 1'07”. Venerdì la cronometro di 40,6 km con un finale tostissimo (ultimi 6mila metri in salita) verso Perugia potrebbe spaccare la graduatoria generale in maniera rilevante.

Al Giro d'Ungheria era il giorno della 2^ tappa ed ecco che, nella corsa magiara di categoria Pro Series, a meno di due mesi dal via del Tour de France arriva un gran segnale da parte di Mark Cavendish, che torna ad esultare finalizzando un lavoro super dell'Astana per resistere, sull'arrivo di Kazincbarcika, a Dylan Groenewegen e Jon Aberasturi, con Matteo Moschetti (Q36.5) ed Elia Viviani (Ineos) rispettivamente 5° e 6°. Nella generale guida il ceco Martin Vortl, grazie agli abbuoni accumulati lungo il percorso, con 5 secondi su Cavendish e prima delle salite che decideranno la corsa lunga cinque frazioni.

Si è corso oggi pure il Circuit de Wallonie, gara di un giorno categoria 1.1 che ha visto, sul traguardo in lieve ascesa di Mont sur Marchienne, il grande favorito non fallire: Arnaud De Lie regala alla Lotto-Dstny il terzo successo nell'arco di undici giorni dal suo rientro dopo una primavera condizionata dai guai fisici. Il “Toro di Lescheret” era rimasto chiuso nel caotico sprint finale, ma nei 150 metri conclusivi è stato devastante per battere Axel Zingle (Cofidis) e un altro giovane come il britannico Matthew Brennan del team devo di casa Visma Lease a Bike, gran terzo in una classifica che vede Luca Mozzato (Arkéa-B&B Hotels) miglior italiano in sesta piazza.

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