Pogacar come Pantani, 25 anni dopo: rimonta e stacca tutti ad Oropa, ecco la maglia rosa!

Pogacar come Pantani, 25 anni dopo: rimonta e stacca tutti ad Oropa, ecco la maglia rosa!
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Stradagiro d'italia 2024

Pogacar come Pantani, 25 anni dopo: rimonta e stacca tutti ad Oropa, ecco la maglia rosa!

Giro d'Italia, 2^ tappa: sul primo arrivo in quota l'asso sloveno non tradisce e, dopo una foratura ad inizio salita, vince con 27" di margine su Martinez e Thomas, che lo seguono anche nella generale e sembrano i più solidi alle spalle del "marziano". Gran 4° posto di Fortunato, che rabbia per Tiberi che cede quasi 2 minuti e mezzo dopo un problema alla bici nel momento chiave.

Venticinque anni dopo Pantani, con un numero simile anche per quanto accaduto ad inizio salita, seppur quasi 3 km prima di quel famoso salto di catena che colpì il “pirata”, prima della rimontona in rosa verso il Santuario di Oropa.

Anche Tadej Pogacar conquista la vetta piemontese e si veste del simbolo del primato, al termine della seconda tappa di un Giro d'Italia nel quale ha già messo le cose in chiaro: il padrone sono io, anche se foro a 11 km dall'arrivo (con aggiunta di caduta, seppur fosse ormai praticamente fermo) prima di risalire con i compagni e poi lanciare, a poco meno di 5 km dalla conclusione, l'attacco decisivo.

Prima frazione conquistata dopo il 3° posto di ieri a Torino, al termine di una giornata aperta dalla fuga di cinque italiani (con Filippo Fiorelli che conquista i punti per la maglia ciclamino, ora sua a tutti gli effetti), con Andrea Piccolo ultimo a mollare, ripreso ad appena 6 km dal traguardo dopo averne percorsi quasi 40 in solitaria, una volta staccati gli ex compagni di avventura.

Ben O'Connor ha avuto l'idea (non brillantissima, si scoprirà poi) di seguire “Pogi”, ma dopo 3-400 metri dall'azione del fuoriclasse di casa UAE Emirates, l'australiano ha ceduto per poi crollare staccandosi anche dal gruppetto inseguitore, nel quale Florian Lipowitz è tornato ai livelli visti al Romandia facendo un gran lavoro per il compagno in Bora-Hansgrohe, Daniel Felipe Martinez, che poi chiuderà secondo allo sprint a 27” da Pogacar, davanti ad un granitico Geraint Thomas (con Narvaez, nella Ineos, che cede subito la maglia rosa perdendo oltre 2 minuti) e una bella sorpresa che risponde al nome di Lorenzo Fortunato (Astana), 4° sullo stesso Lipowitz e poi Storer (Tudor), Uijtdebroeks, il baby della Visma che conquista la maglia bianca ed è parso davvero pimpante, e Rubio 8°. Sono finiti a 1 minuto netto Lutsenko e il grande deluso a O'Connor, a 1'20” amaro Pozzovivo (caduto sulla penultima ascesa, ha speso molto per rientrare) assieme a Bardet e Arensman che lasciano ancora parecchio sul piatto dopo la crisi del giorno precedente.

Parlando di italiani, pagano caro Oropa i due fari della Bahrain-Victorious: Damiano Caruso a 1'30”, ma soprattutto Antonio Tiberi che finisce a 2'24” dopo aver forato nel momento in cui, a 8 km dall'arrivo, la UAE era già davanti a forzare e il talento laziale ha perso una vita, utilizzando una bici non sua. Crollo totale quello di Eddie Dunbar, che puntava all'alta classifica come nel 2023, a terra a 60 km dall'arrivo e finito a 6 minuti da Pogacar, che guida la generale con 45” di vantaggio nei confronti di Thomas e Martinez, 54 su Uijtdebroeks e Rubio, con Fortunato 6° a 1'05”.

Lunedì la terza frazione, prima chance per le ruote veloci da Novara a Fossano.

Si è corso anche a livello Pro Series, con “l'inferno dell'ovest”, ovvero gli sterrati (detti “ribinou” in Bretagna) della Tro-Bro Léon che sorridono al solito, straripante Arnaud De Lie: il fenomeno della Lotto-Dstny attacca, fora, rientra con l'aiuto di una squadra granitica e poi, dopo aver portato via un terzetto, sul traguardo di Lannilis la risolve allo sprint dominando davanti ai francesi Clément Venturini (Arkéa-B&B Hotels) e Pierre Gautherat (Decathlon), con lo statunitense Riley Sheehan (Israel) quarto e Luca Mozzato buon 7°.

Corsa categoria 1.1 invece la Elfstendenronde Brugge, con l'atteso sprint nella città fiamminga che è stato però condizionato da una caduta di gruppo nel finale che ha coinvolto anche il grande favorito, Gerben Thijssen. Ecco che il “vecchio leone” Alexander Kristoff non ha perdonato, portando in casa Uno-X una bella vittoria davanti al giovanissimo belga Jarne Van de Paar della Lotto-Dstny.

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