Sì Elisa, è tuo! Longo Borghini vince il Giro d'Italia Women, è un successo storico per tutto il movimento

Foto di Redazione
Info foto

LaPresse

Stradagiro d'italia women 2024

Sì Elisa, è tuo! Longo Borghini vince il Giro d'Italia Women, è un successo storico per tutto il movimento

Che finale a L'Aquila, con la piemontese della Lidl-Trek che resiste a Kopecky e poi la stacca nei 150 metri conclusivi per riportare la maglia rosa in Italia a 16 anni di distanza da Fabiana Luperini. Ultima tappa che premia le fuggitive con la vittoria di Le Court.

Quell'urlo. L'urlo di Elisa Longo Borghini tagliando il traguardo de L'Aquila, nel momento in cui ha capito di aver finalmente conquistato il suo primo, meritatissimo grande giro.

La corsa rosa, nella prima edizione targata RCS Sport, torna ad essere vinta da un'italiana, e dalla sua rappresentante più importante e di livello in assoluto dell'ultimo decennio, a 16 anni di distanza dal completamento della cinquina di Fabiana Luperini nel 2008.

A L'Aquila la festa è tutta della piemontese e della Lidl-Trek, perfetta nella gestione dell'ottava e ultima frazione di questo Giro d'Italia Women vissuto sul duello tra Elisa e una clamorosa Lotte Kopecky, ad un solo secondo da Longo Borghini nella generale prima della tappa finale dopo aver resistito sul totem Blockhaus.

Un Giro che “ELB” ha vissuto in maglia rosa sin dal primo giorno, avendo vinto (per un secondo, che torna sempre comodo, su Grace Brown in quel caso) la cronometro inaugurale di Brescia prima di resistere alla rimonta, con tanti abbuoni raccolti per strada, della campionessa del mondo di casa SD Worx che oggi, con gli abbuoni andati via con le fuggitive ormai imprendibili per la squadra olandese, decisamente sotto livello rispetto ai suoi standard in supporto alla belga, si trovava quindi costretto a staccare Elisa.

Ci ha provato sul muro finale Kopecky, ma a 150 metri dalla conclusione, dopo averla seguita come un'ombra, la maglia rosa l'ha saltata e staccata: a quel punto Lotte ha dovuto mollare e per la campionessa d'Italia è stato il paradiso, in un 2024 già meraviglioso, prima ancora di tentare l'assalto olimpico (lei già medaglia ai Giochi di Rio 2016 e Tokyo 2021), con il bis al Fiandre e la Liegi di nuovo sfiorata, oltre a tutto il resto a partire dall'ennesimo tricolore conquistato il mese scorso a Scarperia.

Storia che è stata fatta anche per quanto riguarda la vincitrice di tappa, visto che la campionessa nazionale delle Mauritius, Kimberley Le Court (AG Insurance), ha regalato al suo paese il primo successo a questi livelli (dopo aver corso un gran Giro in assoluto) coronando l'azione innescata, a 35 km dalla conclusione, assieme a Ruth Edwards (Human Powered), regolata nello sprint in salita e seconda, e la tedesca Franziska Koch (DSM-Firmenich), terza davanti proprio a Longo Borghini che in rimonta ha chiuso quarta, a 25” dalla trionfatrice di giornata.

Kopecky lascerà sul piatto venti secondi, concludendo quindi a 21 da Elisa nella generale che vede Neve Bradbury, regina del Blockhaus, gran terza per la Canyon-SRAM (a 1'16” da Longo Borghini) davanti a Rooijakkers, Labous, alla sua compagna di squadra Niedermaier e alla seconda italiana in top ten, una Gaia Realini chiamata, a maggior ragione dopo un avvio di corsa rosa subito difficile per l'abruzzese, a lavorare per capitan Longo Borghini.

Ne è valsa la pena, eccome...

© RIPRODUZIONE RISERVATA
47
Consensi sui social