A 26 anni è già mito Pogacar, ora sotto con le gare italiane: "Fatico a credere a quanto successo"

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Stradacampionati del mondo su strada

A 26 anni è già mito Pogacar, ora sotto con le gare italiane: "Fatico a credere a quanto successo"

Con il titolo mondiale conquistato a Zurigo, il fenomeno sloveno ha chiuso il cerchio di un 2024 leggendario, anche se punta al quarto Lombardia consecutivo come Coppi. L'elogio di Merckx ("avrebbe battuto anche me") e nella prossima stagione un primo grande obiettivo già chiaro: vincere la Sanremo in maglia iridata.

A 26 anni è già nel mito e la storia, forse, è solo a metà o giù di lì.

Tadej Pogacar ci sta portando in una nuova era che ricorderemo tra decenni, anche per il modo di vincere un campionato del mondo, perchè farlo con 100 km di fuga contro le nazionali guidate da campionissimi come Evenepoel e Van der Poel che ti inseguono, è qualcosa di unico che porta alla memoria un solo altro nome paragonabile, quello del più grande di tutti.

Proprio Eddy Merckx, intercettato da “La Gazzetta dello Sport”, ha detto dopo la corsa iridata di ieri che “neanch'io ho fatto una cosa del genere, mi avrebbe battuto”. Se ci limitiamo al palmarès attuale, è già qualcosa di sensazionale e di una completezza da “cannibale”, appunto: tre Tour de France, un Giro d'Italia stravinto al debutto, il primo Mondiale su strada, due Liegi, un Fiandre piegando Van der Poel sul suo terreno, l'Amstel e la Freccia Vallone, due Strade Bianche facendo sempre il vuoto e tre Lombardia, con l'obiettivo del quarto in fila (come solo Fausto Coppi dal 1946 al 1949) tra poco meno di due settimane, visto che “Pogi” mostrerà la sua maglia iridata in tre corse italiane, il Giro dell'Emilia sabato 5 ottobre, la Tre Valli Varesine di martedì 8 e proprio l'ultima monumento dell'anno, sabato 12.

A Zurigo, lo sloveno ha eguagliato Merckx e Roche in quanto a sequenza Giro-Tour-Mondiale nella stessa stagione, ma c'è già chi pensa (e lui stesso l'ha ammesso pochi giorni fa in un'intervista) all'assalto con quella maglia al grande sogno della Milano-Sanremo, il 22 marzo 2025. Per la Roubaix ci sarà tempo, visto che Pogacar proverà eccome a completare la collana delle cinque monumento e dei tre grandi giri, tornando alla Vuelta probabilmente già il prossimo anno dopo aver cercato la quarta maglia gialla.

“Non riesco a credere a quello che è appena successo – le parole nell'immediato post gara di Tadej, riportate dai colleghi di “Spazio Ciclismo” - Dopo questa stagione mi sono messo molta pressione addosso per il Mondiale, siamo venuti qui per vincere anche come nazionale (e per la Slovenia è il primo titolo mondiale, ndr) e la corsa si è accesa rapidamente, c'era una fuga pericolosa e io ho lanciato un attacco che è stato probabilmente un po' stupido, tanto che il piano originale non era quello, ma fortunatamente Jan Tratnik era lì con me e da quel momento non ho più mollato fino al finale.

Fortunatamente sono riuscito a vincere, ma è stata durissima”.

Da campione del mondo in carica, sotto ora con le classiche autunnali nel nostro paese: “Non vedo l'ora di correre in Italia le ultime tre gare della stagione con questa maglia, è un sogno che diventa realtà”.

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