Il modenese controlla bene l'ultima tappa che va all'irlandese, per l'Italia è la seconda edizione consecutiva vinta dopo quella di Zana nel 2023. Il Tour de Suisse è di Adam Yates sul compagno Joao Almeida, che vince anche l'ultima crono nel giorno del podio perso da Bernal a favore di Skjelmose. La corsa femminile vede Vollering dominare pure contro il tempo su Longo Borghini, mentre in Belgio esultano Waerenskjold (per la generale) e Merlier (bis a Bruxelles piegando ancora Philipsen). Il Giro Next Gen, invece, è del talento di casa Lotto-Dstny.
E' sempre e solo la UAE Emirates a sigillare l'edizione numero 87 del Giro di Svizzera, con la quarta doppietta consecutiva (e due vittorie a testa) di tappa realizzata da Adam Yates e Joao Almeida nella cronoscalata da Aigle a Villars-sur-Ollon, 15,7 km che vedono il portoghese piegare in rimonta per 9” il britannico che, però, porta a casa la vittoria finale con 22” di margine, facendo la differenza di fatto sul primo arrivo in salita al Passo del San Gottardo.
Un dominio totale, se pensiamo che il campione in carica del TdS, Mattias Skjelmose Jensen (Lidl-Trek), chiude terzo (così come in questa 8^ frazione, a 20” da Almeida) a 3'02” dopo aver scalzato dal podio Egan Bernal all'ultima occasione: il danese ha recuperato contro il tempo, come da pronostico ma ancor più del previsto, 1'09” rispetto al colombiano della Ineos Grenadiers che ha perso l'obiettivo per 10 secondi, chiudendo comunque 9° di tappa.
Quarto di giornata a 37” una delle note più positive di questa settimana, lo statunitense classe 2002 Matthew Riccitello (Israel), che ha consolidato il 5° posto in GC (a 3'31”, meno di 30 secondi dal podio) davanti ad un brillante Tom Pidcock. Il britannico della Ineos, infatti, è quinto di tappa e sesto in classifica saltando Enric Mas (Movistar), con Oscar Onley (DSM-Firmenich) ottavo su Wilco Kelderman, l'unico a salvarsi in una Visma ancora in difficoltà, e Felix Gall (Decathlon) che ha ceduto una posizione mantenendo comunque la top ten come nel 2023, dove però l'austriaco dominò in montagna lanciando segnali ben più confortanti in chiave Tour de France.
Segnali ne sono arrivati pochi da casa Italia, con il discreto 13° posto odierno di Damiano Caruso e addirittura il 55° quale migliore nella generale di Nicola Conci, anche se Alberto Bettiol, prima di ritirarsi causa caduta dopo la 4^ frazione, ha colto un 3° di tappa e vestito la maglia gialla per un giorno.
Giro di Svizzera femminile (sempre a livello World Tour) giunto invece alla seconda delle quattro giornate di corsa in programma, con la stessa cronoscalata affrontata dagli uomini che, per le ragazze, è andata in scena questa mattina con un nuovo show di Demi Vollering: già in giallo dopo aver staccato tutte ieri, a Villars-sur-Ollon la vincitrice è una sola visto che la fuoriclasse olandese della SD Worx-Protime ha battuto nuovamente tutte le rivali, con una seconda parte di prova straripante. Alle spalle di Elisa Longo Borghini di oltre 20 secondi a poco meno di 4 km dall'arrivo, oltre metà salita, “Deminator” ha aperto il gas nel finale e regolato di 18” la piemontese, comunque gran seconda davanti a Kim Cadzow (di nuovo benissimo la neozelandese dell'EF, già in luce sabato), terza a 26”, a Labous (DSM) 4^ a 47” e con Niedermaier (Canyon-SRAM) e Realini, seconda 24 ore prima alle spalle di Vollering, finite oltre un minuto dalla vincitrice.
In classifica, prima della terza tappa prevista lunedì con un finale mosso direzione Champagne, Vollering guida con un vantaggio già enorme, 1'26” su Elisa Longo Borghini e 1'28” proprio su Gaia Realini, l'altra punta di casa Lidl-Trek, con Cadzow quarta a 1'39” e Labous quinta già oltre i 2 minuti.
Si è chiuso invece oggi il Giro di Slovenia (corsa categoria ProSeries), che è diventata la gara più importante vinta in carriera da Giovanni Aleotti, il classe 1999 modenese della Bora-Hansgrohe che si è tolto una gran soddisfazione: dopo il timbro nella 3^ tappa, risultata decisiva, oggi l'azzurro (secondo successo consecutivo nell'appuntamento sloveno per l'Italia dopo Zana nel 2023) ha sofferto tanto, visto che Ben Healy ha scatenato la bagarre a quasi 50 km dall'arrivo di Novo Mesto, seguito poi dall'uomo più vicino in classifica ad Aleotti, Pello Bilbao.
A meno di 20 km dal gong, però, il gruppo è riuscito a riagguantare l'iberico della Bahrain-Victorious, prima dello strappo di Trska Gora che ha rimescolato le carte, con Healy ripreso e poi ancora all'attacco sino a trovare quello decisivo a 3 km dal traguardo. L'irlandese dell'EF-EasyPost si è così regalato una bella vittoria parziale, anticipando di 6” il plotone regolato da Kristoff su Aular e nel quale Aleotti ha controllato al meglio per vincere la generale con 10” di margine su Bilbao e 26 rispetto alla coppia della VF Group Bardiani, con Giulio Pellizzari (3° e al primo podio in una corsa a tappe pro dopo il Gran Giro d'Italia) a precedere l'eterno Domenico Pozzovivo, in una sorta di passaggio di consegne.
E' terminato pure il Giro del Belgio con l'attesa volatona in quel di Bruxelles e un secondo successo in questa giorni sulle strade di casa per Tim Merlier (Soudal-Quick Step), che batte di nuovo Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) nel solito “derby”, mentre Mathias Vacek ha chiuso quarto, ad un soffio da Van Asbroeck, sfiorando il trionfo finale che il ceco della Lidl-Trek forse avrebbe meritato per quanto visto complessivamente.
La corsa, invece, è andata a Soren Waerenskjold per 4”: il norvegese della Uno-X ha guadagnato qualcosa al “golden km” e poi ha gestito in un finale condizionato in parte dalla caduta di Olav Kooij, tagliato fuori dai giochi per lo sprint. Alex Aranburu, che ha esultato ieri nella tappa regina di Durbuy, sarà 3° in GC a 7” da Waerenskjold, con Lorenzo Rota miglior italiano in top 20.
Il Giro Next Gen, col finale a Forlimpopoli dopo otto frazioni, parla belga con un fenomenale Jarno Widar (classe 2005) che ha dominato la scena, avendo trionfato sui due arrivi in salita più duri, a Pian della Mussa e poi a Fosse. Nessun problema oggi per il belga della Lotto-Dstny, mentre un gruppo ristretto andava a giocarsi il successo di tappa con il britannico Matthew Brennan che ha finalmente regalato una gioia ad una Visma ancora sfortunata, bruciando il tedesco Behrens della Lidl-Trek e due alfieri della VF Group Bardiani, con Luca Paletti 3° sul cileno Rojas.
In classifica, Widar ha anticipato di 52” Pablo Torres della UAE con un altro spagnolo sul podio, Pau Martì della Israel che ha beffato, pur piazzandosi a 58” come il rivale, il francese Mathys Rondel della Tudor, quarto. Due gli italiani in top ten, con Florian Samuel Kajamini (Colpack-Ballan) settimo e Alessandro Pinarello (VF Group Bardiani) nono.
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