Ayuso risponde a Gall, Skjelmose Jensen di nuovo leader di un Giro di Svizzera apertissimo

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Ayuso risponde a Gall, Skjelmose Jensen di nuovo leader di un Giro di Svizzera apertissimo

Il campioncino spagnolo stacca tutti sull'Albulapass e trionfa a La Punt, con Evenepoel che perde quasi un minuto e mezzo e dovrà recuperare a cronometro, mentre il danese toglie la maglia gialla a Gall. In Belgio sprinta Jakobsen, in Slovenia ancora Groenewegen, mentre Viviani viene beffato all'Occitanie e al Giro Next Gen viene premiata la fuga di Nerurkar.

Un'altra impresa solitaria, 24 ore dopo quella di Felix Gall verso Leukerbad.

A La Punt, la quinta tappa del Giro di Svizzera, l'ultima di alta montagna lungo 211 km con Furkerpass e Oberalpass in avvio, prima del gran finale con l'Albulapass e scollinamento a meno di 10 km dall'arrivo, premia uno straordinaria Juan Ayuso. Ieri in grave difficoltà, oggi favoloso il classe 2002 iberico del Team UAE Emirates, che stronca la concorrenza a meno di 15 km dalla conclusione, dopo l'azione della stessa maglia gialla Gall, e va a riprendere tutti i fuggitivi di giornata (erano 19, con Van Aert e Kung dentro).

Tra questi, un Antonio Tiberi che sembra potersi giocare almeno il 2° posto di tappa sino alla cima, prima di perdere parecchio in discesa e terminare, comunque, appena alle spalle del gruppo big, anticipato di 54” da Ayuso che dopo la crono al Romandia ritrova un successo di primo livello nel World Tour.

Il secondo posto di tappa consente a Mattias Skjelmose Jensen, che nello sprint per la piazza d'onore ha bruciato Bilbao, Uran, Bardet, Kelderman, Rui Costa, Gall e lo stesso Tiberi, di riconquistare la maglia gialla già sua dopo la vittoria di Villars sur Ollon: il danese della Trek-Segafredo, a tre tappe dalla conclusione e con la crono di 25 km, domenica prossima, che sarà decisiva, ha 8” su Gall (decisamente inferiore nelle prove contro il tempo rispetto ai diretti rivali) e 18 rispetto ad Ayuso, che ora fa paura anche a Remco Evenepoel.

Il campione del mondo rimane in corsa per il successo finale in questo 86° Tour de Suisse, ma oggi concludendo a 1'20” da Ayuso è sceso al 4° posto della classifica generale, a 46” dal leader, con Bilbao 5° a 57” e Kelderman 6° a 1'16”.

Italia che ha sfiorato invece il successo in un paio di occasioni a partire dalla tiratissima volata che ha aperto La Route d'Occitanie: sulle strade di Francia, Elia Viviani aveva concluso al 2° posto nell'arrivo della prima frazione a Gruissan, prima di subire il declassamento da parte della giuria (per una spallata parsa davvero lievissima) dopo che il compagno di squadra Filippo Ganna, al rientro in gara dopo un mese e nel gruppo di testa (tanto da concludere 9°) ridottissimo causa ventagli, l'aveva lanciato negli ultimi 500 mt. Successo per Marijn Van den Berg (EF-EasyPost), che aveva bruciato il veronese per questione di centimetri, con i francesi Dujardin (TotalEnergies) e Penhoet (Groupama-FDJ) che salgono così sul podio di giornata.

Secondo posto effettivo per Matteo Moschetti, nella volatona bis al Giro di Slovenia. Come il giorno precedente a Rogaska Slatina, anche la seconda frazione con traguardo posto a Ormoz è del grande favorito, Dylan Groenewegen, ma quanta fatica per l'olandese della Jayco-Alula a resistere alla rimonta del milanese in forza alla Q36.5, alla quale è mancato un soffio per un successo che sarebbe stato fondamentale anche per recuperare fiducia.

Terzo Bauhaus, ancora sul podio di tappa come ieri, nella generale comanda Groenewegen sullo stesso Moschetti e sul tedesco della Bahrain-Victorious, prima della tre giorni decisiva per la classifica con le prime vere salite.

Al Giro del Belgio, tappa numero 2 che è andata invece allo sconfitto della prima frazione, Fabio Jakobsen: è stato tutto un po' più semplice per l'olandese della Soudal-Quick Step sul rettilineo di Knokke-Heist (al termine di 175 km sostanzialmente pianeggianti), visto che Jasper Philipsen, in maglia di leader dopo averlo battuto 24 ore prima, è caduto a 4 km dalla conclusione dopo essere stato travolto da Caleb Ewan che, a differenza del belga dell'Alpecin-Deceuninck, è rimasto a terra dolorante (per l'australiano Tour in pericolo?).

Jakobsen, lanciato alla perfezione da Morkov, ha così battuto agevolmente Mathieu Van der Poel, autore però di una gran rimonta per chiudere 2° davanti a De Buyst e Kristoff, con Malucelli miglior italiano in decima posizione. In GC, prima della crono-verità di Beveren, MVDP è a pari tempo con lo stesso Jakobsen, pur trovandosi 2° per la peggior somma dei piazzamenti.

Infine, la quinta tappa del Giro Next Gen: non si parla d'altro che di quanto successo mercoledì nel tappone dello Stelvio, con la squalifica di 24 corridori per traino, ai quali se ne sono aggiunti altri 7 in mattinata dopo che la giuria ha visionato altri filmati.

A Manerba del Garda è stata premiata la fuga da lontano, con il britannico Lukas Nerurkar a regalare un'altra vittoria alla Trinity, anticipando di 3” il norvegese Trym Brennsaetter, con il gruppo arrivato a 11” e un'altra beffa per Francesco Busatto, perfetto per lo strappo finale ma costretto ad accontentarsi del terzo posto, davanti agli altri big.

In classifica generale, a tre tappe dal termine, non cambia nulla con il norvegese Johannes Staune-Mittet (Jumbo-Visma) in rosa con 19” di margine sull'irlandese Rafferty e 39 sul transalpino Faure Prost, mentre Alessio Martinelli della Green Project Bardiani CSF Faizané rimane quarto a 1'19”.

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