Belgi in cima al pronostico, MVDP e Pedersen da far paura: domenica il Mondiale, ecco cosa aspettarci

Foto di Redazione
Info foto

Dario Belingheri

Stradacampionati del mondo 2023

Belgi in cima al pronostico, MVDP e Pedersen da far paura: domenica il Mondiale, ecco cosa aspettarci

A Glasgow è tutto pronto per la gara più attesa, lungo un percorso non duro ma parecchio complicato. Evenepoel, assieme a Van Aert e Philipsen, riferimento per tutti ma con la pioggia possono cambiare tante dinamiche e anche Pogacar vuole inserirsi nella lotta. Gli azzurri? Servirà un capolavoro per la medaglia. Orari e favoriti.

Dopo il “prologo” con le gare juniores di quest'oggi, la prima domenica dei campionati del mondo di Glasgow 2023 sarà dedicata (ed è un'anomalia, visto che solitamente chiudono proprio loro e stavolta toccherà alle donne il 13 agosto) alla corsa dei professionisti, la gara regina lungo i 272 km da Edimburgo al circuito finale nella città che ospita questa rassegna iridata.

Si attende la pioggia e, lungo i dieci giri del tracciato da 14,3 km che deciderà la corsa, potrebbe realmente accadere di tutto considerato che ci sono 42 curve, la maggior parte a 90 gradi, e otto strappetti con l'ultimo ai -1500 mt. Pendenze tutt'altro che impossibili, ma planimetricamente è un circuito complicatissimo e in caso di maltempo la selezione ci sarà eccome.

In cima al pronostico ci sono loro, i fenomeni belgi che dovranno difendere il titolo mondiale conquistato un anno fa, sulle strade australiane di Wollongong, da Remco Evenepoel; reduce dal tris alla Clasica di San Sebastian, il 23enne fenomeno di Schepdaal non affronterà un percorso forse ideale per le sue caratteristiche, ma trattandosi di un fuoriclasse assoluto è impossibile escluderlo dai primi cinque favoriti di giornata.

Se vogliamo, in casa del team guidato dal ct Sven Vanthourenhout, forse Wout Van Aert e Jasper Philipsen potrebbero avere maggiori chances rispetto all'iridato in carica, considerato lo strepitoso spunto veloce di entrambi, ma è chiaro che la dinamica tattica in seno al Belgio sarà determinante per capire se le stelle di Jumbo-Visma e Alpecin-Deceuninck potranno giocarsi la vittoria sino alla fine.

Lo spauracchio principale per la squadra di riferimento è Mathieu Van der Poel, che quest'anno ha vinto Sanremo e Roubaix ma certo non ha vissuto un grande Tour de France. C'è chi dice che sia stata la preparazione ideale per avvicinarsi al grande obiettivo del suo primo Mondiale su strada a livello élite, dopo i cinque conquistati nel ciclocross, disciplina che lo aiuterà certamente, come l'eterno rivale Van Aert, su un tracciato di questo tipo dove l'esplosività sarà importantissima.

Al fianco di MVDP, in casa orange attenzione a Dylan Van Baarle per la classica azione solitaria di un passistone fenomenale come il vincitore della Parigi-Roubaix 2022, ma anche al velocista del team, Olav Kooij, che può reggere eccome su questi strappi in caso di corsa lineare.

Chi non vuole una corsa “tranquilla” è certamente Tadej Pogacar, con la pioggia che in tal senso potrebbe essere amica dello sloveno, alla ricerca di un sogno mondiale con l'handicap di una squadra che, senza Mohoric, Roglic e Tratnik, è decisamente inferiore rispetto a quelle top, tra le quali bisogna annoverare la Francia, che proporrà un leader come il vice campione del mondo in carica Christophe Laporte, ma anche l'iridato 2020 e 2021, Julian Alaphilippe (per vederlo protagonista, però, dovrà cambiare marcia rispetto alle ultime due stagioni), e uomini pericolosi in questo contesto tecnico come Senechal e Coquard.

Michael Matthews, già tre volte sul podio di un Mondiale senza riuscire mai a conquistare la maglia iridata, è perfetto per il percorso e può provarci eccome (assieme a Kaden Groves, attenzione a non sottovalutare lo sprinter dell'Alpecin-Deceuninck), alla pari di Mads Pedersen faro di una Danimarca temibile, con un Kasper Asgreen in gran condizione, ma anche Skjelmose Jensen e Cort Nielsen.

Poi si entra nel campo degli outsider e tra questi ci sono certamente anche gli azzurri: Matteo Trentin, che a Glasgow vinse l'Europeo 2018 (su Van der Poel e Van Aert!) poco più di un anno prima dell'argento mondiale di Harrogate dietro a Pedersen, e Alberto Bettiol sono stati designati come leader dal ct Bennati, ma è chiaro che l'Italia dovrà animare la corsa e ha gli elementi per farlo, con corridori scattisti come Velasco, Bagioli, Rota e lo stesso Baroncini, mentre Oss e Sbaragli saranno probabilmente in totale supporto dei compagni.

Difficile immaginare il titolo 15 anni dopo Ballan a Varese 2008, ma anche una medaglia sarebbe già un successo enorme, viste le aspettative. Stesso obiettivo, o meglio sogno, di nazioni come la Svizzera di Hirschi e Kung, della Norvegia con Tiller e il “vecchio” Kristoff, e di mine vaganti che rispondono ai nomi di Sagan (ebbene sì, il tre volte iridato non può che essere catalogato in questo modo dopo un altro anno, il suo ultimo su strada, davvero difficile), Strong, Healy, Skujins, Powless, Politt e magari Wright nella Gran Bretagna priva di Pidcock, che punterà tutto sulla prova di MTB del prossimo 12 agosto.

Senza dimenticare la coppia spagnola formata da Garcia Cortina e Aranburu, e magari Lutsenko e Kwiatkowski, reduci da vittorie che hanno dato fiducia.

Domenica si comincerà alle ore 10.00 con la diretta tv, poco prima di arrivare al km 0 (il gong è previsto poco dopo le 17.00), che sarà integrale su Eurosport 1/Discovery e tra Rai Sport e Rai 2.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
18
Consensi sui social