Bennati, è ufficiale l'addio alla nazionale. Pidcock timbra anche all'Andalucia, tappa e leadership per Christen in Algarve

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Bennati, è ufficiale l'addio alla nazionale. Pidcock timbra anche all'Andalucia, tappa e leadership per Christen in Algarve

La seconda tappa della vecchia Ruta del Sol vede il britannico precedere Rivera e il transalpino, che toglie la maglia gialla a Van Gils. UAE Emirates che fa festa anche in Portogallo, con il fenomenale elvetico che anticipa di un soffio il compagno Almeida. Intanto, il ct aretino ha annunciato che non sarà più il tecnico dei pro.

L’avventura di Daniele Bennati sull’ammiraglia più importante, quella dei professionisti, è terminata con il saluto, non senza una vena di polemica e tanta amarezza per il trattamento ricevuto, che l’ormai ex ct aretino ha dedicato oggi pomeriggio a mezzo social.

Tra qualche ora, quasi certamente sabato dopo il Consiglio Federale, verrà nominata la nuova guida della nazionale azzurra (in pole pare esserci Marco Villa che lascerebbe così la pista, ma certezze in tal senso ancora non ce ne sono), intanto l’ex sprinter lascia, tre anni dopo il suo insediamento e senza medaglie all’attivo tra Mondiali, Europei e Olimpiadi. “Finisco con le stesse parole con cui ho iniziato nel novembre del 2021. Per me guidare la Nazionale di Ciclismo su strada è stato un sogno bellissimo.

Prima ad occhi chiusi, poi ad occhi aperti. E per questo ringrazio chi me l’ha fatto vivere, cioè la Federazione Ciclistica Italiana e tutti quelli che con me hanno condiviso gioie e dolori legati a tale esperienza. Come tutte le volte che ti svegli, ti dispiace che il sogno sia finito. Nel mio caso il rammarico è dovuto al fatto che non ho avuto la possibilità di completare un progetto che, per il momento storico in cui si trova attualmente il ciclismo italiano su strada, anche rispetto a quello di altri paesi, richiedeva tempi più lunghi.

Sarei comunque ugualmente felice ed orgoglioso se vedessi, in un prossimo futuro, qualcuno dei giovani che con me hanno indossato per la prima volta la maglia azzurra, primeggiare in qualche corsa di livello internazionale. Per il rispetto che ho per tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport, mi sembra doveroso ed onesto significare che il mio dispiacere è dovuto anche al “trattamento di fine rapporto” che mi è stato riservato. Ho letto nei principali quotidiani sportivi nazionali prima che il mio incarico sarebbe stato rinnovato e poi, invece, che avrebbero nominato altra persona al mio posto. Il tutto, ricevendo, da chi di dovere, dapprima ampie rassicurazioni sulla mia conferma, e successivamente, invece, nessuna comunicazione circa il mancato rinnovo dell’incarico.

Credo che chi si assume la responsabilità di decidere per la FCI abbia tutto il diritto di non rinnovare il mio contratto e di nominare un altro C.T., ma non invece anche quello di tenere simile comportamento nei miei confronti. Una condotta, in conseguenza della quale, ho anche rinunciato ad importanti incarichi professionali per l’amore che nutrivo e nutro per la maglia azzurra. Ringrazio, infine, tutti i ragazzi che hanno sudato e faticato per la maglia della nostra meravigliosa Nazione, lo Staff e tutti coloro che in questi tre anni ci hanno fatto sentire il loro affetto, incitamento e vicinanza lungo le strade di tutto il mondo. Sarò sempre il primo a tifare per il ciclismo italiano. Da domani, anzi da ieri, anche io sarò dei Vostri, con la speranza di poter prima o poi rivivere il sogno dal quale mi sono appena svegliato”.

 

LE CORSE ODIERNE

 

Oltre al trionfo di Jonathan Milan nella quarta tappa dell’UAE Tour, anche oggi si è corso tra Portogallo e Spagna nei due appuntamenti ProSeries della settimana (termineranno entrambi domenica).

Dopo il caos di ieri con la prima tappa cancellata, la Volta ao Algarve ha regalato un finale da brividi sull’unico arrivo in salita, quello all’Alto da Foià. Red Bull-Bora Hansgrohe e Visma Lease a Bike hanno fatto la selezione per Roglic e Vingegaard, i due grandi favoriti, ma alla fine si è presa tutto la UAE Emirates.

Jan Christen, il fenomenale classe 2004 elvetico al secondo hurrà di stagione, ha anticipato i big partendo con Powless, De Plus e un gran Luca Vergallito ai -8 km, ai piedi dell’erta finale, per poi resistere al compagno di squadra Joao Almeida, che l’ha agganciato a 50 metri dall’arrivo accontentandosi del 2° posto.

C’è pure Antonio Morgado al 5° posto, ad una di secondi dai compagni, alle spalle di De Plus 3° e Bardet 4°, con Vingegaard che ha fatto il forcing ma poi ha chiuso 6°, comunque davanti di qualche secondo ad un Roglic parso un po’ appannato e nono. Per Antonio Tiberi, l’uomo più atteso tra gli italiani, giornata difficile e quasi 2 minuti di ritardo, con la classifica già compromessa per il laziale.

Alla Vuelta a Andalucia, seconda giornata di corsa e nuovo arrivo in ascesa a Torredelcampo, dopo una tappa esplosa ad oltre 50 km dall’arrivo e con Maxim Van Gils, che si era imposto ieri, nella tenaglia della UAE Emirates e costretto a cedere la maglia gialla simbolo del primato a Pavel Sivakov, terzo sul traguardo alle spalle di Tom Pidcock, che si regala un’altra vittoria (la quarta del suo 2025) per la Q36.5 battendo allo sprint Brandon Rivera della Ineos.

Van Gils chiuderà a 1’10” con Wellens, per una classifica che ora vede Sivakov leader con 23” di margine su Clement Berthet (Decathlon), 32 su Pidcock e 1’03” sui due belgi, che mercoledì avevano fatto la differenza nella frazione inaugurale.

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