Clamoroso finale all'Europeo, Laporte è stoico e beffa Van Aert e il Belgio! Italia, sfortuna nera

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Clamoroso finale all'Europeo, Laporte è stoico e beffa Van Aert e il Belgio! Italia, sfortuna nera

Sul Col du Vam brividi sino all'ultimo metro, con il transalpino che resiste alla rimonta di WVA, ancora una volta secondo nonostante il supporto di un super De Lie, 4° alle spalle di Kooij. Ganna cade due volte, è solo top 15 azzurra con Trentin. Donne juniores: altra medaglia per Federica Venturelli, seconda alle spalle della belga Moors.

Un finale clamoroso, spettacolare e con la sorpresa negli ultimi 50 metri, quando il più sembrava fatto per Wout Van Aert.

E' Christophe Laporte il nuovo campione d'Europa nella categoria élite, con la rassegna di Drenthe che termina nella maniera più inattesa, anche se il successo del transalpino (prima vittoria della Francia nella corsa su strada continentale, per Voeckler è un altro trionfo dopo i due Mondiali di Alaphilippe e l'argento dello stesso Laporte a Wollongong 2022, oltre a quelli di Démare proprio in campo europeo) è più che meritato.

Si decide tutto, com'era ovvio che fosse, sui 1300 mt finali verso il Col du Vam, ma in realtà l'azione in solitaria di Laporte nasce quasi nello stesso punto scelto ieri da Mischa Bredewold nella corsa femminile; a poco meno di 12 km dall'arrivo, quando siamo all'inizio dell'ultimo giro il corridore della Jumbo-Visma parte e guadagna una decina di secondi, rimasti quasi sempre tali, sugli altri 9 uomini che sono lì a giocarsi un Europeo caratterizzato dalla lunga fuga (oltre 150 km) di cinque uomini, con lo svizzero Bissegger e il ceco Vacek ultimi a mollare ai -30 km. In quella decina ci sono quasi tutti i big, da Pedersen a Van Aert e De Lie, ma con gli azzurri tagliati fuori da una caduta che, nella prima parte della penultima tornata, fa fuori in primis Filippo Ganna, che poco prima aveva fatto la selezione (riducendo il gruppo ad appena 25 unità) sul Col du Vam e aveva dimostrato di esserci eccome.

Rimane attardato anche il co-leader della nazionale di Bennati, Matteo Trentin, e con quei 35-40 secondi pagati ai più forti là davanti, la corsa dell'Italia finisce in quel momento con il campione continentale 2018 che risulterà il primo azzurro al traguardo, appena in quattordicesima posizione.

Il finale è stato da batticuore: Laporte si è presentato all'ultimo km con 10” di margine, diventati 4-5 ai -600 mt, ovvero alla fine del tratto in pavé dove uno strepitoso De Lie si è sacrificato per Van Aert, seguito a ruota solo da Olav Kooij, punta del team orange. Ai 200 mt, sull'ultima rampa, ecco partire WVA che a meno di 100 dalla linea raggiunge Laporte, ma non ha la forza di saltarlo e si siede nel momento clou, con la reazione del francese che è da campione per tagliare il traguardo davanti al belga, per l'ennesima volta costretto ad un amarissimo 2° posto (come al Mondiale un mese e mezzo fa, giusto per citare l'ultimo esempio).

Il bronzo sarà di Kooij, bravissimo considerato che parliamo di un velocista, 4° De Lie che forse avrebbe potuto vincerla questa corsa, a ruoli invertiti con Van Aert. Più staccati Teunissen (secondo olandese in top five), il norvegese Tiller, un Mads Pedersen che è saltato sul più bello, accontentandosi di un 7° posto per lui deludente, infine Degenkolb, Kron e Senechal, a completare la festa transalpina. E la Jumbo-Visma, proprio come la SD Worx tra le donne, colora idealmente tutto il podio...

In mattinata, sempre sul tracciato di quasi 14 km attorno al Col du Vam, era andata in scena la corsa femminile delle juniores, con l'unica vera nota lieta di questi Europei in casa Italia; parliamo di Federica Venturelli, già oro nelle due cronometro (individuale e nella staffetta mista di categoria), oggi argento nella corsa su strada piegata solo nello sprint a due dalla belga Fleur Moors, con le francesi questa volta beffate ma comunque super dal 3° al 5° posto grazie a Tabu, Ryo e Roussel. In top ten per l'Italia anche Eleonora La Bella.

Al di là della rassegna continentale terminata oggi nei Paesi Bassi, oltre al Giro del Lussemburgo e al Tour de Langkawi, dei quali abbiamo già parlato, nel tardo pomeriggio è terminata anche la Paris-Chauny, semi classica d'oltralpe categoria 1.1 che ha visto Jasper Philipsen rispettare il pronostico e continuare nella striscia di vittorie degli ultimi dieci giorni, dopo Campionato delle Fiandre e Gooikse Pijl.

Il belga dell'Alpecin-Deceuninck ha battuto nettamente in rimonta i francesi Jason Tesson (TotalEnergies) e Paul Penhoet della Groupama-FDJ, con Matteo Malucelli (Bingoal) discreto 9° e miglior italiano.

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