Cronostaffetta mondiale, la Svizzera firma il bis ma che paura! L'Italia scende dal podio ed è quinta

Cronostaffetta mondiale, la Svizzera firma il bis ma che paura! L'Italia scende dal podio ed è quinta
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Cronostaffetta mondiale, la Svizzera firma il bis ma che paura! L'Italia scende dal podio ed è quinta

A Glasgow la prova mista contro il tempo che premia, per il secondo anno consecutivo, Kung, Bissegger, Schmid, Reusser (caduta), Chabbey e Koller, capaci di precedere di 7 secondi la compagine transalpina. Bronzo alla Germania, poi Gran Bretagna e gli azzurri, con una grande gara degli uomini e Silvia Persico che ha dovuto cambiare bici, a 26 secondi dal podio.

Vincono i grandi favoriti della vigilia, col brivido per la caduta di Marlen Reusser nella seconda parte di gara, e la cronostaffetta mista dei campionati del mondo di Glasgow 2023, quarta volta in assoluto per questa specialità in una rassegna iridata, è ancora della Svizzera al termine dei tostissimi 40,3 km affrontati, specialmente sul piano planimetrico con un centinaio di curve.

Bis d'oro, meno di 11 mesi dopo Wollongong 2022, per Stefan Kung, Stefan Bissegger, Mauro Schmid, Marlen Reusser, Elise Chabbey e Nicole Koller, proprio gli stessi sei atleti che vinsero in Australia con appena 3” di margine nei confronti dell'Italia.

Gli azzurri vice campioni del mondo in carica, invece, hanno cambiato completamente formazione un po' per scelta, vedi la necessità di consentire a Filippo Ganna il recupero in vista del tentativo di tris nella cronometro di venerdì prossimo, un po' per la sfortuna che ha colpito Elisa Longo Borghini al Tour.

Alberto Bettiol e Mattia Cattaneo sono stati bravissimi nei 20 km della parte maschile, supportati dal pistard Manlio Moro che ha tirato al massimo i primi km per poi staccarsi, chiudendo secondi a 18 secondi dagli svizzeri, poi alla nazionale del ct Velo è successo un po' di tutto nella seconda fase, con Letizia Paternoster, Silvia Persico e Alessia Vigilia in gara.

La trentina della Jayco-Alula ha avuto un problema alla ruota e si è staccata dopo meno di 7 km, la bergamasca invece ha accusato un guaio alla catena e, dopo aver tentato in tutti i modi di risolverlo, ha dovuto cambiare bici. Quella ventina di secondi persi, se non di più, è stata determinante in chiave lotta per il bronzo (sarebbe stato il terzo podio azzurro in quattro edizioni della cronostaffetta mista), con l'Italia alla fine 5^ a 1'17” dagli elvetici campioni del mondo.

Niente prima medaglia azzurra a livello di gare su strada sinora (ricordando i due quarti posti delle gare juniores di sabato scorso, oltre al 10° di Bettiol nella prova regina), mentre la Francia può festeggiare eccome la medaglia d'argento ad appena 7 secondi dai vincitori, con Cavagna, Coquard e Armirail bravi come da previsioni, ma ancora meglio hanno fatto le compagne di squadra Labous, Kerbaol e Cordon-Ragot che hanno sfiorato l'impresa e guadagnato tantissimo sulle altre nazionali rivali.

Come la Germania di Heidemann, Steimle, Walscheid, Klein, Koch e Bauernfeind, alla fine terza a 51”, e la stessa Gran Bretagna 4^ a 1'03”, appunto davanti all'Italia e alle deluse Australia e Olanda, sesta e settima ma con le cadute di Plapp (alla seconda curva!) e Hoole decisive in negativo.

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