Domenica la Bretagne Classic (debutto iridato di Van der Poel) e via al Tour of Britain con... Van Aert

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Domenica la Bretagne Classic (debutto iridato di Van der Poel) e via al Tour of Britain con... Van Aert

Nuovo appuntamento World Tour con la classica di Plouay: Pedersen e De Lie al via assieme a MVDP, ma in casa Alpecin c'è anche Philipsen. Otto giorni di corsa in Gran Bretagna per il belga che guida una super Jumbo-Visma, vedremo anche Pidcock e tanti velocisti protagonisti.

Tempo di Vuelta Espana, ma non solo.

Sarà una domenica molto intensa, la prima di settembre, visto che a livello di corse World Tour ci sarà un appuntamento di grande tradizione come la Bretagne Classic, giunta all'87esima edizione considerando i trascorsi come GP Plouay.

Si corre sempre sulle strade della cittadina bretone, con un percorso lungo quasi 260 km e nervosissimo, ricco di strappi compreso l'ultimo piazzato ad appena 4 km dalla conclusione. Il cast dei partenti è assolutamente di qualità, a partire dalla decisione di Mathieu Van der Poel di indossare per la prima volta, in un evento ufficiale su strada, la sua maglia di camp0ione del mondo: possibile che l'asso olandese non sia al meglio della condizione, ma l'Alpecin-Deceuninck proporrà un gran terzetto affiancando a MVDP la ruota più veloce del gruppo, Jasper Philipsen, e il danese Soren Kragh Andersen anch'egli uscito dal Renewi Tour.

A proposito di danesi, Mads Pedersen punterà ancora al massimo risultato due settimane dopo Amburgo (nel mezzo ha disputato pure il Giro di Germania), facendo coppia in Lidl-Trek con un uomo temibile su questo percorso come Jasper Stuyven. Pure la Jumbo-Visma propone un gran duo con Laporte e Benoot, ma fa paura a tutti pure Arnaud De Lie, faro della Lotto-Dstny già ai piedi del podio nell'ultima edizione della Bretagne Classic che, invece, Benoit Cosnefroy ha conquistato nel 2021 davanti a Julian Alaphilippe.

Entrambi i francesi saranno al via da leader rispettivamente di AG2R Citroen e Soudal-Quick Step, ma non saranno da sottovalutare i capitani della UAE Emirates, Hirschi e McNulty (ci sarà anche Covi), così come Matthews nella Jayco-Alula con De Marchi, Girmay al rientro e ruote veloci da curare come Jonathan Milan (anche se il tracciato rischia di risultare troppo duro per il friulano), Alex Aranburu, gli stessi Viviani (con Hayter nella Ineos) e Nizzolo, ma anche attaccanti come Kung e Madouas nella Groupama-FDJ e il binomio Hindley-Aleotti della Bora-Hansgrohe.

Domenica ci sarà anche una corsa ProSeries come la Maryland Classic a Baltimora, ad aprire la campagna nordamericana che avrà il suo fulcro nelle prove WT canadesi (venerdì 8 settembre a Quebec City, domenica 10 a Montréal), ma soprattutto lo start del Tour of Britain con una startlist di rilevanza, pur mancando parecchi team del massimo circuito.

Otto frazioni, senza particolari difficoltà altimetriche (a parte l'ultima tappa di Caerphilly) e senza cronometro, ma il favorito per la generale rimane Wout Van Aert, al rientro in corsa oltre tre settimane dopo la cronometro mondiale, conclusa “solo” al 5° posto, con il fenomeno belga in preparazione verso l'obiettivo del campionato europeo (24 settembre a Drenthe) che si mischia a quello dell'iride in Gravel (8 ottobre in Veneto la gara mondiale di specialità).

Con WVA, in casa Jumbo-Visma troviamo anche Olav Kooij per cercare più successi in volata, a partire da quella probabile di domani a Manchester, ma anche Edoardo Affini in funzione di uomo squadra.

Il campione in carica è Gonzalo Serrano, punta della Movistar che avrà anche Fernando Gaviria per i tanti sprint che dovrebbero andare in scena: il parco velocisti è molto importante, se pensiamo pure al binomio Van Poppel-Bennett nella Bora-Hansgrohe, al britannico Ethan Vernon nella selezione di casa e alla coppia Van Uden-Andresen per la DSM, senza dimenticare il giovane statunitense Luke Lamperti della Trinity.

Ci sarà, naturalmente, anche la Ineos Grenadiers padrona di casa con Thomas Pidcock (di nuovo su strada dopo il Tour de France), Carlos Rodriguez, anch'egli a “riposo” dalla Clasica San Sebastian e il rientrante Magnus Sheffield, che non vediamo dalla terribile caduta rimediata a metà giugno al Giro di Svizzera.

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