Evenepoel e Roglic, passa dal Delfinato (come per Ciccone) la strada verso il Tour. Intanto Vingegaard si prepara a Tignes...

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Evenepoel e Roglic, passa dal Delfinato (come per Ciccone) la strada verso il Tour. Intanto Vingegaard si prepara a Tignes...

Da domenica 2 giugno la corsa transalpina, otto giorni con le tre tappe finali (dopo una crono di oltre 34 km) che propongono arrivi in salita durissimi. Anche Ayuso si propone per giocarsela con il belga e lo sloveno, entrambi al rientro post incidente al Baschi che ha interrotto anche la stagione del vincitore delle ultime due Grande Boucle, salito in altura (nella località francese ci sarà anche Van Aert) per provare a trovare la condizione ideale per esserci al via da Firenze, il prossimo 29 giugno.

Trenta giorni e il Tour de France scatterà, per la prima volta nella storia dall'Italia, in quel di Firenze con Tadej Pogacar che andrà alla ricerca della storica doppietta con il Giro appena stravinto, ma dovrà vedersela con i principali rivali in circolazione, seppur con qualche incognita.

Quanto accaduto lo scorso 4 aprile al Giro dei Paesi Baschi, con quella caduta devastante per Evenepoel e Vingegaard in primis, ma che ha visto coinvolto (e costretto al ritiro) anche Roglic, l'altro candidato principe alla maglia gialla, potrebbe aver cambiato le carte in tavola anche se il recupero procede per gli avversari dello sloveno.

Da domenica, con lo start del 76° Criterium du Dauphiné, avremo qualche risposta in più visto che Remco Evenepoel e Primoz Roglic prenderanno parte ad una corsa che è antipasto ideale della Grande Boucle e proporrà un percorso molto esigente. A parte la prima frazione attorno a Saint Pourcain sur Sioule, dedicata alle ruote veloci, si salirà già il secondo e terzo giorno con gli arrivi, seppur non durissimi, al Col de la Loge e a Les Estables.

Quarta tappa con la cronometro individuale di Neulise, 34,4 km che faranno ampi distacchi, poi giornata interlocutoria verso Saint-Priest prima dei tre traguardi in quota: davvero molto impegnativi, da quello al Collet d'Allevard di venerdì 7 giugno, al tappone da Albertville a Samoens 1600 (ultimi 10 km al 9% di media) sino all'ottava frazione con l'arrivo al Plateau des Glières, 7 km vicini al 10% prima del falsopiano finale di un paio di km.

Roglic, considerato anche il suo storico con il trionfo del 2022 in parata con l'allora compagno Vingegaard, è il naturale favorito guidando una Bora-Hansgrohe versione Tour, visto che al fianco del campione sloveno ci saranno Hindley e Vlasov. Evenepoel sarà il faro della Soudal-Quick Step con Mikel Landa, attenzione però a Juan Ayuso che sarà il riferimento del Team UAE Emirates e punta a riscattare la delusione della maglia gialla persa nella frazione decisiva del Giro di Romandia.

La Lidl-Trek porterà gli uomini che poi vedremo protagonisti sin dallo start di Firenze, ovvero Tao Geoghegan Hart, Giulio Ciccone (che vinse l'ultima tappa del Delfinato 2023) e Mads Pedersen tra le poche ruote veloci presenti.

Per la classifica anche Felix Gall, che poi farà rotta sull'obiettivo dell'anno dopo aver fatto benissimo lo scorso anno sulle strade di Francia, Carlos Rodriguez da leader Ineos, Buitrago e Tiberi nella Bahrain-Victorious, Gaudu e Grégoire coppia Groupama-FDJ e Kuss e Jorgenson nella Visma Lease a Bike. A proposito dei “calabroni”, arrivano buone notizie riguardo Jonas Vingegaard: il 27enne danese, dopo aver ripreso da oltre venti giorni l'allenamento su strada, è salito a Tignes per il suo primo ritiro in quota, dopo aver saltato quello programmato da inizio maggio a Sierra Nevada, in modo da capire se potrà davvero trovare la condizione per giocarsela con l'obiettivo di vincere il terzo Tour de France consecutivo.

Nella località transalpina, lo raggiungeranno nei prossimi giorni (per alcuni dopo la fine del Delfinato) i compagni che lo affiancherebbero alla Grande Boucle, tra questi anche Wout Van Aert che, stando a quanto riportato oggi da “Het Laastse Nieuws”, sarà a Tignes da domenica per preparare un Tour che per il belga, rientrato in gara al Giro di Norvegia con buoni riscontri (un 4° e un 3° posto nelle ultime due tappe), è già molto più vicino rispetto a Vingegaard.

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