Anche a Villars-sur-Ollon, dove domenica si deciderà la corsa con la cronoscalata finale, il britannico in maglia gialla vince sul portoghese, che si trova a 31" in classifica. L'olandese batte l'abruzzese nella prima tappa, mentre in Belgio brilla Aranburu e in Slovenia un ottimo Aleotti rimane leader su Bilbao, che si prende la frazione regina. Giro Next Gen: Artz brilla in fuga, Widar verso la rosa domani a Forlimpopoli.
Ancora loro, Adam Yates e Joao Almeida, autentici padroni dell'87esima edizione del Giro di Svizzera, per un Team UAE Emirates che ha dominato in lungo e in largo con il britannico e il portoghese a firmare la terza doppietta consecutiva, dopo Carì e Blatten.
Questa volta, sulle rampe di Villars-sur-Ollon, arriva il secondo timbro personale per uno dei gemelli di Bury, con il classe '98 lusitano che lo “accompagna” sulla linea del traguardo, per un arrivo in parata che potrebbe anche decidere in parte la classifica finale, visto che una vittoria avrebbe portato Almeida a 23 secondi da Yates, anziché ai 31 attuali prima dei 15.8 km della cronoscalata di domenica, da Aigle alla stessa località del Canton Vaud, che almeno sulla carta potrebbero vedere Joao guadagnare sul compagno.
UAE che non ha neppure dovuto lavorare troppo nella tappa regina, visto che ci ha pensato la Ineos Grenadiers a chiudere sulla fuga di otto uomini che ha visto il giovane norvegese Johannes Staune-Mittet, per una Visma Lease a Bike in cerca di riscatto, ultimo a mollare e ripreso a poco più di 4 km dall'arrivo, quando dal gruppo dei big ha attaccato Felix Gall.
Anche l'austriaco della Decathlon, però, ha dovuto mollare quando ai -3 è partito Almeida, con la maglia gialla che poi ha accelerato ulteriormente portandosi dietro il portoghese per lo show finale dei due leader nei 1800 metri conclusivi. I capitani della UAE Emirates hanno concluso con 14” di margine sul giovanissimo statunitense Matthew Riccitello (Israel), per un paio di secondi sul podio di tappa precedendo Kelderman, Skjelmose, Bernal, Onley e un buon Pidcock, mentre è stata un'altra giornata difficile per Enric Mas, che ha ceduto il 5° posto nella generale proprio a Riccitello, mentre il terzo gradino del podio se lo giocheranno verosimilmente Egan Bernal (Ineos Grenadiers), a 1'51” da Yates, e il campione in carica Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) che paga 2'50” e dovrà rifilare un minuto al colombiano domani.
E' cominciata anche la quattro giorni del Tour de Suisse in versione femminile, nuovo appuntamento World Tour con la tappa più dura che era proprio quella odierna, affrontando rispetto agli uomini solo un passaggio in meno tra l'erta di Villars e il successivo Col de la Croix. Da grande favorita, Demi Vollering non ha tradito le attese nella sua “seconda patria”, arrivando in solitaria per la nona vittoria del suo 2024, perfetto nell'ultimo mese e mezzo dal trionfo alla Vuelta; la fuoriclasse olandese della SD Worx-Protime ha attaccato all'altezza della flamme rouge quando, assieme a Gaia Realini che ha seguito ai -5 km per l'azione decisiva, le due scalatrici più forti in circolazione hanno raggiunto Elise Chabbey, generosissima dopo averci provato ad oltre 60 km dalla conclusione e aver sfiorato un capolavoro nella gara di casa.
L'abruzzese della Lidl-Trek sarà seconda a 22” da “Deminator”, l'elvetica della Canyon-SRAM terza a 45 davanti a Elisa Longo Borghini, che ha pagato quasi un minuto ma che ha fatto comunque meglio di tante quotate rivali, da Labous ad una Niewiadoma sottotono. E domenica, sullo stesso percorso degli uomini, la cronoscalata di Villars-sur-Ollon sarà altrettanto cruciale per i destini della classifica.
Quarta e penultima frazione oggi al Giro di Slovenia, con la tappa più importante e dura verso l'arrivo in quota di Krvavec: quasi 12 km vicini all'8% di pendenza media e gli ultimi 800 mt durissimi al 15%, per vedere Pello Bilbao tornare ad esultare con uno sprint dei suoi. Lo spagnolo della Bahrain-Victorious, però, abbuoni a parte ha guadagnato solo tre secondi su Paul Double (Polti-Kometa), gran secondo, e soprattutto il leader Giovanni Aleotti (Bora-Hansgrohe) che, dopo il successo di Rogaska Slatina, ha retto benissimo chiudendo terzo per conservare 12” su Bilbao e 25 rispetto al duo della VF Group Bardiani, formato da Pellizzari e Pozzovivo (oggi 4° e 5°, c'è anche Zambanini 7° tra gli italiani là davanti), in una classifica che si definirà completamente domenica con la chiusura a Novo Mesto, dopo aver affrontato ai -10 km un muro di 1500 metri al 10% di media dove il modenese dovrà reggere l'urto dei rivali.
Tappa-verità anche nell'altro appuntamento World Series della settimana, il Giro del Belgio, con il circuitone attorno alle strade di Durbuy che ha visto Mathias Vacek provarle tutte per togliere la leadership a Soren Waerenskjold. Il giovane ceco della Lidl-Trek, dopo quasi 30 km di attacco, è stato ripreso a 500 metri dall'arrivo sullo strappo che ha premiato Alex Aranburu.
Si sblocca in stagione l'iberico del Team Movistar, che ha rimontato Pierre Gautherat (Decathlon), con Jasper Philipsen gran terzo a 3” (Rota, 7°, il miglior italiano e con il bergamasco che era all'attacco con Vacek, saltato dai big praticamente a 250 mt dalla linea) e ancora in corsa, con gli abbuoni della tappa finale di domenica a Brussels, pure per la vittoria finale. Waerenskjold guida infatti la generale, ma il norvegese della Uno-X ha due soli secondi su Vacek, 14 rispetto a Philipsen e 16 su Aranburu.
Al Giro Next Gen, settima tappa e sull'ultimo arrivo in salita, lungo le rampe di Zocca, viene premiata la fuga da lontano con Huub Artz che se ne va ai -4 km e regala alla sua Wanty-Reuz, ovvero il vivaio della Intermarché che ha già fatto esordire (con ottimi risultati) il giovane olandese a livello professionistico, un successo di peso battendo di 25” il britannico Callum Thornley (Trinity Racing), e di 48 Samuele Privitera (Hagens Berman), primo azzurro davanti a Borgo, Romele e Peschi in serie dal 4° al 6° posto. A quasi due minuti e mezzo il gruppo maglia rosa, con Jarno Widar e la sua Lotto-Dstny in perfetto controllo: con la sola frazione, interlocutoria ma non piatta, che porterà la carovana a chiudere l'avventura domani a Forlimpopoli, sono 52 i secondi di vantaggio rispetto a Torres della UAE e 58 sull'altro iberico Martì (Israel) e il transalpino Rondel (Tudor), con Kajamini della Colpack-Ballan che è sempre il miglior italiano, settimo.
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