Il saluto commosso di Colbrelli, la bici nel fango, un futuro con tanti ruoli: Sonny si racconta

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Stradal'intervista

Il saluto commosso di Colbrelli, la bici nel fango, un futuro con tanti ruoli: Sonny si racconta

La conferenza stampa che ha sancito l'addio al ciclismo (già ufficializzato un paio di settimane fa) del vincitore della Roubaix 2021, tra il guantino di Ballerini consegnato da Davide De Zan al campione, alla voce strozzata di un uomo costretto a lasciare dopo il dramma dello scorso marzo, ma che vuole ripartire con tanti progetti.

Un saluto commosso, una conferenza stampa da brividi quella di Sonny Colbrelli, nello stabilimento dell'azienda FSA a Busnago, al fianco del ct che l'ha portato in nazionale e con il quale ha vissuto l'ultimo Mondiale a Leuven, ovvero Davide Cassani, e tantissimi amici e giornalisti del mondo del ciclismo, tra cui Davide De Zan, che di storie ne ha vissute tante al fianco di papà Adriano e poi da voce del pedale.

Partiamo dal post, allora, perchè proprio il giornalista di Mediaset ha regalato un momento molto speciale, avvicinandosi a Sonny pochi minuti dopo l'annuncio del ritiro, che in realtà è una conferma dopo il comunicato della sua Bahrain-Victorious dello scorso 30 ottobre. De Zan spiega a Sonny: “Il 15 aprile del 2001, in quel velodromo magico, succede qualcosa di speciale con l'addio alle corse di Franco Ballerini. E tu Sonny, 20 anni dopo, hai fatto qualcosa di speciale. Stamattina ho sentito nel cuore qualcosa e ti ho portato un regalo: so che a casa tua stai allestendo un angolo dedicato alla Roubaix, ma ti mancano i guantini. Bene, questo è il guantino che ha indossato Franco Ballerini nella sua ultima gara, ancora sporco di fango e io l'ho portato per te”.

Davvero toccante, dopo aver sentito parlare il campione europeo e italiano del 2021, il suo anno magico arrivato poco prima del dramma vissuto a marzo alla Volta a Catalunya, quando un arresto cardiaco dopo il traguardo della prima tappa, conclusa da Colbrelli al 2° posto, ha rischiato di portarci via l'uomo, ancor prima del corridore. Una decisione obbligata, di fatto, quella di lasciare l'agonismo. “Mi mancherà scherzare con i miei compagni, a partire da Damiano Caruso. Prima c'era il Sonny che si alzava per andare ad allenarsi, ora per preparare la colazione ai bambini. Qualche volta, di notte, ho pensato di togliere il defibrillatore, fare ancora 2-3 anni di carriera al massimo e poi rimetterlo, ma poi ho capito che abbiamo una vita sola e non bisogna essere egoisti”.

La famiglia, i rappresentanti della Bahrain-Victorious, che ora avrà il “Cobra” in qualità di ambasciatore e testimonial, e della Merida, che ha portato la sua bicicletta ancora infangata dopo il trionfo di Roubaix, appena arrivata di nuovo dalla Germania, custodita nel quartier generale dell'azienda e che ora sarà visibile per qualche giorno a Reggio Emilia (sede italiana del brand), poi di nuovo a casa di Sonny a San Felice sul Benaco.

Il campione gardesano userà i bassorilievi naturali del fango della “regina delle classiche” come ispirazione per la sua nuova linea di biciclette, col marchio del “Cobra”, il suo soprannome. Inizialmente ne saranno prodotte 71, il dorsale che aveva alla Roubaix, con un disegno che terrà insieme anche i colori degli altri grandi successi del 2021, appunto il titolo tricolore e quello continentale, conquistato a Trento davanti ad un certo Remco Evenepoel. “Sono fortunato ad essere qui oggi – ha proseguito ancora Colbrelli - I ciclisti si allenano spesso da soli, non siamo come i calciatori che sono sempre su un campo dove c'è un defibrillatore e un medico vicino.

A proposito, voglio dirvi che Christian Eriksen (colpito da un arresto cardiaco come Sonny e che ora può giocare con un defibrillatore sottocutaneo, come invece viene impedito in Italia e dalla stessa UCI per l'attività internazionale) è il mio esempio, gli ho scritto pochi giorni dopo il mio ricovero in ospedale e lui mi ha richiamato dopo un quarto d'ora. È una persona speciale, gli ho fatto un grande in bocca al lupo per il Mondiale e mi ha invitato a vedere una sua partita”.

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