Lamon, Consonni, Milan e Ganna, di nuovo nella storia: è bronzo olimpico per il quartetto azzurro

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Lamon, Consonni, Milan e Ganna, di nuovo nella storia: è bronzo olimpico per il quartetto azzurro

Parigi 2024: l'Inseguimento a squadre in campo maschile non tradisce, la nazionale di Villa batte la Danimarca nella finale per salire sul podio. Titolo per l'Australia davanti alla Gran Bretagna, sfortunatissima all'ultimo giro. Azzurre quarte nella prova femminile

Di nuovo sul podio olimpico dell'Inseguimento a squadre maschile, di nuovo battendo i danesi, questa volta per la medaglia di bronzo nell'arena di Saint Quentin en Yvelines.

I ragazzi d'oro del quartetto, gli stessi che a Tokyo fecero impazzire il movimento della pista, sono riusciti ad ottenere un risultato importantissimo, dopo la delusione per il ko di 24 ore prima nello scontro diretto con l'Australia: Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna sono stati in grado di rialzarsi per piegare, anzi fare “saltare” la Danimarca negli ultimi 750 metri della prova sui 4 km, per il 3'44”197 (ma il tempo in queste occasioni conta... zero) che significa prima medaglia azzurra in velodromo a Parigi 2024, la seconda per “Top Ganna” dopo l'argento nella cronometro. Il verbanese, così, diventa il sesto uomo della storia a conquistare un doppio podio tra strada e pista nella stessa edizione dei Giochi Olimpici.

Il titolo è andato ad una strepitosa Australia, ma che finale contro la Gran Bretagna, che non ha mollato nulla presentandosi all'ultimo giro con meno di 2 decimi di ritardo da Welsford e compagni: a neppure 200 mt dalla linea, però, Tanfield ha toccato con la sua ruota anteriore quella posteriore di Hayter, costringendo il corridore della Ineos ad un numero clamoroso per rimanere in piedi, anche se l'oro a quel punto era svanito per i britannici.

Basterà agli “aussie” un 3'42”067 (dopo il record mondiale firmato da loro stessi nella semifinale con l'Italia in 3'40”730) per il trionfo.

L'Inseguimento a squadre femminile, invece, è tutto degli Stati Uniti di Chloe Dygert, Kristen Faulkner (che bis dopo l'oro nella corsa su strada), Lily Williams e Jennifer Valente, in grado di piegare nell'atto decisivo la Nuova Zelanda, con un 4'04”306 vicino al record del mondo contro il 4'04”927 delle rivali.

L'Italia, in questo caso, ha dovuto accontentarsi del 4° posto nell'altra finale per il bronzo della terza giornata in pista a questi Giochi parigini: Martina Fidanza, Elisa Balsamo, Chiara Consonni (che ha preso il posto di Letizia Paternoster dopo il 1° turno perso 5 ore prima contro la Nuova Zelanda) e Vittoria Guazzini partivano sfavorite nel confronto con la Gran Bretagna, ma le azzurre hanno provato, senza considerare le classiche tabelle che le avevano portate a ritoccare due volte il record nazionale in questa edizione, ad andare oltre ogni limite portandosi in vantaggio sulle avversarie sino all'ultimo km, quando c'è stato il calo netto e poi il sorpasso nei 500 metri finali, con la GBR di bronzo in 4'06”382 e con 2 secondi e mezzo di margine sulle ragazze di Villa.

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