Magnus Sheffield, il primo americano a vincere la Freccia del Brabante: beffati Cosnefroy, Wellens e... Remco

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Magnus Sheffield, il primo americano a vincere la Freccia del Brabante: beffati Cosnefroy, Wellens e... Remco

Neppure vent'anni, il talento della Ineos Grenadiers sfrutta la superiorità numerica del team britannico e le sue... gambe, per vincere la classica belga davanti al duo francese composto da Cosnefroy e Barguil, che sfrutta il declassamento di Wellens nello sprint per la piazza d'onore. Tra le donne grande impresa di Demi Vollering.

La nascita di una stella? E' probabile, perchè questo ragazzo aveva già fatto vedere ad inizio stagione ottime cose e, con vent'anni da compiere il prossimo 19 aprile, oggi è arrivata la prima classica di peso al termine di una corsa durissima qual è stata la Freccia del Brabante.

Sotto la pioggia del circuito attorno a Overijse, la corsa belga che unisce le prove del pavé a quelle ardennesi, ha visto la Ineos Grenadiers firmare un altro successo, tre giorni dopo l'Amstel di Michal Kwiatkowski, con una prova di squadra a dir poco perfetta. Sheffield se n'è andato a poco più di 3 km dalla conclusione, sfruttando la superiorità numerica del team britannico che aveva 3 uomini sui 7 rimasti a giocarsi il successo.

Ci volevano però grandi gambe e l'azione del ragazzo statunitense, primo atleta a stelle e strisce a vincere in Brabante, è stata splendida per concludere con quasi 40 secondi di margine nei confronti di Benoit Cosnefroy, di nuovo secondo dopo aver regolato allo sprint Tim Wellens, che è stato però declassato al 9° posto per aver deviato nettamente dalla sua linea di volata, e Warren Barguil salito quindi dal 4° al 3° posto, mentre la Ineos ha piazzato altri due uomini in top five, con Ben Turner 4° e Thomas Pidcock, vincitore lo scorso anno ma che ancora non sembra avere quella condizione, quinto davanti ad un furibondo Remco Evenepoel, proprio colui che è stato maggiormente danneggiato dal cambio di direzione di Wellens.

Il baby fenomeno belga è stato il grande protagonista della corsa, accendendola già con i primi attacchi ad oltre 70 km dalla conclusione, per poi firmare l'azione decisiva di 10 uomini (con Dylan Teuns, sfortunatissimo, tagliato fuori da una foratura ai -40 km), mentre dietro il compagno di squadra Julian Alaphilippe risultava protagonista di un episodio incredibile, con la stessa ammiraglia della sua Quick-Step Alpha Vinyl a travolgerlo, passando il gruppo sulla linea del traguardo (all'inizio dell'ultimo giro) e costringendo il campione del mondo al ritiro, anche se non dovrebbero esserci serie conseguenze fisiche per il fuoriclasse transalpino.

In casa Italia, è stata discreta la corsa di Matteo Trentin, che ha provato a chiudere sugli uomini al comando cedendo però nel finale e chiudendo 22°, nel gruppo principale come Giacomo Nizzolo che, al rientro dopo la frattura al polso, si è dovuto accontentare della 18esima piazza.

La Freccia del Brabante femminile, invece, ha visto trionfare una strepitosa Demi Vollering, capace di fare la selezione per poi vincere in solitaria: la stella della SD Worx ha preceduto di 22 secondi Kasia Niewiadoma e Liane Lippert, sul podio di una gara che ha proposto Silvia Persico (Valcar) quale miglior italiana, vincitrice della volata di un gruppetto arrivata ad un minuto dalla vincitrice, con la stessa Sofia Bertizzolo (UAE) in top ten con la nona posizione.

Al Giro di Turchia era la giornata della tappa regina, la quarta con arrivo in salita a Manisa: ad esultare è stata la Drone Hopper di Gianni Savio, con l'argentino Eduardo Sepulveda che ha staccato tutti a poco meno di 4 km dalla conclusione, arrivando a tagliare il traguardo con 15 secondi di margine nei confronti di Patrick Bevin (Israel), Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal), Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) e Jay Vine (Alpecin-Fenix). Sepulveda guida anche la generale con 14” su Bevin e 25 su Vine.

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