Niklas Behrens si regala un sogno iridato, Pellizzari a ridosso della top ten. E' morta Muriel Furrer

Niklas Behrens si regala un sogno iridato, Pellizzari a ridosso della top ten. E' morta Muriel Furrer
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Spazio Ciclismo

Stradacampionati del mondo su strada

Niklas Behrens si regala un sogno iridato, Pellizzari a ridosso della top ten. E' morta Muriel Furrer

Campionati del mondo su strada: a Zurigo, nella corsa degli Under 23, è la Germania a vincere con il colosso della Lidl-Trek che piega Svrcek e l'intero Belgio, oltre ad un grande Christen. E' la giornata più triste, con la scomparsa nel pomeriggio della juniores svizzera caduta ieri nella gara iridata.

Parla tedesco la corsa su strada dei campionati del mondo per la categoria U23 maschile, ma è un venerdì nero a Zurigo e non tanto per il cielo quasi sempre coperto sulla città svizzera, quanto per la notizia arrivata nel pieno della gara odierna.

Attorno alle 15.00, infatti, è stata annunciata la morte di Muriel Furrer, la sfortunatissima 18enne elvetica che ieri aveva gareggiato nella prova dedicata alla categoria juniores, prima di finire a terra e impattare, stando a quanto ricostruito pur non essendoci immagini (e pochi testimoni) dell'accaduto, contro un albero in una zona boschiva del tracciato.

Troppo grave il trauma cranico riportato dalla giovane rossocrociata, che è stata ricordata e rispettata riducendo al minimo ogni tipo di premiazione e post gara di questo venerdì così brutto.

Ad esultare, senza che i ragazzi fossero a conoscenza della notizia, sul traguardo di Zurigo per la sfida degli U23 è stato il colosso di casa Germania e Lidl-Trek, Niklas Behrens, favoloso nei 10 km conclusivi prima di battere nettamente nello sprint a due Martin Svrcek, con lo slovacco d'argento davanti al belga Alec Segaert, terzo a 28”, arrivato a prendersi la medaglia con un finale che ha esaltato i passistoni e dato indicazioni molto chiare anche per la gara dei pro di domenica. E' tutt'altro che un circuito impossibile quello svizzero, domenica anche i Van der Poel e forse i Pedersen potrebbero giocarsela con i favoriti Evenepoel e Pogacar.

Quarta moneta per un generosissimo Jan Christen, a 39” dal vincitore e appena davanti al britannico Blackmore, al messicano Del Toro e al secondo belga, Jarno Widar, che ha riaperto una corsa che sembrava chiusa proprio con l'elvetico padrone di casa che ha sognato in grande così come Giulio Pellizzari.

A 50 km dalla conclusione, infatti, sul muro di Zurich-Bergstrasse c'è stata l'azione che ha caratterizzato l'intero finale, con Christen che ha staccato tutti e il marchigiano, splendido nelle tappe di montagna dell'ultimo Giro d'Italia, che ha mancato l'aggancio per poco, rimanendo allo scoperto per quasi 20 km prima di doversi arrendere e farsi riassorbire dal gruppetto della quindicina di uomini che ha dato la caccia allo svizzero, ancora con 45” di vantaggio all'inizio dell'ultimo giro (poco meno di 27 km).

Widar, come detto, ha fatto il forcing chiave in salita e ne hanno approfittato poi Behrens e Svrcek per attaccare tra falsopiano e discesa agguantando e staccando Christen a poco meno di 10 km dalla conclusione, mentre dietro a quel punto si è lottato per il podio con il rientro in extremis di Segaert che poi ha beffato tutti.

Pellizzari, che nella tornata finale ha dovuto alzare bandiera bianca quando Widar e soci hanno aperto il gas, sarà undicesimo al traguardo e nettamente il migliore degli azzurri di Marino Amadori.

Sabato la penultima gara di questo Mondiale, la prova su strada delle donne élite con Elisa Longo Borghini a sfidare la campionessa del mondo in carica Lotte Kopecky e la favorita numero 1, Demi Vollering.

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