Pidcock torna a splendere: sua l'Amstel allo sprint su Hirschi e Benoot, stavolta Van der Poel è in ombra

Un'Amstel Gold Race parzialmente a sorpresa, con il grande favorito mai davvero nel vivo della battaglia ma un grande nome ad imporsi sul traguardo di Valkenburg.

Delude parzialmente (aveva pur sempre nelle gambe le cavalcate solitarie di Fiandre e Roubaix) Mathieu Van der Poel, trionfa Thomas Pidcock nella corsa che lo vide beffato con qualche polemica per la lettura del fotofinish, nell'edizione 2021 alle spalle di Van Aert, e terzo lo scorso anno quando fu il volo di Tadej Pogacar.

Senza lo sloveno e con un MVDP in ombra e alla fine 22esimo, ecco che la 58esima edizione della classica World Tour in territorio olandese rimane bloccata sino a 30 km dall'arrivo, quando sul Keutenberg nasce l'azione che risulterà decisiva, con una dozzina di uomini che guadagnano presto 45-50 secondi sul plotone principale e, dopo il Cauberg, si giocano la corsa sul Geulhemmerberg (ai -13 km) quando vanno via Pidcock, Benoot, Hirschi e Vansevenant.

I quattro si guardano nel finale e rischiano la beffa, ma bastano pochi metri per il timbro del britannico, alla seconda grande classica dopo la Strade Bianche 2023 e che sblocca una Ineos Grenadiers sinora in grande difficoltà nel 2024, che regola di quel tanto che basta Marc Hirschi (UAE Emirates), con Tiesj Benoot che regala un podio alla Visma piazzandosi terzo davanti al connazionale Vansevenant, che porta ad una Soudal in crisi almeno la quarta moneta.

Poi ecco il talentuosissimo Paul Lapeira (Decathlon) quinto davanti all'altro francese Madouas (Groupama-FDJ), all'eterno Bauke Mollema (Lidl-Trek) e un generosissimo Pello Bilbao (Bahrain), 9° con parecchi rimpianti.

A 11” è arrivato il gruppo principale, regolato da Michael Matthews che è ancora da top ten, mentre i due migliori italiani saranno il tricolore Simone Velasco (Astana), 18°, e Lorenzo Rota (Intermarché) 19°.

Mercoledì sarà tempo di... Freccia Vallone, secondo appuntamento del trittico ardennese.