Pinot, ora il ritorno è completo! Che stoccata in Svizzera, Higuita in giallo ma Thomas...

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Pinot, ora il ritorno è completo! Che stoccata in Svizzera, Higuita in giallo ma Thomas...

La frazione regina con arrivo a Malbun premia il transalpino, mentre il colombiano della Bora-Hansgrohe stacca Thomas e Fuglsang, il gallese però è il favorito per la vittoria finale con la cronometro di domenica a Vaduz. In Slovenia altro show di Majka e Pogacar, in Belgio vince Hermans, all'Occitanie arrivano tappa e maglia per Woods. E il Giro U23 è di Leo Hayter.

Thibaut Pinot ora è davvero tornato, anche se per il prossimo Tour de France ha già dichiarato di voler lottare solo per le tappe e la maglia a pois, non più per la generale.

Come al Giro di Svizzera, dove oggi lo scalatore della Groupama-FDJ ha ritrovato il successo anche a livello World Tour, dopo essersi sbloccato nel 2022 con il sigillo al Tour of the Alps, a quasi 3 anni dalla perla del Tour 2019 sul Tourmalet. Suo l'arrivo più prestigioso della tormentata (causa Covid, anche oggi un paio di non partenze per positività, ma tutto sommato è andata molto meglio rispetto a ieri...) corsa elvetica, con i 12 durissimi km verso Malbun, in quel Liechtenstein che domenica ospiterà anche il gran finale con la cronometro a Vaduz.

Pinot ha sfruttato la libertà avuta inserendosi nella fuga di giornata, riprendendo poi negli ultimi 2 km Ion Izagirre, letteralmente andato in crisi quando invece sembrava fatta per lo spagnolo della Cofidis, per vincere con margine davanti ad un altro iberico, Oscar Rodriguez (Movistar), e al leader dell'Astana, Alexey Lutsenko, oggi in palla dopo essersi ripreso dalla caduta dei giorni scorsi.

E in quarta posizione ecco Sergio Higuita, il migliore dei big dopo aver staccato nel finale la maglia gialla Jakob Fuglsang, costretta a sua volta a cedere a Geraint Thomas, ora il vero favorito per il successo finale. Il gallese della Ineos Grenadiers, infatti, ha perso appena 11 secondi rispetto al colombiano della Bora-Hansgrohe nuovo leader del Tour de Suisse, trovandosi 2” dietro alla vigilia di una prova contro il tempo, lunga oltre 25 km, completamente favorevole alle sue caratteristiche.

Fuglsang, invece, ora è terzo a 19” da Higuita ma con margine per difendere almeno il podio, visto che Powless si trova quarto a 1'16” e Domenico Pozzovivo sempre splendido, 5° a 1'37” e pronto a giocarsi addirittura la top five, anche se Kueng da dietro (paga appena una quarantina di secondi dal lucano) è il candidato principale per guadagnare posizioni.

Penultima tappa anche al Giro di Slovenia e nuovo show della UAE Emirates: a Rafal Majka la tappa regina, con traguardo in salita a Velika Planina, a Tadej Pogacar, secondo festeggiando in parata col compagno (e con una “scenetta” per giocarsi la vittoria a... morra, con la carta di Majka a battere il sasso di Pogi), la maglia di leader mantenuta con 3 secondi sul polacco. Peccato per Nicola Conci, che perde la possibilità di giocarsi un podio finale in classifica che domani dovrebbe premiare Domen Novak, ancora con 11” nei confronti di un bravissimo Vincenzo Albanese, nuovamente in top five di tappa e ora quarto della generale.

Quarta frazione al Giro del Belgio, e anche in questo caso si trattava della tappa (la penultima) più dura della corsa, con il circuito attorno a Durbuy, che premia invece la solita Intermarché con un favoloso Quinten Hermans, aiutato da un ottimo Lorenzo Rota e quindi profeta in patria con una volata sullo strappo finale di grandissima potenza per piegare Mauro Schmid (Quick-Step) e Tim Wellens (Lotto-Soudal), ora appaiato allo svizzero al comando di una classifica che ha visto rotolare lontano l'ex leader Mads Pedersen. Schmid e Wellens, infatti, sono a pari tempo e domenica si giocheranno tutto con gli abbuoni, probabilmente quelli al golden km, mentre Hermans deve recuperare 8” e difficilmente potrà rientrare in gioco.

Alla Route d'Occitanie, l'arrivo più duro in quel di Les Angles vede recitare un gran bel Michael Woods: il canadese della Israel-Premiet Tech ipoteca la vittoria finale, stroncando ai -2 km Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), che crolla sino a finire a 1'11” dal vincitore e appena davanti a Jesus Herrada (Cofidis) e Alejandro Valverde (Movistar), quando manca solo la tappa (abbastanza semplice) di domenica alla conclusione della corsa francese.

Concluso invece oggi il Giro d'Italia Giovani Under 23 che premia tutto il talento del classe 2001 Leo Hayter: il britannico della Hagens Berman di Axel Merckx ha sigillato il trionfo finale nella settima e ultima tappa in quel di Pinerolo, pur pagando un minuto dal vincitore Romain Grégoire (Groupama-FDJ Continental), che batte il compagno di squadra Samuel Watson e l'azzurro Francesco Busatto della General Store, ma alla fine sarà solo 11° nella generale conquistata da Hayter davanti al belga Van Eetvelt, ieri re del Fauniera, e Lenny Martinez. Miglior italiano Davide Piganzoli del team continental della Eolo-Kometa, alla fine decimo.

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