Pogacar nel mito a Bergamo, è tris al Lombardia! Splendido 2° posto di Bagioli davanti a Roglic

Pogacar nel mito a Bergamo, è tris al Lombardia! Splendido 2° posto di Bagioli davanti a Roglic
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Pogacar nel mito a Bergamo, è tris al Lombardia! Splendido 2° posto di Bagioli davanti a Roglic

Questa volta in solitaria, il fuoriclasse sloveno conquista per la terza volta consecutiva (come solo Binda e Coppi) la classica delle foglie morte, mentre il valtellinese regola gli altri big nello sprint per la piazza d'onore. Evenepoel amaro, che festa per l'addio di Pinot.

Un tris da mito, per entrare sempre più nella storia del ciclismo e chiudere ancora una volta la stagione col sorriso.

Tadej Pogacar è davvero un campione immenso perchè, anche senza la sua forma migliore, è stato in grado di prendersi con il coraggio e la testa dei fuoriclasse un altro Lombardia, due anni dopo il primo sullo stesso traguardo, quello di Bergamo.

Se nel 2021 aveva regolato Masnada in uno sprint a due, come 12 mesi fa a Como contro Mas, questa volta l'asso sloveno del Team UAE Emirates è arrivato in perfetta solitudine a tagliare il traguardo dell'edizione numero 117 della classica delle foglie morte, per la tripletta consecutiva come solo Alfredo Binda e Fausto Coppi in passato.

E' la quinta monumento nella bacheca di “Pogi”, capace di fare la differenza in un punto forse sottovalutato come il falsopiano che seguiva lo scollinamento dell'ascesa verità, quella al Passo di Ganda dove staccò tutti due anni fa; si è arrivati ai -40, ai piedi di quei 9 km al 7,1% di media, con Ben Healy ultimo degli attaccanti a resistere al gruppo dei big, dopo che l'irlandese aveva raggiunto uno dopo l'altro i 16 fuggitivi che hanno caratterizzato questo Lombardia sin dal Ghisallo, con uno stoico Martin Marcellusi ultimo a mollare dietro all'alfiere dell'EF-EasyPost.

Adam Yates ha acceso la miccia, mentre Pogacar e Roglic giocavano a poker studiandosi oltremodo e dando la sensazione di non averne anche rispetto ai vari Vlasov, Simon Yates, Carapaz e un favoloso Andrea Bagioli, diventato leader della Soudal-Quick Step dopo che capitan Evenepoel si era staccato neanche a metà del Ganda (il belga era caduto a 215 km dall'arrivo, ma nel finale si è poi ripreso non mostrando troppa sofferenza per quel colpo subito). In vetta, a 31 km dal gong, sono rimasti in 6 a giocarsela (Pogacar, Roglic, Simon Yates, Vlasov, Carlos Rodriguez e Bagioli), ma proprio poche centinaia di metri più avanti il futuro vincitore ha preso 20 metri al connazionale, che l'aveva piegato al Giro dell'Emilia una settimana fa, e ha deciso di tirare dritto con “Rogla” che, assieme agli altri big, ha perso progressivamente terreno nella picchiata che portava poi verso Selvino.

Pogacar è arrivato a guadagnare quasi 40 secondi in fondo alla discesa, terminata ai -16 km, poi ha dovuto lottare pure contro i crampi, che l'hanno colpito ad entrambe le cosce, ma senza mai perdere terreno sugli inseguitori, anzi...

Dopo aver “divorato” lo strappo della Boccola nel cuore di Bergamo Alta, il fenomeno della UAE si è concesso la passerella finale, con lo sprint ad oltre 50” di distacco che ha visto un super Bagioli anticipare in rimonta per pochi centimetri Roglic, che si è preso comunque il suo primo podio al Lombardia dopo essersi staccato pure sullo strappo finale (non è parso il miglior Primoz nella sua ultima uscita con la Jumbo-Visma, che saluta comunque con il sorriso), regolando di misura Aleksandr Vlasov, gran protagonista e amaro 4°, con i gemelli Yates (Simon davanti ad Adam) 5° e 6°.

Poi Carlos Rodriguez, Carapaz e, distante 1'26” nel secondo gruppetto inseguitore, un Remco Evenepoel che deve accontentarsi del 9° posto. Più indietro, ma contava davvero ben poco oggi, Thibaut Pinot all'ultima recita da professionista, proprio nella gara che ha conquistato nel 2018. Chapeau, “Thib”, e pure ai fantastici tifosi che l'hanno seguito sino a Bergamo, colorando in maniera meraviglioso lo strappo della Boccola con una presenza clamorosa (erano quasi 2000!), corretta e sportiva.

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