Roglic e Pogacar, è potere sloveno tra Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza: tappa e vittoria finale.,. ad un passo

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Roglic e Pogacar, è potere sloveno tra Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza: tappa e vittoria finale.,. ad un passo

L'alfiere della Jumbo-Visma vince pure ad Osimo (è tris consecutivo) e ora ha margine ampio su Almeida prima della volata finale a San Benedetto del Tronto, l'asso della UAE Emirates non perdona nell'ultimo arrivo in salita battendo di nuovo Gaudu e Vingegaard.

E' dominio sloveno nelle due corse World Tour di riferimento della primavera che ci porterà, sabato prossimo, alla Milano-Sanremo.

E sono sempre loro i grandi protagonisti, Primoz Roglic e Tadej Pogacar.

Partiamo dalla Tirreno-Adriatico, che oggi con la sesta frazione viveva l'ultima giornata realmente decisiva, visto che domenica sarà volatona a San Benedetto del Tronto. Sui muri marchigiani attorno a Osimo è stato spettacolo assoluto, con Wout Van Aert ad accendere la miccia a 40 km dalla conclusione e fare un lavorone in favore del compagno di squadra in una Jumbo-Visma che ha gestito benissimo la situazione, nonostante la caduta di Wilco Kelderman.

Landa e Almeida le hanno provate tutte sullo strappo più duro, quello della Gattara, a 5 km dalla conclusione, ma “Rogla” ha controllato da par suo e nello sprint ristretto ha regolato Tao Geoghegan Hart (Ineos) e lo stesso portoghese della UAE Emirates, che ha superato sulla linea Enric Mas, ai piedi del podio di giornata davanti a Landa e un Ciccone generoso che va a prendersi la top five nella generale.

In classifica, infatti, Roglic è lanciatissimo verso il bis nella corsa dei due mari, già conquistata nel 2019, avendo 18” di vantaggio su Almeida, con Geoghegan Hart 3° a 23”, mentre Lennard Kamna scende dal 2° al 4°, precedendo appunto Ciccone, 5° con 37” di svantaggio e davanti agli spagnoli Mas e Landa.

Alla Parigi-Nizza, la settima e penultima tappa ha visto Tadej Pogacar regalarsi il secondo sigillo nella corsa transalpina, ipotecando anche in questo caso il successo finale, seppur domenica il fenomeno sloveno non dovrà per nulla sottovalutare l'insidiosa frazione, come insegna la storia, sui colli attorno a Nizza.

Oggi il capitano della UAE Emirates ha controllato da par suo lungo i 15 km dell'ascesa finale verso il Col de la Couillole: prima ha attaccato ai 5.5 km dall'arrivo, poi vedendo la collaborazione tra Gaudu e Vingegaard li ha fatti rientrare, per poi saltare senza problemi il transalpino nello sprint a tre, guadagnando 2” sul traguardo e altri 4 di abbuono, portando a 12 il margine sull'alfiere della Groupama-FDJ, l'unico che può ancora insidiarlo.

Vingegaard, infatti, anche oggi ha sofferto e nella generale si trova a 58” da colui che ha battuto al Tour de France 2022, mentre Simon Yates, 4° di tappa, è ai piedi del podio anche in classifica, con 1”27 di ritardo da Pogacar.

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