Senza Pogacar, per Evenepoel è un assolo come nel 2022: bis alla Liegi, sul podio Pidcock e Buitrago

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Stradaworld tour 2023

Senza Pogacar, per Evenepoel è un assolo come nel 2022: bis alla Liegi, sul podio Pidcock e Buitrago

Il campione del mondo domina sotto la pioggia, mentre lo sloveno finisce in ospedale con lo scafoide fratturato. Corsa generosa di Ciccone, a ridosso della top ten.

Dodici mesi fa esultava in solitudine, rinascendo dopo un periodo molto difficile.

Il bis è la conferma di un campione straordinario, che proprio dalla Liegi 2022 ha cominciato a prendersi il mondo: Remco Evenepoel è ancora il re della Liegi-Bastogne-Liegi, con l'edizione numero 109 della decana delle classiche condizionata dalla pioggia, attraverso la quale brilla l'iride del fenomenale belga che, così come accadde nella scorsa campagna del nord, salva il bilancio della Soudal-Quick Step dominando da par suo, ovvero col classico assolo di una trentina di km.

Certo, quanto accaduto a 170 km dalla conclusione, con la caduta e il ritiro di Tadej Pogacar, ci ha tolto lo spettacolo più atteso, ovvero il duello tra lo sloveno in caccia del completamento del trittico delle Ardenne e il campione del mondo: nel pomeriggio è arrivata la diagnosi definitiva sulle condizioni di “Pogi”, che ha riportato una frattura multipla al polso sinistro, in particolare allo scafoide che verrà operato in queste ore a Gent.

Una Liegi caratterizzata dalla fuga, partita poco dopo il via, di 11 uomini con Simone Velasco splendido protagonista e ultimo a resistere, visto che l'elbano è stato raggiunto da Jan Tratnik e solo sulla Redoute è stato ripreso, così come lo sloveno della Jumbo-Visma, dal gruppo dei big comandato per tantissimi km dalla Soudal-Quick Step.

Lo stesso Julian Alaphilippe, non al top della condizione, si è sacrificato completamente per Evenepoel che, esattamente come nell'edizione 2022, è partito quasi sulla cima della salita simbolo, anche se quest'anno non c'era il falsopiano previsto sempre sul percorso. Appena dopo la deviazione sulla destra, Thomas Pidcock è riuscito a rientrare sull'iridato, ma sono bastati una manciata di km e, ancora prima della Cote des Forges, quando mancavano 30 km alla conclusione il britannico ha dovuto alzare bandiera bianca, con il solito ritmo martellante di Remco che ha stroncato l'alfiere della Ineos.

A quel punto, la corsa era già decisa per il successo, con Evenepoel arrivato ad accumulare quasi un minuto e mezzo di vantaggio già prima della Roche aux Faucons (prima di “passeggiare” nel finale, specialmente in discesa per evitare ogni tipo di rischio), mentre dietro si è scatenata la bagarre per il podio.

Proprio sull'ultima salita, ai -12 km, se ne sono andati Pidcock (prima raggiunto da un gruppo di una ventina, ma di nuovo capace di scattare), Buitrago e uno scatenato Ben Healy. L'irlandese già rivelazione di Brabante e Amstel, però, è stato fin troppo generoso e, nello sprint a tre per la piazza d'onore, è stato nettamente battuto dal britannico vincitore della Strade Bianche, alla fine secondo, e dal colombiano Santiago Buitrago che regala un gran 3° alla Bahrain-Victorious.

Ad oltre 1'20” dal vincitore, Valentin Madouas si è preso il 5° posto regolando un altro francese, Guillaume Martin, con Benoot 7° e, nel corposo sprint di gruppetto per l'8° posto, Konrad si è messo alle spalle Skjelmose Jensen, che in precedenza aveva dato la sensazione di poter fare decisamente meglio, con la Trek-Segafredo che può avere rimpianti visto che lo stesso Ciccone, dopo aver scollinato la Redoute in terza posizione assieme al compagno di squadra, alla fine si è sacrificato per il giovane danese e ha concluso 13°, migliore degli italiani.

Per Velasco, rimasto aggrappato a quel gruppone dopo la lunghissima fuga, un 19° posto più che discreto davanti a Rota e Sobrero. Poco, certo, per l'Italbici che lascia un'altra campagna delle classiche senza successi, anche se brilla il 2° posto a Sanremo di Filippo Ganna. Tra i fenomeni, pensando alle due monumento (Sanremo e Roubaix) vinte da Van der Poel, al Fiandre di Pogacar e alla Liegi di Evenepoel, non è comunque poco.

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