Simon Yates si prende in "casa" l'Alula Tour, italiani ai piedi del podio. McNulty padrone alla Valenciana

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Simon Yates si prende in "casa" l'Alula Tour, italiani ai piedi del podio. McNulty padrone alla Valenciana

L'ultima tappa della corsa araba premia il britannico della Jayco-Alula, che brucia Lecerf e Fisher-Black in un finale tiratissimo. La frazione regina della corsa spagnola, accorciata a causa della morte di un cicloamatore in zona arrivo, vede lo statunitense prendersi successo di giornata e maglia di leader, mentre a Bessèges la spunta Leroux e Pedersen si avvicina al trionfo finale.

Un finale tiratissimo, sul filo dei centimetri per decidere l'Alula Tour, la corsa nella penisola araba che proponeva tante squadre World Tour al via e anche un bel pacchetto di italiani protagonisti.

Alla fine ha vinto Simon Yates, ovvero il favorito della vigilia, ma che fatica per regolare William Junior Lecerf, il talento belga della Soudal-Quick Step alla sua prima corsa da pro, e Finn Fisher-Black, altro giovane molto atteso per una UAE Emirates che ha sacrificato Rafal Majka, nei km finali di falsopiano dopo il “muro” che portava allo Skyviews of Harrat Uwayrid, in favore dello sprint del compagno.

Yates è stato bravo ad anticipare il neozelandese, poi terzo bruciato sulla linea anche da Lecerf, che sarà secondo nella generale a 3” dal britannico della Jayco-Alula, pari tempo con Fisher-Black che completa il podio di giornata e della classifica finale, che ha visto gli italiani ai piedi del podio. Sui 3 km al 12% di pendenza media, Sobrero, Brambilla e Formolo hanno ceduto di pochi secondi, non riuscendo a rientrare per un soffio sugli uomini davanti: il piemontese della Bora-Hansgrohe, a 7” da Yates sul traguardo, sarà così 4° in GC a 12”, il lombardo 5° e il veronese 6°.

Quarta e penultima tappa alla Volta a la Comunitat Valenciana, quella cruciale che sarebbe dovuta terminare a Vall d'Ebo: è capitato però che un cicloamatore, a poche centinaia di metri dalla zona d'arrivo, si sia sentito male e, stando alle informazioni fornite dall'organizzazione, sia morto portando così alla decisione di non fare arrivare i corridori (e tutta la carovana) all'arrivo previsto, anticipando il gong a 15 km dalla conclusione, ovvero sulla cima della salita più dura, l'Alto del Miserat.

Sui 5 km vicini al 10% di pendenza media si è decisa la corsa e probabilmente, anche se la tappa di domenica verso Valencia è tutt'altro che banale, anche la classifica generale: Brandon McNulty (UAE Emirates) si è scatenato attaccando a più riprese, risolvendo la corsa ad un paio di km dalla linea, in un tratto più semplice per staccare di quella decina di secondi Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious) e Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe), che alla fine saranno secondo e terzo, a 8” dallo statunitense, con Bilbao e Hindley, seconde punte delle stesse Bahrain e Bora, rispettivamenre 4° e 5° a 23 secondi. Alessandro Tonelli, leader fino ad oggi dopo la vittoria nella prima parte, ha ceduto poco meno di 2 minuti e può giocarsi ancora la zona top five in classifica.

Si è corso anche a Bessèges, per la terza frazione delle quattro in programma per la gara transalpina: sull'erta di Mejannes-le-Clap, 4,5 km con una pendenza sotto il 5% di media, ha resistito l'azione di giornata con la sorpresa Samuel Le Roux, della formazione continentale Van Rysel-Roubaix, a regalarsi un sogno per anticipare i compagni di fuga Bissegger, De Bondt e Hvideberg, con il gruppo dei big arrivato ad appena un paio di secondi, regolato da Cort Nielsen su Bettiol.

Non è cambiato però nulla nella generale, con Mads Pedersen solido in maglia e il danese della Lidl-Trek, considerata la cronometro finale di poco più di 10 km attorno ad Ales nella giornata di domenica, sarà il favorito per portare a casa la corsa pur avendo soli 6 secondi su Axel Laurance, di certo non uno specialista contro il tempo, e 12 su Kevin Vauquelin, il vero pericolo per l'ex campione del mondo.

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