Simone Velasco si regala un sogno: il tricolore è suo, battuto Rota e Trentin è... furibondo

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Stradacampionati italiani strada

Simone Velasco si regala un sogno: il tricolore è suo, battuto Rota e Trentin è... furibondo

A Comano Terme, il campionato italiano su strada si decide con uno sprint ristretto che vede l'elbano in forza all'Astana vincere nettamente, con il bergamasco 2° come un anno fa e Sbaragli a completare il podio. Formolo enorme, sfortuna incredibile per Baroncini.

Un sogno che si avvera a 27 anni, con le bellissime dediche del post gara rivolte allo storico massaggiatore della sua squadra, Umberto Inselvini, venuto a mancare improvvisamente ad inizio stagione, ma anche per Gino Mader recentemente scomparso al Giro di Svizzera, e quella più dolce alla figlia piccola che oggi l'ha visto per la prima volta o quasi a bordo strada.

Simone Velasco è il nuovo campione d'Italia, regalandosi un titolo meritato e tutt'altro che sorprendente, viste le qualità del ragazzo dell'Isola d'Elba in forza all'Astana, 4° nella cronometro tricolore di giovedì scorso (chiaro segnale di una grande condizione) e con un percorso tagliato su misura per le sue caratteristiche di passista veloce, già capace di timbrare lo scorso febbraio con una bella tappa alla Valenciana.

Un anno dopo Filippo Zana, costretto al forfait in Trentino per la clavicola rotta mercoledì in allenamento, a Comano Terme si celebra Velasco che ha risolto la corsa con uno sprint ristretto a soli sei uomini, al termine di una corsa tosta e decisamente battagliata. Sono due gli eroi sfortunati di giornata: Lorenzo Rota, che aveva attaccato a quasi 100 km dalla conclusione per rientrare sulla fuga di giornata, se n'era andato da solo all'ultimo giro sull'ascesa di Cavrasto, arrivando a guadagnare sino a 25” sugli inseguitori, prima di cedere ai -7 km e poi sprintare per un altro 2° posto, come un anno fa in Puglia.

L'altro è Filippo Baroncini, tra i favoritissimi per il tricolore quando sono rimasti in 7 a giocarsela per la maglia, ma condannato da una foratura a poco più di 3 km dall'arrivo: semplicemente disperato, l'ex iridato Under 23 che, a livello pro, sta collezionando una serie di sfortune (infortuni in primis) senza fine.

Sul podio dietro a Velasco e Rota è salito così un uomo esperto come Kristian Sbaragli, che al fotofinish ha preceduto un coraggiosissimo Filippo Magli, 4° per la sua Green Project Bardiani dopo aver caratterizzato la fuga di inizio corsa (composta inizialmente da 9 corridori) e aver resistito praticamente per 200 km all'attacco.

Dietro all'empolese, ecco i grandi delusi di casa UAE Emirates: Davide Formolo, che ha chiuso 6° in fondo al gruppetto, si è sacrificato completamente per Matteo Trentin, che nel momento decisivo è rimasto chiuso alle transenne (piazzandosi poi 5°) ma non pareva in grado a quel punto di poter battere Velasco. Furibondo (con Snaragli) il vice campione del mondo 2019, che sulle strade vicino a casa si è giocato forse una delle ultime possibilità in carriera di conquistare il suo primo tricolore.

Più lontani, nel gruppo principale ad un minuto da coloro che si sono giocati questo campionato italiano, Giulio Ciccone (considerato dai più il principale favorito) e Filippo Ganna.

Domenica, sempre sul circuito di Comano Terme, toccherà alle donne élite con la prova su strada che fa seguito alla cronometro di venerdì che ha visto trionfare Elisa Longo Borghini.

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