Tadej Pogacar sempre più nella storia! A Huy ecco la sua prima Freccia Vallone, buon 5° Ciccone

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Tadej Pogacar sempre più nella storia! A Huy ecco la sua prima Freccia Vallone, buon 5° Ciccone

Il primo di sempre a vincere Fiandre, Amstel e Freccia nella stessa stagione (e c'è ancora la Liegi!), lo sloveno non concede nulla partendo nei 200 mt conclusivi dell'iconico muro ardennese. Skjelmose Jensen e Landa sul podio di giornata.

Alla quarta partecipazione, ha sfatato un altro tabù.

Tadej Pogacar è semplicemente incredibile e, tre giorni dopo l'Amstel Gold Race, scrive 2/2 nella casella dei successi nelle classiche del trittico delle Ardenne, con la sola Liegi-Bastogne-Liegi (già vinta nel 2021) rimasta per completare il filotto riuscito nella storia solo a Davide Rebellin (nel 2004) e Philippe Gilbert (2011).

Non solo, con il primo trionfo nella Freccia Vallone (alla sua quarta partecipazione, al massimo sinora era arrivato 9° nel 2020), il campionissimo della UAE Emirates diventa il primo uomo a conquistare Fiandre, Amstel e Freccia nello stesso anno, così come naturalmente sarebbe l'unico a mettere assieme la “Ronde” con il trittico.

Una completezza fuori dal comune, per colui che ha già vinto due Tour de France, e che oggi sul Mur de Huy ha gestito tutto alla perfezione, correndo al... contrario di domenica scorsa.

Nessun attacco da lontano, d'altronde in questa corsa si è ormai capito che risulta necessario conservare tutte le energie per giocarsi la corsa nei 400 mt conclusivi, quando le pendenze arrivano a sfiorare il 20%.

Una Freccia edizione numero 87 caratterizzata dalla fuga di otto uomini, con Soren Kragh Andersen unico a resistere assieme poi a Samuele Battistella e Louis Vervaeke, usciti dal gruppo dopo il secondo passaggio a Huy (a poco più di 35 km dal gong) e con il belga della Soudal-Quick Step che ci ha provato sino alla fine, ripreso dopo la flamme rouge.

La UAE è stata perfetta, con Ulissi prima e Hirschi poi a rifinire il lavoro sino agli ultimi 600 mt, quando Pogacar si è piazzato alla ruota di Woods prima e di Bardet poi, partendo a poco più di 200 mt dalla linea e vincendo con ampio margine. Alle sue spalle, gran secondo posto per un giovane di talento come il danese Mattias Skjelmose Jensen, che regala il podio ad una Trek-Segafredo che aveva in posizione perfetta, proprio alla ruota di “Pogi” nel momento decisivo, anche Giulio Ciccone. L'abruzzese chiuderà 5°, regolato anche da Mikel Landa, terzo, e Michael Woods 4° nella sua classica preferita.

Dietro a Ciccone troviamo Lafay e i belgi Benoot (per la Jumbo-Visma altro risultato al di sotto delle attese) e Van Gils, con altri due francesi, i veterani Bardet e Barguil, che completano una top ten dalla quale mancano Thomas Pidcock, appena 18° e tra i grandi delusi, e Andrea Bagioli, fuori dalla top 30.

E domenica ecco la “Doyenne”, con l'attesissimo duello tra Pogacar e l'iridato Evenepoel. Sarà il campione del mondo, vincitore della Liegi nel 2022, a fermare la furia del tiranno di Komenda?

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