Tappa neutralizzata e annullata al Delfinato per una maxi caduta ai -20 km, malconci Evenepoel e Ayuso

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Tappa neutralizzata e annullata al Delfinato per una maxi caduta ai -20 km, malconci Evenepoel e Ayuso

La quinta frazione termina, prima dell'attesa volata a Saint-Priest, a causa di un altro capitombolo in gruppo, seppur meno grave rispetto a quanto visto ai Paesi Baschi, che porterà la direzione di corsa a non correre più rischi nel finale sotto la pioggia. Il belga in maglia gialla verso le tre tappe decisive del week-end, ma finito anch'egli a terra. Tour of Britain Women, l'iridata Kopecky brucia Paternoster al fotofinish nella prima giornata.

Un'altra maxi-caduta devastante, in un tratto di rettilineo in lieve discesa, a poco più di 20 km dalla conclusione della quinta tappa che non ha avuto un vincitore, al Giro del Delfinato che oggi prevedeva il secondo e ultimo arrivo a ranghi compatti sul traguardo di Saint-Priest.

Succede che, nel momento in cui sta per essere ripresa la fuga di giornata, con Le Berre (Arkéa) e Bayer (Alpecin) rimasti soli dopo aver attaccato sin dai primi km con il norvegese Holter (Uno-X), staccatosi per le difficoltà riscontrate nella guida sul bagnato, in gruppo c'è un capitombolo generale, nella breve discesa dall'ultima cote di giornata, con oltre 50 corridori finiti a terra, tra cui tanti big dalla maglia gialla Evenepoel a Roglic, da Ayuso a Hindley sino all'ennesima, doppia tegola stagionale per la Visma considerato che finiscono la loro corsa in ambulanza Dylan Van Baarle (probabile frattura della clavicola) e Steven Kruijswijk.

La direzione di corsa, guidata da Thierry Gouvenou, neutralizza immediatamente la tappa e, dopo trenta minuti di stop, arriva la decisione di mantenerla sino all'arrivo, non assegnando quindi il successo di giornata e considerando di fatto la frazione conclusa. Il motivo è legato principalmente alla mancata assistenza medica, come accaduto in sostanza anche due mesi fa all'Itzulia in quel drammatico 4 aprile che vide Roglic, Evenepoel, Vingegaard e Vine subire una caduta pesantissima, visto che non sono bastate le cinque ambulanze al seguito della corsa per garantirla.

I corridori hanno proseguito a passo d'uomo sino al traguardo, ora restano da capire le condizioni di alcuni degli uomini più attesi, come detto la stessa maglia gialla Evenepoel che ha colpito in particolare il ginocchio destro, e Roglic (2° a 33” dal belga nella generale) dolorante alla spalla, anche se è Ayuso l'uomo parso più malconcio. E venerdì ci sarà il primo dei tre veri tapponi decisivi, con la dura salita finale a Le Collet d'Allevard.

Nei Paesi Bassi si è corsa la seconda tappa dello ZLM Tour (corsa di cinque giorni categoria 2.1), aperto ieri sera dalla cronometro dominata dal belga Rune Herregodts (Intermarché), che oggi ha mantenuto la leadership con il previsto sprint di Wissenkerke dominato da Casper Van Uden (DSM-Firmenich) davanti al russo Gleb Syritsa dell'Astana e un deluso Gerben Thijssen (Intermarché), terzo davanti agli azzurri Lonardi (Polti-Kometa) e Pinazzi (VF Group Bardiani).

Prima giornata di corsa invece a livello di WT femminile per il Tour of Britain Women: sull'arrivo in dolce ascesa di Llandudno, sono arrivate a giocarsela solo in una decina e la campionessa del mondo Lotte Kopecky (SD Worx) ha piegato davvero di un'incollatura Letizia Paternoster (Liv-Alula), costretta ad un altro 2° posto davanti alla britannica Pfeiffer Georgi (DSM-Firmenich), con Lizzie Deignan della Lidl-Trek che ha chiuso quarta.

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