Tutta la gioia di Evenepoel: "Che stagione". Trentin e Rota, rimpianti azzurri ma una prova di qualità

Foto di Redazione
Info foto

UCI twitter

Stradacampionati del mondo strada

Tutta la gioia di Evenepoel: "Che stagione". Trentin e Rota, rimpianti azzurri ma una prova di qualità

Le parole dei protagonisti del Mondiale di Wollongong. Il neo iridato non correrà il Lombardia, mentre in casa Italia ci si deve accontentare di un 5° e un 8° posto, anche se l'esordio in ammiraglia di Bennati è stato positivo.

L'unico, assieme a Greg Lemond, ad aggiungere alla maglia iridata degli juniores quella della categoria regina.

Ad appena 22 anni, Remco Evenepoel è già sul tetto del mondo e per il Belgio, quello del fenomeno di Schepdaal era un trionfo attesissimo, per molti “compito” di Wout Van Aert che, invece, ha dovuto lottare solo per la zona podio ad oltre due minuti dal co-capitano della nazionale di Vanthourenhout.

WVA ammetterà nel post gara di non sapere, avendo raggiunto i fuggitivi proprio negli ultimi metri, che quello sprint concluso alle spalle di Laporte e Matthews valeva argento e bronzo, mentre il compagno di squadra nel frattempo saliva sul gradino più alto del podio. “Con Wout ci eravamo divisi i compiti – la spiegazione di Remco, riportata da “Spazio Ciclismo” - Io dovevo partire da lontano e lui aspettare il finale. Il piano ha funzionato alla perfezione, per me questa maglia è un grandissimo onore e quello che verrà nel 2023 sarà un anno speciale. Sì, è qualcosa che sognavo da tempo ed è straordinario chiudere così una stagione in cui sono riuscito a vincere una monumento, un GT e ora il Mondiale.

Un'altra corsa (gareggiando in maglia iridata al Lombardia)? No, finisce qui un anno davvero fantastico, ho vinto tutto quel che potevo vincere...”.

Se le attese della vigilia non erano così elevate, la prima Italia mondiale di Daniele Bennati non si può dire che non sia stata ottima protagonista di questo campionato del mondo. Due uomini sono andati molto vicini alla medaglia, prima Lorenzo Rota che è stato ripreso a 300 mt dal traguardo senza potersi giocare lo sprint per le due medaglie ancora in palio, poi Matteo Trentin che si è piazzato quinto, davanti a Bettiol alla fine 8°.

Il bergamasco in forza alla Intermarché Wanty Gobert, che sarà 13°, ha parlato della prova degli azzurri e di quel finale ai microfoni di Rai Sport. “Non sapevamo i distacchi, senza radioline è molto difficile e così ci siamo guardati troppo. La tattica per quanto mi riguardava era seguire le azioni, la squadra ha dimostrato di andare forte e ci siamo mossi bene, siamo stati coesi. Remco? Aveva una marcia in più ed era impossibile contenerlo. Ho chiuso una volta, poi due, ma alla terza non sono riuscito”.

Matteo Trentin ha fatto una gara al coperto, ma senza mai mollare i big in gruppo e alla fine è andato davvero vicinissimo alla sua seconda medaglia in un Mondiale, dopo l'argento amaro di Harrogate. “Mi rode per questa conclusione, ho perso la ruota di Laporte, che poi è arrivato secondo, quando ha attaccato Pogacar nel finale per rientrare su quelli davanti. Ero in rimonta, ma nella volata sono partito da quella posizione che è stata fatale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
18
Consensi sui social