Una domenica da... Liegi: la "Doyenne" chiude la campagna delle classiche, l'Italia punta sulle donne

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Una domenica da... Liegi: la "Doyenne" chiude la campagna delle classiche, l'Italia punta sulle donne

Nella gara maschile attesa la grande sfida tra Pogacar, Alaphilippe e Van Aert, ma il pronostico è apertissimo. In quella femminile, Cavalli e Longo Borghini partono tra le grandi favorite. Percorso e orari.

Una domenica da... Liegi-Bastogne-Liegi, per l'edizione numero 108 della decana delle classiche, come sempre in chiusura di una campagna del nord che vivrà sul confronto tra i grandi delle cotes ardennesi.

Il meteo dovrebbe salvare i corridori, visto che a dispetto delle previsioni di metà settimana, non dovrebbe piovere nel cuore di una gara che scatterà domani alle ore 10.20, con diretta tv dalle ore 13.15 su Eurosport 1 e dalle 14.30 su Rai Sport (dalle 11.30, però, il gran finale della corsa femminile).

C'è stata qualche modifica al percorso lungo i 257 km con “giro di boa” a Bastogne e gli ultimi 80 km che propongono le cotes della leggenda, dallo Stockeu alla Haute-Levee, sino a Rosier e Redoute, la salita iconica che potrebbe vedere i grandi muoversi prima della Roche aux Faucons, che ai -15 km, con i suoi 1300 mt oltre il 10% di pendenza media, sarà comunque il giudice della corsa prima della picchiata verso Liegi.

Il campione in carica è Tadej Pogacar e, nonostante il 12° posto alla Freccia Vallone, è naturale considerare lo sloveno il principale favorito; l'avvicinamento dello sloveno della UAE Emirates, però, è stato tutt'altro che ideale dopo il rientro in patria giovedì per assistere la fidanzata Urska Zigart (che corre nel Team BikeExchange) che ha perso la mamma.

Marc Hirschi e lo stesso Diego Ulissi, uno dei pochi italiani con qualche chances, al quale si aggiungono Nibali, Pozzovivo (il migliore mercoledì scorso a Huy col 15° posto), Brambilla, Bettiol e Sbaragli su tutti, saranno al fianco del due volte vincitore del Tour de France, ma il pronostico è più aperto che mai.

Con la coppia di una Quick Step-Alpha Vinyl sinora delusissima dalla sua campagna delle classiche, quella formata da Julian Alaphilippe e Remco Evenepoel, che proverà a fare saltare il banco. Come Wout Van Aert, all'esordio nella “Doyenne” e spauracchio per tutti, in una Jumbo-Visma che conterà anche su Benoot e Vingegaard.

Tra i “grandi vecchi”, Michael Woods e Jakob Fuglsang (che vinse la Liegi 2019) saranno i punti di riferimento della Israel, Alejandro Valverde di una Movistar aggrappata al fenomenale murciano, che lunedì festeggerà 42 anni e proverà a cogliere, all'ultima occasione, la sua quinta perla a Liegi dopo aver sfiorato la sesta alla Freccia Vallone, appena tre giorni fa.

Ancora in dubbio la presenza di Michael Matthews, faro della BikeExchange, tra i favoriti non possono che esserci Dylan Teuns, vincitore della Freccia, e Matej Mohoric (4° alla Liegi 2020) che guideranno la Bahrain-Victorious. E ovviamente le punte di casa Ineos Grenadiers, con Daniel Martinez affiancato da Pidcock e Kwiatkowski, e Benoit Cosnefroy che avrà tutta l'AG2R Citroen a supporto.

E ancora Vlasov e Higuita per la Bora-Hansgrohe, Romain Bardet (Team DSM) reduce dalla vittoria al Tour of the Alps, Warren Barguil nell'Arkéa-Samsic e una Lotto-Soudal che si aggrappa a Tim Wellens e all'eterno Philippe Gilbert, anch'egli all'ultima recita nella sua corsa, con la scritta “Phil” disegnata sull'asfalto della Redoute che non potrà che emozionare tutti gli appassionati e lo stesso fuoriclasse vallone.

 

LA GARA FEMMINILE

 

Percorso identico nel finale, con Redoute e Roche aux Faucons, anche per la corsa femminile che arriverà attorno alle ore 12.45 e, come accaduto dall'inizio della stagione delle classiche, con le italiane tra le grandi favorite, a differenza di quanto accade a livello maschile.

Marta Cavalli, punta della FDJ Nouvelle Aquitaine e reduce dai trionfi di Amstel e Freccia, avrà tutti gli occhi addosso come Elisa Longo Borghini, tra le capitane di una Trek-Segafredo che conterà anche su Brand e Van Anrooij. Non ci sarà un'altra olandese, Marianne Vos, bloccata dal Covid prima della Roubaix, mentre tra le orange la grande speranza è legata a Demi Vollering, leader della SD Worx (assieme a Moolman-Pasio) e vincitrice dell'edizione 2021.

Proverà a fare la selezione decisiva Annemiek Van Vleuten, sinora battuta nelle grandi classiche del 2022 ma là davanti a giocarsela su ogni terreno, senza sottovalutare il trio della Canyon SRAM con Chabbey, Niewiadoma e un'altra azzurra, Soraya Paladin, Liane Lippert del Team DSM e due italiane in forma come Sofia Bertizzolo e Erica Magnaldi, che guidano la UAE.

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