Van Hooydonck come Colbrelli: dopo il malore, il corridore belga si trova costretto a lasciare il professionismo

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Van Hooydonck come Colbrelli: dopo il malore, il corridore belga si trova costretto a lasciare il professionismo

L'annuncio della Jumbo-Visma: il passistone del team olandese, gregario chiave di Van Aert nelle classiche e per Vingegaard al Tour, ha lasciato l'ospedale ma la sua carriera è finita dovendo farsi installare un defibrillatore sottocutaneo.

A neppure 28 anni, Nathan Van Hooydonck si trova costretto a lasciare il mondo del ciclismo professionistico.

Un caso decisamente simile a quanto accaduto nel 2022 a Sonny Colbrelli, colpito da un arresto cardiaco al termine della prima tappa della Volta a Catalunya e sottoposto ad intervento per l'installazione di un defibrillatore sottocutaneo che ha posto la parola fine, proprio al suo apice, alla carriera del vincitore della Roubaix 2021.

Lo stesso campione bresciano, una volta appresa la notizia dell'addio dell'ex collega, ufficializzata mercoledì pomeriggio dalla Jumbo-Visma, ha dedicato un pensiero a Van Hooydonck sapendo quanto sia difficile accettare una situazione del genere.

Il passistone belga è stato un uomo cruciale in supporto ai capitani dello squadrone olandese, in particolare per Wout Van Aert nelle classiche del nord e al fianco di Jonas Vingegaard negli ultimi due Tour dominati dal danese. Dieci giorni fa il dramma ad Anversa, con l'incidente in auto (con la moglie incinta, che fortunatamente sta bene, al suo fianco) causato proprio da un infarto; Van Hooydonck ha lasciato l'ospedale dopo, appunto, essere finito sotto i ferri per regolare la problematica emersa in questo caso, ovvero un'anomalia cardiaca.

Un dispositivo, il defibrillatore sottocutaneo, che non è compatibile con l'attività ciclistica di alto livello: “Mi sono reso conto di essere stato incredibilmente fortunato – le parole di Van Hooydonck tramite l'ufficio stampa del Team Jumbo-Visma – Le cose sarebbero andate diversamente se non avessi ricevuto un aiuto così rapido. Ora sto bene, ma devo ancora fare i conti con il fatto che questo segna la fine della mia carriera professionistica.

Vorrei esprimere la mia gratitudine alle persone che mi hanno aiutato, all'equipe medica dell'ospedale di Anversa e tutti i tifosi che mi hanno inviato messaggi di incoraggiamento. Ora mi concentrerò sul mio recupero e sulla mia imminente paternità; tutto sta andando bene con Alicia e con la sua gravidanza, aspettiamo con impazienza la nascita. Questa è una cosa che adesso mi aiuta davvero”.

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