Il Tour si prepara al pubblico, ma con massima attenzione. E i colombiani rischiano la quarantena

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Il Tour si prepara al pubblico, ma con massima attenzione. E i colombiani rischiano la quarantena

Il direttore della Grande Boucle, Christian Prudhomme, ha parlato dei protocolli da attuare. "L'importante è vivere una festa, nel rispetto delle misure sanitarie".

E' l'evento più atteso e la corsa attorno alla quale è ruotato tutto il calendario della ripartenza del grande ciclismo.

Il Tour de France riprogrammato con via previsto sabato 29 agosto da Nizza, per concludersi il prossimo 20 settembre a Parigi, sarà ovviamente più unico che raro nel suo genere. L'avvicinamento alla corsa alla maglia gialla sarà del tutto particolare sotto ogni aspetto, anche sportivo ovviamente con poche corse di preparazione e un'incognita che riguarda in particolare i corridori colombiani.

Come noto, dal campione in carica Egan Bernal ad un altro dei grandi favoriti, Nairo Quintana, tutti i professionisti di quella terra sbarcheranno in Europa con un volo charter che arriverà a Madrid il prossimo 19 luglio, grazie all'eccezione fatta dal governo colombiano che ha vietato voli di linea in partenza dal paese. C'è il rischio, stando quanto emerso nelle ultime ore, che i corridori vengano però sottoposti ad un periodo di quarantena al loro arrivo, seppur da valutare se delle canoniche due settimane o meno, in base alle varie restrizioni governative.

Inutile sottolineare come si tratterebbe di un bel problema, considerato che quasi tutti dovrebbero esordire già nei primissimi giorni di agosto, in particolare tra Route d'Occitanie e Tour de l'Ain.

Nel frattempo, il direttore della Grande Boucle, Christian Prudhomme, ha parlato all'agenzia AFP in merito ai protocolli che verranno messi in atto durante il Tour: “Sappiamo che ci sarà meno gente sulle strade, ma l'importante è che si torni a vivere una festa, naturalmente nel rispetto delle misure sanitarie. Avremo il pubblico, ma certamente cambieranno molte cose a partire dalle cerimonie di premiazione e l'impossibilità di avvicinare troppo i corridori. In montagna daremo la precedenza a coloro che arriveranno a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, ma ancora non sappiamo esattamente cosa accadrà tra un paio di mesi”.

Novità anche per la carovana pubblicitaria, davvero mastodontica in Francia: “Avremo un centinaio di veicoli, circa il 60% rispetto agli anni precedenti. La crisi economica sta colpendo diversi settori e i tagli al marketing sono inevitabili”.

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