L'Italia perde un altro uomo da Tour: dopo Trentin, anche Battistella risulta positivo al Covid

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L'Italia perde un altro uomo da Tour: dopo Trentin, anche Battistella risulta positivo al Covid

Il veneto dice addio all'esordio alla Grande Boucle, sostituito da Riabushenko. Perquisito all'alba l'hotel della Bahrain-Victorious, sempre al centro dell'inchiesta aperta lo scorso anno dalla polizia francese; ancora una volta, non è stato sequestrato alcun prodotto.

L'Italia avrà soli 14 uomini al via del prossimo Tour de France, che scatterà venerdì con la cronometro di 13,2 km nel cuore di Copenhagen.

Il principale favorito per la prima maglia gialla è Filippo Ganna, anche se incombe il pericolo meteo visto che proprio domani pomeriggio (la prova contro il tempo scatterà alle ore 16.00, ultimi atleti in partenza attorno alle 19.00) c'è il rischio pioggia che potrebbe cambiare le carte in tavola.

L'altra spada di Damocle sul gruppo è quella del Covid, con la tornata di tamponi effettuata ieri che ha escluso i primi corridori dalla Grande Boucle, a partire da Matteo Trentin (sostituito in UAE Emirates da Marc Hirschi) e arrivando sino a Samuele Battistella che, notizia di ieri sera, si trova costretto a lasciare il suo posto nell'Astana, con Alexandr Riabushenko inserito tra gli otto alfieri del team kazako.

Problemi anche in casa Israel-Premier Tech, con Omer Goldstein a contatto in aereo con una persona positiva e quindi precauzionalmente tenuto fuori dalla formazione, che ha richiamato il canadese Boivin e rischia di dover rinunciare anche a Daryl Impey, già in isolamento. L'AG2R Citroen saprà solo nelle prossime ore se Bob Jungels potrà scendere dalla pedana di Copenhagen nella cronometro di domani, visto che il lussemburghese non si è sentito bene nei giorni scorsi e il test PCR effettuato ieri ha indicato una positività con bassa carica virale, situazione che quindi ha portato a rinviare ogni decisione a quest'oggi.

In caso di forfait, toccherà al “vecchio” Greg Van Avermaet, prima riserva del team francese.

E' notizia di questa mattina all'alba, invece, quella che riguarda nuovamente la Bahrain-Victorious riguardo il fascicolo aperto lo scorso anno, proprio in occasione del Tour de France, dalla procura di Marsiglia. La polizia francese ha dato mandato ai colleghi danesi di perquisire, alle 5.30 del mattino, l'hotel dove alloggia la formazione che conta, in questa Grande Boucle, su corridori come Damiano Caruso, Matej Mohoric, Jack Haig e Dylan Teuns.

La comunicazione è arrivata dalla stessa squadra e, dopo un paio d'ore di lavoro degli inquirenti, nulla è stato rilevato e sequestrato, come tra l'altro era accaduto anche lunedì in occasione di un'altra perquisizione, avvenuta in alcune residenze di corridori e staff. Una situazione spiacevole e ormai grottesca, una sorta di accanimento se pensiamo che, in 12 mesi di questa inchiesta, non si è arrivati a nulla in termini di possibili capi d'imputazione per la stessa Bahrain-Victorious o i suoi tesserati.

E a risultare danneggiata è solo l'immagine di un ciclismo che l'incubo del doping sembra averlo allontanato da anni.

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