Pogacar è qualcosa di inarrivabile: dominio a Plateau de Beille, ora Vingegaard paga oltre 3 minuti

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Pogacar è qualcosa di inarrivabile: dominio a Plateau de Beille, ora Vingegaard paga oltre 3 minuti

Tour de France: anche il secondo tappone pirenaico è tutto dello sloveno, che risponde all'attacco del rivale danese e lo stacca in maniera impressionante a poco più di 5 km dall'arrivo, con Evenepoel che arriva a 2'50" ma ha il podio ormai in mano. Paga tanto Ciccone, domani giornata di riposo.

Un marziano sul Tour de France, per avvicinare sempre più la leggendaria doppietta col Giro d'Italia, che nella storia manca da ben 26 anni quando ci riuscì l'indimenticato Marco Pantani.

E proprio a Plateau de Beille, dove oggi Tadej Pogacar forse ha chiuso i giochi per conquistare la sua terza Grande Boucle dopo quelle del 2020 e 2021, il pirata di Cesenatico cominciò la sua rimonta nei confronti di Jan Ullrich; quella scalata nella quale l'asso romagnolo rifilò oltre un minuto e mezzo al tedesco, era da record in termini di tempi sino a quest'oggi, quando Pogacar (ma il crono è stato abbassato anche da Vingegaard ed Evenepoel) ha tolto quasi 4 minuti al 43'20” di Pantani, per una prestazione clamorosa che vale al capitano del Team UAE Emirates il tris in questo Tour, il secondo consecutivo sui Pirenei, e il 14° centro in carriera nella corsa più importante al mondo.

Si è capito tutto a 5,5 km dall'arrivo, quando l'ultimo forcing sui pedali di Jonas Vingegaard, che da 5 km stava viaggiando a tutta (attaccando ai -10 dopo la gran trenata di Jorgenson) per fiaccare la resistenza della maglia gialla, è stato preso come una palla al balzo da “Pogi”, che ha capito come il danese avesse già dato tutto e lui, invece, in quel momento aveva la forza per sgasare e andarsene.

Così è arrivato il colpo del ko, con lo scatto di “Pogi” che ha guadagnato 1'08”, dopo i 39” di ieri a Pla d'Adet, sul leader della Visma Lease a Bike che aveva fatto lavorare per tutta la tappa i suoi uomini, capaci di contenere una fuga di grande qualità, nata dopo il Peyresourde in avvio, che ha visto Carapaz, Mas, Hindley, Johannessen e De Plus quali ultimi cinque uomini a mollare sull'ascesa finale di Plateau de Beille (15,7 km vicini all'8% di media).

Remco Evenepoel si è difeso di nuovo come ha potuto, solidificando un 3° posto di gran valore nella generale: distacchi pazzeschi oggi, se pensiamo che il belga di casa Soudal-Quick Step ha chiuso a 2'51”, facendo meglio di 63 secondi rispetto al compagno Mikel Landa, che entra in top five pur rimanendo alle spalle di un rimontante Joao Almeida (sempre secondo uomo UAE in classifica, ma oggi non ha dovuto lavorare), staccatosi ad inizio salita e poi capace di saltare molti diretti avversari, per piazzarsi 5° a 4'43” davanti ad Adam Yates, Santiago Buitrago e un Carlos Rodriguez che ha sofferto, a 5'08” all'arrivo dove Giulio Ciccone, 13° di giornata, ha pagato 6'29” pur riuscendo a rimanere con Derek Gee, rivale per l'ottavo posto che l'abruzzese della Lidl-Trek ha conservato, nel giorno in cui l'Italia festeggia un record negativo di 100 tappe consecutive al Tour senza vittorie (l'ultimo Nibali a Val Thorens nel 2019).

Pogacar, sempre più leader pure in ottica maglia a pois, ora ha la bellezza di 3'09” di vantaggio su Vingegaard prima dell'ultima settimana che, post giornata di riposo prevista lunedì (poi martedì dovrebbe essere volatona a Nimes), vedrà le Alpi protagoniste prima della cronometro conclusiva di domenica prossima da Monaco a Nizza (33 km).

Evenepoel si trova a 5'19”, Almeida addirittura a 10'54” con un piccolo tesoretto nei confronti degli spagnoli, Landa (11'21”) e Rodriguez (11'27”), con Adam Yates 7° ad oltre 13 minuti e Ciccone 8°, con poco margine su Gee e Buitrago, che è rientrato in top ten per una piccola soddisfazione nel difficile Tour della Bahrain-Victorious.

Oggi si è corsa anche l'85esima edizione del Giro dell'Appennino (categoria 1.1), quasi 200 km da Novi Ligure a Genova con l'ascesa di Madonna della Guardia anticipata dall'attacco in solitaria, ad una trentina di km dall'arrivo, di uno scatenato Jan Christen che ha regalato l'ennesimo successo stagionale alla UAE Emirates, nonché il secondo in carriera, dopo una tappa al Giro d'Abruzzo, per il talentuosissimo svizzero che ha preceduto di quasi un minuto l'ex tricolore Simone Velasco (Astana) e Diego Ulissi, con la UAE pure al 4° posto grazie a Filippo Baroncini.

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