E' ancora festa francese al Tour, a Bologna trionfa Vauquelin ma che attacco di Pogacar (in giallo) e Vingegaard

E' ancora festa francese al Tour, a Bologna trionfa Vauquelin ma che attacco di Pogacar (in giallo) e Vingegaard
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E' ancora festa francese al Tour, a Bologna trionfa Vauquelin ma che attacco di Pogacar (in giallo) e Vingegaard

La seconda tappa vede ancora la fuga da lontano andare a buon fine, ma nell'ultima scalata al San Luca lo sloveno va via con il danese per l'inizio del solito duello, prima del rientro nel finale di un super Evenepoel (con Carapaz). Roglic cede già terreno importante.

Un'altra festa francese, per un uno-due sulle strade d'Italia e una nuova sorpresa, perchè di tale si tratta pur parlando di un gran talento, nella seconda frazione del Tour de France n° 111.

Al termine dei 199 km della Cesenatico-Bologna, esulta in solitaria Kevin Vauquelin: uscito subito di classifica ieri a Rimini cedendo quasi mezz'ora, il classe 2001 transalpino regala all'Arkéa-B&B Hotels il primo trionfo in assoluto del team bretone sulle strade della Grande Boucle.

Già secondo alla Freccia Vallone, Vauquelin ha ottenuto il primo successo a livello World Tour coronando una fuga di 11 uomini, partita dopo una ventina di km di battaglia e che ha avuto sino a quasi 10 minuti di vantaggio prima delle ascese nei 60 km conclusivi. Sulla seconda ascesa verso il San Luca, a 14 km dall'arrivo, il francese se n'è andato per vincere in maniera netta, con 36” di margine su Jonas Abrahamsen, ancora protagonista assoluto e con il norvegese della Uno-X, già vincitore in stagione della Brussels Classic, che andrà a vestire maglia verde e maglia a pois (rafforzata dopo la fuga nella prima tappa).

Al terzo posto, a 49” dal vincitore, Quentin Pacher (Groupama-FDJ) ha anticipato Cristian Rodriguez, fondamentale per il trionfo Arkéa con un gran lavoro per Vauquelin, Tejada 5° e Oliveira 6°.

I big, dopo una giornata di grande attesa (e con una caduta a 85 km dall'arrivo che ha coinvolto Van Aert, Jorgenson e De Plus, solo quest'ultimo particolarmente abraso), si sono finalmente scatenati sulla seconda e ultima erta del San Luca: Tadej Pogacar ha messo davanti Adam Yates e poi ha attaccato, con il solo Jonas Vingegaard capace di seguire l'eterno rivale.

E così, si riparte dal solito duello con lo sloveno della UAE Emirates e il danese della Visma Lease a Bike, che ha collaborato con “Pogi” dopo la salita, che se ne sono andati seppur nel tratto finale Remco Evenepoel, una locomotiva in pianura, e Richard Carapaz siano stati in grado di rientrare, con il campione olimpico che ha regolato il gruppetto arrivato a 2'21” da Vauquelin. Pogacar, a quel punto, ha pure provato ad evitare di conquistare la maglia gialla (ci fosse stato un buco di un secondo, sarebbe andata a Evenepoel), finita invece sulle sue spalle a parità di tempo con Remco per un paio di posizioni tra le due tappe iniziali, di Vingegaard e Carapaz, con Bardet a 6” dopo averne persi 21 come tutti gli altri big, da Ciccone che ha sprintato in quel gruppone davanti ai vari Van Gils, Almeida, i gemelli Yates, Vlasov, Mas, Rodriguez, Bernal e soprattutto Roglic, il vero deluso di giornata.

Lunedì, con la prima chance per le ruote veloci sul piattone (o quasi) da Piacenza a Torino, ben 230 km per la tappa più lunga di questo Tour, la maglia gialla potrebbe cambiare di nuovo padrone visto che a Pogacar basterà arrivare qualche posizione alle spalle di Evenepoel per lasciare al belga, che intanto è in maglia bianca, il simbolo del primato alla vigilia della prima vera giornata in montagna di martedì, con il Galibier nel finale verso Valloire.

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