Vingegaard e la Jumbo-Visma ribaltano il Tour: trionfo del danese, prima grande crisi di Pogacar

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Stradatour de france 2022

Vingegaard e la Jumbo-Visma ribaltano il Tour: trionfo del danese, prima grande crisi di Pogacar

Il tappone del Granon fa saltare lo sloveno, che patisce quasi 3 minuti di distacco e si trova 3° nella generale, dietro anche a Bardet che chiude terzo di tappa (con Quintana gran 2° ad un minuto dal vincitore). Thomas solido in zona podio, saltano definitivamente Roglic e Caruso.

Una giornata incredibile per una tappa, l'undicesima di questo Tour de France, che potrebbe già aver deciso tutto.

Jonas Vingegaard e la Jumbo-Visma ribaltano la Grande Boucle, tirando giù dal trono (che sembrava inscalfibile) un Tadej Pogacar che patisce la prima vera grande crisi della carriera sulle terribili rampe del Col du Granon.

Il 25enne danese toglie la maglia gialla allo sloveno con un'impresa splendida anche per come è stata orchestrata dalla sua squadra, che ha scatenato la bagarre sin dai -65 km al traguardo, tra Telegraphe e Galibier, con Laporte, Benoot, Van Aert, Kuss, Kruijswijk e lo stesso Roglic a mettere in croce “Pogi”, che in realtà sino ai 5 km conclusivi sembrava in pieno controllo.

Quando è partito Vingegaard, però, sono emerse tutte le difficoltà del vincitore degli ultimi due Tour (e in generale le difficoltà della UAE Emirates, seppur Majka abbia fatto un buon lavoro nel finale), arrivato al traguardo staccato addirittura di 2'51” dal grande rivale, in settima posizione.

Davanti allo sloveno anche Quintana, gran secondo ad un minuto da Vingegaard, poi Bardet 3° a 1'10”, Geraint Thomas 4° a 1'38” con Gaudu a 2'04” e Adam Yates a 2'10”. In classifica generale, prima del secondo tappone alpino in serie di giovedì con Galibier e Croix de Fer prima dell'Alpe d'Huez, Vingegaard ora comanda con la bellezza di 2'16” di margine nei confronti di Bardet, 2'22” su Pogacar, 2'26” su Thomas, 2'37” su Quintana, 3'06” su Yates e 3'13” nei confronti di Gaudu, prima di trovare Vlasov 8° ma già oltre i 7 minuti di distacco. Per Damiano Caruso sono svaniti tutti i sogni di gloria, con il ragusano finito ad oltre venti minuti e ora chiamato a giocarsi le chances per un successo di tappa.

Non vedremo più in questo Tour un sofferente Mathieu Van der Poel, che si è ritirato dopo aver provato ad entrare nella fuga di giornata, composta da venti uomini con lo stesso Van Aert dentro assieme a quel Warren Barguil che è stato l'ultimo a mollare, ripreso a 4 km dalla conclusione sul Granon e alla fine 10° di tappa.

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