Castrillo, è un bis da sogno nella nebbia del Cuitu Negru! O'Connor regge e ha ancora 43 secondi su Roglic

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Castrillo, è un bis da sogno nella nebbia del Cuitu Negru! O'Connor regge e ha ancora 43 secondi su Roglic

Una delle tappe più dure di questa Vuelta Espana vede lo spagnolo conquistare un secondo successo clamoroso stroncando Vlasov, mentre Mas anticipa Roglic e la maglia roja lascia sul piatto appena 38 secondi. Ora il lunedì di riposo, poi Lagos de Covadonga...

Un duello fantastico, spalla a spalla con Aleksandr Vlasov in un km finale con pendenze sino al 24%, e una delle salite simbolo della Vuelta Espana n° 79, il Cuitu Negru, è di un favoloso Pablo Castrillo che timbra il bis dopo aver trionfato già in vetta alla Montana de Manzaneda, appena tre giorni fa.

Una seconda vittoria clamorosa per il giovane spagnolo e per l'Equipo Kern Pharma, al termine di una quindicesima tappa importante anche in chiave classifica generale, seppur i distacchi tra i big non siano stati in fondo così rilevanti, ad eccezione della crisi di Felix Gall uscito dalla top ten e che non ha potuto aiutare Ben O'Connor, dopo che era stata la T-Rex di Mikel Landa a controllare la fuga di giornata, che ha visto Sivakov, Vlasov e appunto Castrillo riuscire a conservare un paio di minuti di vantaggio sino ai terribili 3 km conclusivi.

Proprio all'inizio del muro finale Castrillo, che sino a quel momento non aveva mai tirato sfruttando il lavoro di Pavel Sivakov, che aveva l'obiettivo di rientrare almeno nella top ten della classifica generale, è partito come una fionda e ha guadagnato 20 secondi cruciali, resistendo poi a Vlasov che l'ha agganciato negli ultimi 800 mt, ma ai -400 ha dovuto mollare la ruota dell'iberico classe 2001.

Terzo posto di tappa per lo stesso Sivakov, a 31”, poi ecco i big con Roglic e Mas che ancora una volta hanno staccato tutti: lo sloveno della Red Bull-Bora Hansgrohe, ben lanciato da Lipowitz, sembrava però in grado di fare la differenza, ma ha rischiato pure di farsi staccare dal maiorchino della Movistar riagganciandolo negli ultimi metri per arrivare a 1'04” da Castrillo, appena 5” davanti ad un rimontante Skjelmose, con Carapaz a 1'13”, poi Landa e O'Connor che ha difeso la roja, perdendo soli 38” da Roglic e Mas, anche se è evidente che l'australiano della Decathlon AG2R La Mondiale su ogni salita importante ha qualcosa in meno dei rivali.

La buona notizia per O'Connor è arrivata nel post tappa, con una penalizzazione di 20” a Roglic per aver sfruttato troppo la scia dell'ammiraglia nel rientro che ha dovuto fare ai piedi della salita finale, dopo il cambio bici che è stato fatto per utilizzare una bicicletta col monocorona per questo arrivo.

Ecco quindi che il leader della Vuelta ha ancora 1'03” sul tre volte vincitore del GT iberico, con Mas a 2'23”, Carapaz a 2'44” e Landa oltre i 3 minuti, mentre ne paga 4 e mezzo Lipowitz, che torna a vestire la maglia bianca per 7” su un Carlos Rodriguez che oggi ha sofferto molto. A proposito di maglie, la fuga odierna ha portato Jay Vine (che si è sacrificato per Sivakov prima del finale) ad agganciare Van Aert in vetta alla graduatoria dei GPM, che rimane apertissima.

E dopo l'ultimo riposo di lunedì, martedì un altro arrivo iconico come quello ai Lagos de Covadonga, dove nel 2021 trionfò proprio Roglic che avrà l'occasione giusta per prendersi la sua “roja”.

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