Che risposta di Evenepoel a Xorret de Catì, ma la morsa dei calabroni è letale: vince Primoz Roglic!

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Che risposta di Evenepoel a Xorret de Catì, ma la morsa dei calabroni è letale: vince Primoz Roglic!

Vuelta Espana, 8^ tappa: lo sloveno anticipa allo sprint il belga e Ayuso, mentre Vingegaard lascia qualcosina e Sepp Kuss è la nuova maglia roja scalzando Lenny Martinez.

Un confronto bellissimo, la risposta di un grande Remco Evenepoel dopo la “mini crisi” di Javalambre e il ritorno al successo nella “sua” corsa (11esimo sigillo in carriera a livello di vittorie parziali in questo GT) di Primoz Roglic, che a Xorret de Catì si sblocca in questa Vuelta Espana accendendo sempre di più la battaglia, con la Jumbo-Visma padrona visto che la nuova maglia roja è Sepp Kuss, già trionfatore 48 ore fa.

L'ottava frazione non si concludeva con un vero e proprio arrivo in salita, ma è come se fosse stato così con i terribili 3800 mt, all'11,5% di pendenza media, terminati a poco più di 3 km dal traguardo, sul quale sono piombati (con l'ultimo km di nuovo in dolce ascesa) gli otto uomini che hanno fatto la selezione decisiva.

Rogla” l'ha risolta sfruttando la superiorità numerica della sua Jumbo-Visma, ma anche l'ingenuità di un Evenepoel straripante che ha tirato gli ultimi 5 km e, secondo quanto dichiarato dopo aver tagliato la linea d'arrivo visibilmente contrariato, era convinto ci fossero ancora alcuni fuggitivi davanti, tra i 30 partiti dopo una trentina di km e arrivati a guadagnare oltre 5 minuti, prima che i “calabroni”, con un supporto solo parziale da parte della Groupama-FDJ della maglia roja Lenny Martinez, si scatenassero per chiudere.

Generosi i due italiani della Bahrain-Victorious nell'azione di giornata, con Antonio Tiberi che ci ha provato più volte prima di cedere nei 25 km finali e Damiano Caruso che è stato tra gli ultimi ad essere ripreso dai big, di fatto al secondo km del muro di Xorret de Catì, prima di chiudere 23° a poco più di 2 minuti da Roglic.

Dietro ai duellanti che furono già gli attori principali della Vuelta 2022, ha concluso terzo un granitico Juan Ayuso, con il giovane spagnolo della UAE Emirates (che fu 3° nella generale della scorsa edizione al debutto sulle tre settimane...) che non ha perso un metro in salita e poi è salito sul podio di tappa, guadagnando anch'egli un paio di secondi su Enric Mas, Jonas Vingegaard (a ruota di Evenepoel e Roglic sulla terribile erta finale, senza particolari patemi), Joao Almeida, Sepp Kuss e Marc Soler, mentre Poels, Vlasov e Landa hanno pagato più di 30” e Martinez ha ceduto il simbolo del primato chiudendo a 1'10” assieme a Uijtdebroeks, oggi un po' sottotono nella tappa che ha fatto definitivamente uscire di classifica Geraint Thomas (altri 3 minuti e mezzo sul groppone) e con il gallese ogni speranza di casa Ineos Grenadiers.

Evenepoel rimane il primo big in una classifica che vede quindi Sepp Kuss conquistare la sua prima maglia roja (un altro statunitense 10 anni dopo Chris Horner, che la portò fino a Madrid), con Marc Soler secondo a 43”, Lenny Martinez a 1'00”, Poels a 2'05” davanti al compagno Landa (a 2'29”) e appunto il belga capitano della Soudal-Quick Step, che si trova a 2'31” ed è seguito da Roglic (2'38”), Vingegaard e Mas (2'42”), Ayuso (2'52”) e Almeida, a 3'09” dalla vetta.

Domenica il terzo arrivo “ufficiale” in quota, lungo le rampe (non durissime) di Caravaca de la Cruz.

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