Che sogno per Pablo Castrillo e l'Equipo Kern Pharma: primo hurrà spagnolo alla Vuelta, i big non combattono

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Che sogno per Pablo Castrillo e l'Equipo Kern Pharma: primo hurrà spagnolo alla Vuelta, i big non combattono

Dodicesima tappa e nuova fuga verso la Montana de Manzaneda, con Poole e Soler anticipati dal giovane iberico. Ad oltre 6 minuti il gruppo maglia roja, in attesa della grande sfida di domani sul Puerto de Ancares.

Le sue lacrime e la sua incredulità dicevano tutto di una grandissima emozione, quella vissuta da Pablo Castrillo che rappresenta sì un nome a sorpresa quale vincitore della tappa n° 12 di questa 79esima Vuelta Espana, ma non è certo uno qualsiasi perchè parliamo di un talento, appena 23enne, che sta continuando a crescere in una formazione Professional come l'Equipo Kern Pharma.

Oggi è stato semplicemente il massimo per lui e per il team, ma anche per il movimento iberico visto che quello ottenuto sulla Montana de Manzaneda è appena il primo successo di uno spagnolo in questa edizione, giunto al termine di una giornata (seppur breve, appena 137 km di tappa) vissuta in fuga. Dieci elementi che se ne sono andati a poco meno di 100 km dall'arrivo e si sono giocati tutto sui 16 km, al 4,7% di pendenza media: dopo un paio di attacchi a testa di Verona e Soler, ci ha pensato l'altro spagnolo di coloro che si trovavano là davanti, appunto Castrillo, a cogliere il momento giusto a poco meno di 10 km dall'arrivo.

Guadagnando presto quei 20-25 secondi sugli altri, il futuro vincitore ne ha poi mantenuti 8 sulle ultime rampe, le più dure al 7-8%, su Max Poole di nuovo sul podio di tappa (il giovane britannico aveva chiuso 3° ieri a Padron) ma con tanti rimpianti, mentre Soler ha ottenuto un altro 3° posto (come martedì a Baiona) regolando Schmid e Narvaez.

Il gruppo maglia roja ha lasciato fare, d'altronde non c'erano le pendenze per affondare e, arrivando tutti assieme a 6 minuti e mezzo (dopo aver concesso anche più di 10' nel corso della tappa), non è cambiato nulla in classifica con Ben O'Connor in rosso con 3'16” su Roglic e 3'58” rispetto a Mas.

Venerdì un arrivo in salita “vero”, con la dura ascesa al Puerto de Ancares che potrà cambiare le carte in tavola.

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