Il sogno di Kuss è ancora vivo! Sull'Angliru nuova tripletta Jumbo con Roglic in trionfo, Vingegaard a 8" dalla roja

Foto di Redazione
Info foto

Spazio Ciclismo

Stradavuelta espana 2023

Il sogno di Kuss è ancora vivo! Sull'Angliru nuova tripletta Jumbo con Roglic in trionfo, Vingegaard a 8" dalla roja

Vuelta Espana, 17esima tappa: sul "mostro" delle Asturie altro show dei calabroni, con lo sloveno e il danese che staccano il leader della generale nei 2 km finali, ma Sepp è terzo a 19" e rimane davanti a tutti. Ayuso rischia il 4° posto da un gran Landa, super fuga di Evenepoel che blinda la pois. E giovedì si sale ancora...

Un altro show, un dominio clamoroso su un grande giro come non si vedeva da anni, o meglio dal 1966 quando la KAS colonizzò l'intero podio proprio della Vuelta Espana (piazzando pure 6 corridori ai primi 7 posto), seppur a quel tempo la concorrenza era differente e il terzo GT stagionale era il primo, anticipando ad aprile il Giro d'Italia.

La Jumbo-Visma è padrona totale della 78esima edizione della corrida iberica, ma su questo c'erano pochi dubbi anche alla vigilia della frazione con la salita più dura, quella che portava in cima al “mostro delle Asturie”, l'Altu de l'Angliru: nel giorno del 29esimo compleanno, Sepp Kuss salva la sua maglia roja per soli 8”, chiudendo la tripletta dello squadrone olandese, così come sul Tourmalet, aperta da Primoz Roglic e Jonas Vingegaard che sono arrivati 19” prima del loro gregario di lusso, con lo sloveno davanti al danese per brindare al secondo hurrà di tappa, come era riuscito ieri al vincitore degli ultimi due Tour de France.

I “calabroni” sono stati liberi di darsele di santa ragione, oggi è parso chiaro a tutti con Primoz Roglic che ha attaccato a 2700 mt dalla conclusione, con Vingegaard e Kuss che hanno risposto entrambi sino a quando, ai -1800 mt (mancavano praticamente 900 mt alla “vera” cima prima del falsopiano conclusivo), la maglia roja è andata in difficoltà ed è stata ripresa da Mikel Landa, che poi Kuss ha regolato nello sprint a due per il 3° posto, fondamentale considerando i 4” di abbuono.

Dietro a Poels (che scalata finale dell'olandese, che ha tirato per il compagno Landa) e un rimontante Almeida, è buono in chiave classifica generale il 7° posto di Cian Uijtdebroeks a 1'20”, decisamente meno il distacco di 1'40” patito dai due spagnoli di punta per il podio finale, Juan Ayuso e Enric Mas. Se Kuss ha conservato la maglia con 8” su Vingegaard e 1'08” rispetto a Roglic, il catalano della UAE Emirates è sì rimasto al quarto posto, rotolando però a 4'00” dall'americano e con soli 16” su Landa, che ha guadagnato due posizioni, e una trentina sullo stesso connazionale del Team Movistar, che invece ne ha ceduta una proprio al basco faro della Bahrain-Victorious.

Cian Uijtdebroeks, ricordandoci sempre che stiamo parlando di un classe 2003 al primo GT in carriera, ha scavalcato il co-capitano della sua Bora-Hansgrohe, Aleksandr Vlasov, salendo quindi in 7^ piazza nella graduatoria che vede il russo 8° e Joao Almeida 9°, a precedere Buitrago, Cras e Cristian Rodriguez.

E' crollato Marc Soler, da 6° a 13° dopo aver tentato un attacco ad oltre 50 km dalla conclusione sulla prima salita di giornata: il passista spagnolo della UAE Emirates non è riuscito a rientrare sul duo che ha caratterizzato la giornata chiave di questa Vuelta, ovvero gli alfieri della Soudal-Quick Step, Mattia Cattaneo (grande corsa sinora la sua) e Remco Evenepoel, con il lombardo che ha fatto un gran lavoro per l'iridato a crono e maglia a pois, che ha sigillato il primo posto nella graduatoria dei GPM e ha sognato sino a 5,5 km dalla conclusione.

L'asso belga, infatti, è stato ripreso dal gruppo dei big poco oltre metà della scalata all'Angliru, con la Bahrain che ha fatto la corsa per Landa con le tirate di Antonio Tiberi (20° in classifica, è il miglior italiano e sta imparando molto in questa Vuelta) e Damiano Caruso, prima dello show dei calabroni.

Ce ne sarà un altro giovedì, nell'ultima vera frazione di montagna con il durissimo Puerto de San Lorenzo prima della doppia scalata verso La Cruz de Linares? Possibile, almeno lo spera Jonas Vingegaard per volare in rosso...

Oggi si è corso, oltre al Giro di Slovacchia e a quello della Toscana dei quali abbiamo parlato a parte, pure il GP de Wallonie con Mathieu Van der Poel al via da campione in carica. L'iridato è stato battuto nel finale verso la Citadelle di Namur, anticipato nell'ultimo km dall'azione di Dylan Teuns: anche il belga della Israel-Premier Tech, però, è stato beffato visto che Gonzalo Serrano è riuscito ad agganciarlo nei 200 mt finali in lieve ascesa e ha regalato alla Movistar un successo di prestigio, regolando appunto Teuns e un altro belga, Jasper De Buyst (Lotto-Dstny), a sua volta pochi metri davanti a Van der Poel, quarto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
21
Consensi sui social