Un finale folle a Madrid, sprint eterno e Groves fa tris beffando ancora Ganna. A Kuss la 78^ Vuelta Espana

Un finale folle a Madrid, sprint eterno e Groves fa tris beffando ancora Ganna. A Kuss la 78^ Vuelta Espana
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Stradavuelta espana 2023

Un finale folle a Madrid, sprint eterno e Groves fa tris beffando ancora Ganna. A Kuss la 78^ Vuelta Espana

Volata scontata per l'ultima tappa stagionale di un grande giro? Macchè, specialmente se in gara c'è Remco Evenepoel, anche se a vincere è l'australiano che conquista pure la maglia a punti. Festa finale per la Jumbo-Visma che si prende tutto, l'Italia raccoglie due tappe e ora proprio "Top Ganna" guarda ai campionati europei.

Un finale tutt'altro che banale, con campioni come Remco Evenepoel e Filippo Ganna a voler evitare a tutti i costi l'arrivo a ranghi compatti, seguiti proprio dal velocista principe di questa Vuelta Espana, Kaden Groves.

Capita così che il circuito cittadino di Madrid regali uno show inatteso, anche se alla fine vincerà proprio l'australiano in maglia verde, principale favorito della vigilia e al tris personale, così come sono tre le piazze d'onore (ma c'è il successo nella cronometro di Valladolid che brilla) di un Ganna in forma splendida, secondo al termine di uno sprint eterno, dopo quasi 40 km di attacco a sei (Evenepoel, Ganna, Groves, Kamna, Denz e Rui Costa) e con il campione del mondo a crono che ha “fatto fuori” i velocisti che stavano tentando il rientro, partendo ai 500 mt e fungendo di fatto da ultimo uomo di Groves, che ha regolato appunto “Top Ganna”, lo stesso Nico Denz che ha resistito al 3° posto, e il duo Page-Garcia Cortina arrivato da dietro.

Evenepoel, premiato quale super combattivo della Vuelta, ha cercato il poker di successi e si è portato a casa la maglia a pois dei GPM, pur dovendosi accontentare del 12° posto nella generale dopo il trionfo del 2022, con la giornata di crisi nel tappone del Tourmalet risultata fatale al fuoriclasse belga.

Remco è stata l'unica mina vagante nel dominio totale della Jumbo-Visma, che riscrive la storia col podio tutto giallonero (non accadeva dalla KAS alla Vuelta 1966) e soprattutto diventa il primo team di sempre a vincere tutti i grandi giri nella stessa stagione, tra l'altro con tre corridori differenti. Il terzo, dopo Roglic al Giro e Vingegaard al Tour, è un Sepp Kuss che a 29 anni diventa il secondo statunitense a conquistare la corrida iberica, 10 anni dopo Chris Horner, e coglie l'occasione della vita dopo tante annate (e così probabilmente saranno anche le prossime, ma cambierà qualcosa?) da gregario di lusso, dimostrandosi sempre uno dei migliori scalatori al mondo, ma a disposizione dei capitani.

Questa volta due campioni come lo sloveno, alla fine terzo, e il danese, secondo dopo il trionfo al Tour (ad un passo dalla doppietta come Froome nel 2017), l'hanno scortato dopo che tutto è cambiato con la fuga nella tappa di Javalambre, al sesto giorno di corsa.

Kuss ha preceduto di 17” Vingegaard e di 1'08” Roglic, con Juan Ayuso (3° nel 2022) quarto e maglia bianca, a 3'18” dal vincitore di questa Vuelta e non dando mai la sensazione di poter insidiare neppure uno dei tre “calabroni”. Il catalano classe 2002 in forza al Team UAE Emirates, magra consolazione, è stato il primo degli spagnoli regolando di pochi secondi Mikel Landa, comunque buon 5° dopo aver corso anche il Tour, e Enric Mas, 6° dopo che lo scorso anno ottenne la sua terza piazza d'onore nella gara di casa.

Poi la coppia Bora-Hansgrohe con Vlasov davanti al giovanissimo Uijtdebroeks, che ha impressionato però ben più del russo, con Joao Almeida 9° (ha pagato il Tourmalet, per il resto la solita buona corsa da regolarista) e Santiago Buitrago 10°.

L'Italia porta a casa due tappe, visto che a Ganna si è aggiujnto Alberto Dainese con la volatona di Iscar venerdì scorso, proprio davanti al verbanese, e i piccoli segnali lanciati da Antonio Tiberi, con il 22enne laziale 18° e miglior azzurro in classifica davanti al veterano della sua squadra, la Bahrain-Victorious, ovvero Damiano Caruso (2° di tappa a La Cruz de Linares). Il passaggio di consegne sarà definitivo nel 2024?

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