Vuelta... che battaglia folle! Kuss trionfa e sfiora la maglia, Roglic e Vingegaard staccano Evenepoel

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Vuelta... che battaglia folle! Kuss trionfa e sfiora la maglia, Roglic e Vingegaard staccano Evenepoel

Sesta tappa della corrida iberica, all'Observatorio Astrofisico de Javalambre succede di tutto con una maxi fuga che vede la Jumbo scatenarsi, mentre Lenny Martinez (2° di giornata) è la nuova maglia roja. Tra i big regge alla grande Ayuso, ma i due calabroni fanno paura...

Un'autentica baraonda, una battaglia di oltre 180 km senza respiro, il cambio della maglia roja e la Jumbo-Visma che scatena l'inferno, vincendo però con il “terzo uomo”.

La Vuelta Espana esplode nella sesta frazione, la seconda con arrivo in quota lungo le dure rampe (ultimi 5 km vicini al 10% di media) del Pico del Buitre, ovvero la salita che porta all'Observatorio Astrofisico de Javalambre; trionfa Sepp Kuss, favoloso se pensiamo che lo statunitense sta disputando il suo terzo GT stagionale e oggi ha ricevuto il pieno supporto della squadra per andare a conquistare una vittoria di grande peso, sfiorando al tempo stesso il simbolo del primato.

Sono mancati 8 secondi, ma in fondo ai “calabroni” forse va pure meglio così, per scavalcare in classifica Lenny Martinez, che diventa così il più giovane (parliamo di un classe 2003, già vincitore quest'anno alla Mont Ventoux Denivélé Challenge) nella storia della Vuelta a conquistare la maglia roja. Secondo posto di tappa per il transalpino della Groupama-FDJ, che nulla ha potuto negli ultimi 2500 mt sull'azione di Kuss, ma ha poi anticipato allo sprint il connazionale Romain Bardet, terzo (con una quindicina di secondi su Landa e Soler, 4° e 5°), chiudendo a 26” dal trionfatore di una tappa caratterizzata dalla fuga di una quarantina di uomini, nata quasi a metà corsa nel pieno di una battaglia clamorosa.

E' successo di tutto, dalle cadute con ritiro per Vine (uomo chiave per la UAE Emirates) e l'ex maglia roja Milesi, ma ha dovuto abbandonare per uno stato fisico precario anche Andrea Bagioli in casa Soudal-Quick Step, alla reazione del gruppo che, dopo aver concesso oltre 7 minuti agli attaccanti, sotto alla salita finale è arrivato a meno di 3'30” grazie alla spinta della stessa squadra di Evenepoel, ma anche della Movistar di Mas e della Ineos di Thomas.

Ai -4 km, però, la Jumbo-Visma (che aveva già messo 4 uomini in fuga, con Tratnik, Valter e Van Baarle a lavorare per Kuss) ha dimostrato una superiorità schiacciante, ma anche una perfetta condotta tattica, facendo attaccare Primoz Roglic, poi raggiunto da Jonas Vingegaard, che ha staccato Ayuso e Mas per piombare sul compagno di squadra e farsi entrambi trainare da Valter, nel frattempo sganciatosi dalla fuga.

E' vero, il guadagno dello sloveno e del danese non è stato enorme, ma il segnale di forza chiarissimo: i vincitori di Giro e Tour hanno terminato a 2'52” dal compagno di team Kuss, con 7 secondi su un ottimo Juan Ayuso, sempre più faro della UAE e capace di avvicinarsi molto negli ultimi 1500 mt di salita, 14 su Joao Almeida e Cian Uijtdebroeks (che bravo il giovanissimo belga della Bora-Hansgrohe), 24 rispetto a Mas che ha ceduto di schianto nel km conclusivo e 32 rispetto a Evenepoel. L'ex maglia roja ha pagato il cambio di ritmo da parte di Roglic, poi in realtà ha limitato benissimo i danni avvicinando rivali che sembravano già molto lontani, ma si è “mangiato” il tesoretto accumulato tra abbuoni e cronometro a squadre iniziale.

La nuova generale, con la fuga che ha visto tanti uomini di qualità inserirsi, è un mezzo caos con Lenny Martinez leader con 8” su Kuss e 51 su Soler, si va sul confine della top ten per trovare tutti i big più attesi, con Evenepoel a 2'47” appena davanti a Mas (2'50”), Vingegaard (2'52”), Roglic (2'58”), Ayuso (3'06”), Uijtdebroeks (3'08”), Almeida (3'17”) e Vlasov a 3'36”, mentre sono già a 5 minuti Thomas e Arensman, leader di una Ineos che pare già fuori dai giochi.

Il miglior italiano? Damiano Caruso, ma oltre i 9 minuti e mezzo dalla maglia roja e senza alcuna ambizione, se non quella di provarci per una vittoria di tappa.

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