Vuelta: che Soler a Covadonga, O'Connor salva la maglia per 5 secondi. E' dramma Van Aert con caduta e ritiro

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Vuelta: che Soler a Covadonga, O'Connor salva la maglia per 5 secondi. E' dramma Van Aert con caduta e ritiro

Dopo tre podi di tappa, l'iberico della UAE Emirates si sblocca precedendo un gran Filippo Zana e un deluso Poole. Il belga finisce a terra ed è costretto ad abbandonare con maglia verde e a pois, mentre Roglic, Mas e Carapaz staccano ancora l'australiano che si difende con orgoglio.

Si è visto un po' di tutto, come d'altronde ci si attendeva da un nuovo tappone nel cuore delle Asturie, da una salita simbolo come quella di Lagos de Covadonga, stadio finale della sedicesima tappa di una Vuelta Espana che rimane aperta, ma vede Primoz Roglic ormai incollato a Ben O'Connor e vero favorito per il poker in rosso a Madrid.

L'arrivo in salita post giorno di riposo vede vincere il terzo corridore differente in casa UAE Emirates, che arriva così a quota 69 centri in una stagione clamorosa, con Marc Soler che si sblocca (dopo aver concluso terzo in tre tappe della seconda settimana) e torna ad esultare nel GT di casa dopo aver fatto centro una volta nel 2020 e di nuovo nell'edizione 2022.

Il “Caballo Loco” catalano ha firmato l'attacco decisivo a 4,5 km dalla conclusione, proprio quando l'erta di Covadonga cala di pendenza (i primi 7 km sono quasi sempre vicini al 10%) e sui falsopiani che portano al finale Soler è in grado di fare valere tutta la sua forza sul passo, per stroncare definitivamente Max Poole (DSM-Firmenich), che era parso il più brillante e chiuderà deluso terzo a 23” dal vincitore, e un Filippo Zana capace di chiudere al secondo posto (a 18” da Soler), con il vicentino della Jayco-Alula che va davvero vicino a regalare all'Italia il primo successo in una Vuelta sinora amara per il tricolore.

Quarta piazza per la maglia a pois Jay Vine, con il team UAE che chiude pure sesto con Del Toro (tra i due compagni c'è l'eterno Ion Izagirre), mentre Marco Frigo, autore di un'ottima Vuelta, e Matthew Riccitello, ovvero i due alfieri di casa Israel nella fuga dei 17 uomini che hanno caratterizzato la giornata, chiuderanno 7° e 8°.

A poco meno di 4 minuti, ecco arrivare i primi tre big in chiave classifica, ovvero Enric Mas (di nuovo il più forte in salita, ma non ha la sparata per fare la differenza), Richard Carapaz e un Primoz Roglic che soffre, ma raccogliere un ottimo bottino con Skjelmose e Gaudu 7” alle spalle, Rodriguez e Landa (che aveva attaccato per primo a 8 km dall'arrivo) a 11 e soprattutto O'Connor che ha ceduto 58” allo sloveno della Red Bull-Bora Hansgrohe (che ha perso la maglia bianca con Lipowitz sceso al 9° posto della GC, il simbolo del primato per i giovani è tornato a Carlos Rodriguez), ora a soli 5 secondi dalla maglia roja.

Mas paga 1'25” dall'australiano capitano della Decathlon AG2R La Mondiale, Carapaz 1'46” e Landa 2'18”, poi a quasi 4 minuti ecco Gaudu, Rodriguez e Skjelmose racchiusi in una manciata di secondi, con la top five molto difficile per il transalpino della Groupama-FDJ, lo spagnolo della Ineos Grenadiers e il danese punta della Lidl-Trek.

E' stata anche la tappa del dramma sportivo di Wout Van Aert, purtroppo, proprio quando il suo difficilissimo 2024 aveva svoltato in positivo con la tripletta di successi qui alla Vuelta e la maglia verde (ora di Groves) e la pois svanite. Finito a terra dopo i primi km di corsa, il belga della Visma Lease a Bike era poi entrato in fuga, vinto i due GPM di 1^ categoria ma proprio nella discesa dalla Collada Llomena, a 52 km dalla conclusione, seguendo Engelhardt è caduto assieme al tedesco e ha sbattuto forte soprattutto la gamba destra. Pur provando a risalire in bici, dopo poche centinaia di metri WVA ha capito che qualcosa non andava e il ritiro è stato inevitabile.

Inutile dire che in chiave Europeo e Mondiale rischia di essere un colpo durissimo, i tempi sono davvero ristretti per recuperare.

La Vuelta proseguirà mercoledì con l'ultima, probabile volata sul traguardo di Santander.

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