Vuelta, una vera e propria corrida dove può succedere di tutto: O'Connor sogna, ma quante montagne...

Vuelta, una vera e propria corrida dove ora può succedere
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Vuelta, una vera e propria corrida dove può succedere di tutto: O'Connor sogna, ma quante montagne...

Oggi il primo giorno di riposo dell'edizione n° 79, sinora nelle mani dell'australiano che ha quasi 4 minuti su Roglic dopo aver retto alla grande nel tappone di Granada. Da Carapaz ad un Mas che in salita sembra il più forte, sino alla UAE tutta all'attacco, le dinamiche possono ancora cambiare; col ritiro di Tiberi, per l'Italia solo chances di successi parziali con Ciccone e Zana (sinora in ombra) in primis.

Una vera e propria corrida, con continui ribaltoni dalla fuga che sinora ha deciso tutto, quella di Ben O'Connor che ha guadagnato quasi 7 minuti sugli altri big nella 6^ frazione verso Yunquera, al guadagno di Primoz Roglic verso Cazorla sino a quanto accaduto ieri, quando lo sloveno invece ha dovuto solo difendersi ed è stato Enric Mas, ma pure Adam Yates e Richard Carapaz con i loro attacchi a tantissimi km dall'arrivo di Granada, a dare le migliori impressioni pur non guadagnando nulla.

La Vuelta Espana oggi vive il suo primo riposo, con O'Connor solido in maglia roja e con la bellezza di 3'53” di vantaggio su Roglic, 4'32” su Carapaz e 4'35” nei confronti di Mas, mentre da Landa in poi siamo vicini ai cinque minuti e mezzo dal leader della Decathlon AG2R La Mondiale, che nella giornata più delicata ha dato segnali molto importanti di poter reggere eccome, d'altronde parliamo del 4° classificato dell'ultimo Giro d'Italia (stesso piazzamento ottenuto al Tour 2021, anche se in quel caso i tantissimi minuti guadagnati a Tignes influirono in maniera importante su quel gran risultato).

Cosa propone ora il percorso di questa edizione n° 79? Tante, tante montagne e alcune trappole in frazioni meno complicate altimetricamente. A partire dalle prossime due, visto che martedì verso Baiona ci saranno chances per gli attaccanti e mercoledì a Padron un muro di quasi 3 km al 9,5% di media, da scollinare a pochi km dal gong.

Alla 12^ tappa ecco il quarto arrivo in salita a Manzaneda, non troppo impegnativo a differenza del Puerto de Ancares 24 ore più tardi; se la 14^ a Villablino sarà interlocutoria, ecco le due giornate potenzialmente decisive tra Cuitu Negru e Lagos de Covadonga (nel mezzo il secondo riposo), altri arrivi in quota con pendenze tostissime.

Poi alla 17^ l'ultima volatona a Santander, con Van Aert che potrebbe blindare la maglia verde già in precedenza, e si va nei Paesi Baschi alla 18^ (da fuga) e poi ultimi due traguardi in salita tra Moncalvillo e Picon Blanco, prima della cronometro conclusiva di Madrid lungo 22 km.

E la Vuelta degli italiani? Sinora amara, in particolare per quanto accaduto domenica ad Antonio Tiberi, col ritiro del laziale che era quarto in classifica e solo il giorno precedente aveva fatto benissimo. La Bahrain-Victorious, in merito alla maglia bianca dell'ultimo Giro (Antonio era leader della classifica giovani anche qui), ha parlato di insolazione con un forte mal di testa e stato di malessere patito, escludendo l'ipotesi Covid.

Con Lorenzo Fortunato 18° in GC, rimangono di fatto le possibilità di vincere una tappa, magari con Affini nella cronometro finale oppure in montagna con Ciccone e Zana principali candidati, anche se l'abruzzese e il vicentino sinora hanno sofferto e, almeno sulla carta, potrebbero giocarsi la maglia a pois se dovessero cominciare ad ingranare nella seconda parte della “corrida”.

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