Lorena Wiebes è una furia anche in pista: al debutto mondiale è oro nello Scratch, Martina Fidanza amara 4^

Lorena Wiebes è una furia anche in pista: al debutto mondiale è oro nello Scratch, Martina Fidanza amara 4^
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Lorena Wiebes è una furia anche in pista: al debutto mondiale è oro nello Scratch, Martina Fidanza amara 4^

Il primo titolo iridato della rassegna di Ballerup (Danimarca) è della migliore sprinter al mondo, che batte nettamente Valente e Wollaston, con l'azzurra, due volte campionessa del mondo di specialità, ai piedi del podio come a Glasgow 2023. Bene le "Rocket Girls" del quartetto, seconde in qualificazione, amaro l'Inseguimento maschile (senza i big) subito fuori.

Un avvio senza medaglie, pur avendo già una grande possibilità in una delle poche gare senza grandi assenti, visto che lo Scratch femminile risulterà una delle sfide di più alto livello di un Mondiale su pista, quello cominciato oggi alle porte di Copenhagen, ricco di defezioni nell'anno olimpico.

Peccato per Martina Fidanza, al quarto posto (come a Glasgow 2023) della prima prova che assegnava titoli nel velodromo iridato di Ballerup, lei che in questa specialità ha vestito l'iride nel 2021 e 2022: la bergamasca ha dovuto vedersela con un autentico tornado come Lorena Wiebes che, al debutto assoluto a questi livelli, è stata dominante e straripante nel giro e mezzo conclusivo per conquistare, dopo un'altra stagione trionfale su strada (Tour de France a parte), il suo primo Mondiale battendo nientemeno che la campionessa in carica Jennifer Valente, con un'altra big come la neozelandese Ally Wollaston terza saltando l'azzurra all'ultima curva.

Nella prima giornata di questi campionati del mondo danesi, come da tradizione ecco le finali della velocità a squadre, con pronostici rispettati in pieno: in campo femminile, la Gran Bretagna al gran completo e già d'oro ai Giochi Olimpici di Parigi, ha dominato con Marchand, Caldwell e Finucane vincenti in finale sulle olandesi, mentre l'Australia si è presa il bronzo regolando una Germania priva di Hinze e Friedrich.

Tra gli uomini, chi se non gli assi orange Van den Berg, Lavreysen e Hoogland, che non hanno avuto problemi nell'atto decisivo con i soliti rivali australiani che, senza Richardson e Glaetzer, possono sorridere per la medaglia d'argento, così come i giapponesi per un gran bronzo. Per l'Italia, è arrivato un 8° posto che migliora il risultato di Glasgow (10°) e certamente è un altro passo in avanti nel processo allestito dal responsabile del settore, Ivan Quaranta, anche se dopo la qualificazione tra le otto (con il 7° crono) gli azzurri Mattia Predomo, Stefano Minuta e Matteo Bianchi si sono decisamente peggiorati come prestazione nel confronto con l'Australia, finendo sopra i 44”.

Nella sessione mattutina, le “Rocket Girls” dell'Inseguimento a squadre donne hanno quasi ipotecato una medaglia, visto che Martina Fidanza, Letizia Paternoster, Chiara Consonni e Vittoria Guazzini hanno staccato il secondo tempo (4'14”788) a 3 secondi dalle britanniche trascinate da Katie Archibald che, considerate anche le assenze di altri top team, sembrano le uniche superiori alle azzurre che giovedì, nel primo turno (una sorta di semifinale), se la vedranno con la Germania oggi terza ma 2” più lenta dell'Italia, mentre per la GBR sarà quasi certamente tutto facile con la Cina, che in qualificazione ha fatto peggio di quasi 13” rispetto a loro.

Amaro, invece, il risultato del quartetto maschile: pur senza tre campioni olimpici (e mondiali) come Ganna, Milan e Consonni (il verbanese non c'è a questo Mondiale, il friulano e il bergamasco punteranno ad altre gare), gli azzurri di Villa viaggiavano verso il 3° tempo, prima che nell'ultimo km cadesse Renato Favero, con la possibilità di disputare nuovamente la prova, con Francesco Lamon, Manlio Moro e Davide Boscaro a completare il team, ma ormai stravolti dalla fatica e finendo undicesimi con un tempo superiore ai 4 minuti.

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