Il ciclismo e il Giro perdono Remco per il 2020: Evenepoel e il dramma sfiorato al Lombardia

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Il ciclismo e il Giro perdono Remco per il 2020: Evenepoel e il dramma sfiorato al Lombardia

Almeno quaranta giorni di stop e stagione finita per il fenomeno belga, che si è fratturato il bacino cadendo nella discesa verso Nesso. Si poteva fare di più per la sicurezza?

E' stato un Lombardia da brividi, sotto ogni punto di vista. Dal clamoroso incidente nel finale di corsa a Maximilian Schachmann, che si è visto tagliare la strada da una vettura entrata sul percorso di gara, alla terribile caduta di Remco Evenepoel scendendo dal Muro di Sormano, nella difficilissima picchiata verso Nesso che, purtroppo, anche quest'anno ha causato danni.

Il tema della sicurezza è stato al centro della seconda monumento della stagione e, se il tedesco della Bora-Hansgrohe ha rimediato la frattura della clavicola destra, ancora peggio è andata al fenomeno belga, letteralmente volato per una decina di metri nel dirupo sotto al muretto contro il quale ha impattato con la sua bici; il verdetto arrivato in serata è stato comunque pesante, con Evenepoel che ha rimediato una frattura al bacino e una contusione polmonare, per una prognosi di una quarantina di giorni (rientrerà oggi in Belgio dopo la notte trascorsa all'ospedale di Como) che, come ha confermato il manager della Deceuninck-Quick Step, Patrick Lefevere, chiude anticipatamente la stagione del ventenne in forza alla formazione belga.

Poteva andare peggio, sì, ma oltre a perdere la possibilità di giocarsi il successo nella sua prima partecipazione ad una classica monumento, Remco dovrà dire addio al grande obiettivo del Giro d'Italia, al via il prossimo 3 ottobre. E la corsa rosa, senza l'asso di Schepdaal, perderà tantissimo in termini di spettacolo. Si poteva fare di più per proteggerlo? Considerati anche i precedenti su quella discesa, diremmo proprio di sì.

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