Il podio dei sogni e l'iride ancora sulle spalle di un Ganna immenso: "La volevo per un altro anno"

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Il podio dei sogni e l'iride ancora sulle spalle di un Ganna immenso: "La volevo per un altro anno"

La cronometro mondiale ci ha consegnato uno straordinario bis da parte del verbanese, di nuovo oro a 12 mesi da Imola. Le sue parole nel post gara.

Dopo Tokyo, ecco Bruges.

Le due perle di un'altra, incredibile stagione per Filippo Ganna, di nuovo campione del mondo a cronometro, 12 mesi dopo la prima storica volta dell'Italbici in questa disciplina ad un evento iridato per i pro.

Piombando sul traguardo di Bruges con 6 secondi di margine su Wout Van Aert, il verbanese ha firmato un'impresa che entra di diritto nella storia del ciclismo italiano e dello sport nazionale. Lo stesso WVA, al terzo argento mondiale consecutivo e principale favorito anche per la prova in linea di domenica prossima, ha semplicemente allargato le braccia, battuto dopo aver messo in scena una prestazione praticamente perfetta, se pensiamo che ha dato quasi 40 secondi ad un Remco Evenepoel già sontuoso.

Avevo buone sensazioni, i test erano andati bene nei giorni scorsi e avevo fatto un piccolo ritiro in altura (a Macugnaga, ndr), ma non puoi mai sapere come va in gara – le prime parole di Ganna dopo il trionfo – Volevo tenere questa maglia per un altro anno, da un certo punto di vista devo ringraziare i belgi perchè mi hanno motivato a migliorarmi, con avversari del genere non puoi che essere al 100%”.

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