La Parigi-Roubaix è sempre più a rischio. Il prefetto: "Una corsa ciclistica non sarebbe coerente con la situazione"

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La Parigi-Roubaix è sempre più a rischio. Il prefetto: "Una corsa ciclistica non sarebbe coerente con la situazione"

Con la regione dell'Hauts-de-France in lockdown, c'è grande preoccupazione per la regolare disputa (dopo la cancellazione del 2020) della regina delle classiche, in programma il prossimo 11 aprile.

Parigi-Roubaix a rischio cancellazione per il secondo anno consecutivo? Ebbene sì, nonostante la stagione del ciclismo su strada stia riuscendo, con il sistema delle “bolle”, a garantire una regolare programmazione di tutte le corse più importanti, ecco che proprio la “regina delle classiche”, prevista il prossimo 11 aprile, rischia di saltare nuovamente come già accaduto lo scorso anno, quando non bastò il rinvio da aprile sino al 25 ottobre, con la seconda ondata della pandemia e le relative chiusure che portarono ASO ad alzare bandiera bianca.

Da oltre una settimana la Francia è tornata in lockdown in varie zone del paese, tra cui la regione dell'Hauts-de-France che coinvolge il leggendario percorso con oltre 50 km di pavé. Nella giornata di ieri il prefetto della zona, Michel Lelande, ha parlato in maniera chiara a Radio France. “In Italia e in Belgio riescono ad organizzare le corse nonostante le restrizioni? Beh, mi dovrebbero spiegare come una corsa ciclistica possa essere coerente con la situazione che riguarda la sicurezza e il distanziamento necessari in questo momento”, il laconico commento che lascia in bilico, anche se l'organizzazione (che è la stessa del Tour de France e di tante altri grandi corse, tra cui la Parigi-Nizza conclusasi a metà marzo) sta facendo di tutto per stilare un protocollo che riesca a garantire il regolare svolgimento della corsa.

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