Venticinque anni fa la tragedia di Fabio Casartelli sulle strade del Tour: il ricordo di un ragazzo speciale

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Stradala ricorrenza

Venticinque anni fa la tragedia di Fabio Casartelli sulle strade del Tour: il ricordo di un ragazzo speciale

La caduta in discesa sul Portet d'Aspet, in quel maledetto 18 luglio 1995 che ci portò via l'olimpionico di Barcellona '92 e un padre di famiglia.

Sono trascorsi 25 anni fa da uno dei giorni più tristi nella storia del ciclismo italiano.

La tragedia di Fabio Casartelli, che morì cadendo in discesa dal Col de Portet d'Aspet, in quel maledetto 18 luglio 1995 che vedeva il Tour de France affrontare il consueto tappone pirenaico, da Saint Girons a Cauterets.

La voce rotta dalla commozione di Adriano De Zan, la tristezza di Marco Pantani all'arrivo quel giorno, personaggi che non ci sono più come il campioncino comasco, scomparso a neppure 25 anni lasciando la moglie Annalisa e il piccolo Marco, che aveva appena due mesi di vita.

L'oro olimpico nella prova su strada dei Giochi di Barcellona 1992 rimane il ricordo sportivo più bello che Fabio ha lasciato, ma chi l'ha conosciuto ha sempre parlato di un ragazzo dai valori straordinari, ricordato il giorno successivo con quella passerella commovente che vide i corridori della Motorola tagliare assieme il traguardo, per poi vedere Lance Armstrong dedicare a lui e alla famiglia il successo ottenuto tre giorni dopo la tragedia, nella tappa di Limoges vinta dal corridore texano.

Venticinque anni dopo, un saluto in cielo in ricordo di Fabio è doveroso.

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